"Comunicazione e politica in Italia"
Premessa
In questa tesina
è trattato uno degli argomenti di maggior interesse socio-politico che l’attualità
può fornire, soprattutto per quanto riguarda l’Italia.
L’analisi
della comunicazione politica in Italia è svolta sia grazie alla lettura di
testi sull’argomento, sia attraverso l’osservazione attenta, da parte dell’autore,
della realtà comunicativa massmediale e di alcuni leaders politici in occasione
di dibattiti. Si è cercato di integrare quelle che erano le analisi svolte dai
due testi di base, con considerazioni personali dell’autore, alcune già
enunciate in un libro da lui scritto nel 1992, altre derivanti da osservazioni
attente della realtà politica italiana di questi ultimi anni.
La tesina è
stata suddivisa in tre parti principali, per rendere maggiormente chiaro a chi
attribuire la paternità delle analisi in essa svolte e mostrare, in modo più
evidente possibile, la metodologia di analisi dell’autore e il contenuto delle
sue ipotesi di lavoro.
A grandi linee:
la Prima Parte sviluppa la tematica della comunicazione politica massmediale
facendo riferimento al testo di Livolsi-Volli e a quello di Mancini-Mazzoleni,
presentando e valutando criticamente le analisi in essi svolte.
La Seconda Parte
integra le analisi presentate nella Prima attraverso le osservazioni
attente e le ipotesi di lavoro sviluppate dall’autore di questo breve saggio.
In essa egli espone le sue teorie, cercando, attraverso l’analisi di
medio-lungo e di breve periodo, di mostrarne la validità. Conclude questa parte
con delle precisazioni e valutazioni sull’attuale sistema elettorale e sulle
leggi che regolamentano la campagna ufficiale, mostrandone i limiti e proponendo
alcune riforme.
La Terza e
ultima Parte riguarda l’analisi delle strategie comunicative dirette di
alcuni leaders politici che l’autore ha avuto modo di osservare di prima
persona in occasione di alcuni dibattiti svoltisi nel luglio ‘95 durante la "Festa
di Liberazione" a Milano. Limiti di spazio hanno imposto di focalizzare
l’attenzione solo su alcuni di loro, e cioè F. Bertinotti, L. Orlando, C.
Ripa di Meana; tralasciando tutte le notazioni prese su molti altri leaders
presenti. La scelta di questi tre politici è stata funzionale al tipo di
discorso portato avanti dall’autore; essi rappresentano, infatti, tre diverse
strategie, tre diversi modi di porsi al pubblico e probabilmente sono guidati da
diverse finalità.
Alla fine di
questa Terza Parte è stato poi aggiunto un articolo di F.Alberoni che può
essere inquadrato come uno spunto per successivi e stimolanti lavori sulla comunicazione
politica non-verbale e l’uso dei simboli per creare identificazione
emotiva nell’elettorato. In questo caso è stata sviluppata una breve analisi
dell’uso sapiente dei simboli fatto dalla Lega.
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