Iscriviti alla Newsletter e la riceverai gratuitamente nella tua E-mail
Resoconto del Consiglio di Zona 5 straordinario sulla attuazione della Legge Regionale n° 27/2007: proposte per eventuale acquisto dell'alloggio ALER da parte degli assegnatari del 16 aprile 2009
orario
di convocazione: 19.00 inizio
formale effettivo alle ore: 19.05 ai
sensi dell’art. 7 comma 4 del Regolamento del Decentramento Territoriale, il
Consiglio di Zona 5 è convocato in seduta straordinaria e monotematica
ORDINE DEL GIORNO
- Attuazione della Legge
Regionale 27/2007. Proposte per eventuale acquisto dell’alloggio ALER da parte
degli assegnatari: Lo
svolgimento del Consiglio sarà così suddiviso: -
- Interventi dei cittadini -
-
Interventi dei tecnici ALER -
-
Dibattito consigliare INTERVENTI DEI CITTADINI: Sig.ra Boella: chiede
se possibile la nuda proprietà. Ha sentito pareri difformi. Sig. Cislaghi: chiede
mobilità per over 65, diritto di prelazione nelle vendite, condizioni di
pagamento vantaggiose e versamento di 500 euro come interessamento. Sig.ra Faenzini: se
una persona non compra cosa succede? Viene messo in mobilità? Sig.ra Primoli: se
uno non acquista subito cosa succede alle condizioni del canone di affitto? Sig. Reali: chiede
a direttore ALER chiede delucidazioni su Art. 9 della Legge Regionale su
riduzione del 30% del prezzo di mercato e ulteriore 30% se uno non ha causa.
C’è troppa confusione in giro e chiede spiegazione per sapere il costo al mq
degli alloggi. Al Gratosoglio ci sono già state delle domande di acquisto senza
avere ancora risposte. La lettera che è arrivata dall’ALER non chiarisce
molte cose. La vendita a macchia di leopardo creerà molti problemi, soprattutto
se dopo vorrà vendere alle banche. Appello:
28 presenti: 13 su 16 del centrosinistra / 15 su 25 del centrodestra [altri
consiglieri arrivano poi nel corso della serata] Presidente del C.d.Z. 5:
da
benvenuto ai numerosi cittadini presenti. Segno che argomento è molto sentito. Ringrazia
l’ALER presente con avv. Tavazzio e avv. Ippolito che spiegheranno il tutto. INTERVENTI DEI TECNICI
ALER: avv.
Ippolito – Direttore ALER Milano: ringrazia
per opportunità offerta all’ALER e per clima democratico con cui è partita
la serata. Ritengono
fondamentale aggiungere alle lettere inviate dall’ALER per integrarla con le
necessarie precisazioni. L’obiettivo di questo incontro è quello di cercare
di chiarire tutti i punti. Parliamo
della Legge Regionale n°27 che stabilisce come vendere le case pubbliche e
segue alla Legge nazionale n°560/1993, ma che aveva creato molte problematiche
tra cui vendite a macchia di leopardo. Il risultato è stato che abbiamo il 20%
del patrimonio in situazione di condominio misto: proprietari e inquilini, con
diverse tipologie di maggioranze nelle assemblee condominiali. Ora
la competenza è stata trasferita alle Regioni che dal 2000 hanno incominciato a
occuparsene. Nel 2001 la Lombardia ha sospeso le vendite iniziate dalla Legge
nazionale. Obiettivo
della serata è fare informazioni sulle vendite. Come risolvere i fenomeni e i
problemi creati dalla vecchia legge? La nuova legge lo stabilisce: non si può
vendere più del 20% del patrimonio pubblico. Quali appartamenti vendere: prima
quelli dove sono già iniziate le vendite precedenti. Esiste pianificazione
delle vendite: prima delle vendite bisogna fare una indagine per capire la
propensione all’acquisto nei vari caseggiati, da lì poi si parte per fare il
piano vendita. ALER
ha individuato questo 20% inviando 12.000 lettere a quelli che rientrano nei
criteri esposti prima. Entro maggio/giugno vorrebbero ritirare il risultato
delle lettere, ma viste le difficoltà hanno prorogato da 60 a 90 giorni per
poter rispondere. Poi ALER creerà una banca dati per verificare dove si
concentrano le richieste di acquisto in modo da avere i risultati per settembre
per darlo alla Regione che approverà il piano vendita. Da gennaio si potrà
partire con le vendite davanti al notaio. In 5 anni vanno completate le vendite.
Vogliono
poter distinguere tra chi è realmente interessato a comperare da chi invece non
lo è, per questo hanno introdotto la clausola di versare 500 euro. Per ora
hanno 1.700 richieste di acquisto con i rispettivi versamenti di 500 euro. Sarà
considerato a titolo di acconto sull’acquisto. E saranno restituiti in caso di
mancato acquisto: subito se case non sono inseriti nel piano vendita; nel corso
degli anni se saranno gli inquilini a recedere. Il
prezzo di vendita: la 560 stabiliva cose diverse ponendo dei limiti in base
all’anzianità del contratto. La nuova legge non pone limiti di anzianità nel
contratto di locazione, tutti possono comperare, purché siano in regola con i
pagamenti e abbiano un contratto di affitto. Il prezzo iniziale è quello di
mercato: cioè quello che viene fuori dal bollettino semestrale che emerge
dall’agenzia del territorio in base ai dati sulle vendite, distinguendo nella
tipologia di alloggi. Il riferimento è quello di tipo economico. Il borsino
immobiliare fa anche riferimento allo stato di conservazione: buono, medio,
scadente. Loro considerano quello medio. Il tutto per la superficie commerciale
che comprende anche i muri, le cantine e altro. Da questo viene fuori il prezzo
di partenza a cui si applicheranno gli abbattimenti del 20% a cui in alcuni casi
si arriva al 30% (20% a cui si aggiunge un altro 20% su quanto risultato dal
primo abbattimento). In altri casi si arriva fino ad un abbattimento massimo del
42%. L’individuazione
del prezzo deve essere in base al bollettino dell’ultimo semestre del
bollettino. Quindi è un prezzo che varia nel corso del tempo in base ai dati
delle vendite di mercato. Nella
lettera hanno inserito il prezzo indicativo con riferimento all’ultimo
semestre, ma è una indicazione che è destinata a variare. Il prezzo potrebbe
anche scendere per l’andamento del mercato immobiliare, come pure è possibile
un aumento. La
legge stabilisce i criteri di priorità nelle vendite: prima quelle dove c’è
una maggiore propensione all’acquisto da parte degli inquilini. Nella
legge ci sono le risposte a tutte le domande Sulla
nuda proprietà: la Legge prevede che ad acquistare può essere l’assegnatario
o tutti i familiari conviventi. Nel caso non potessero comperare può essere
anche un parente dell’assegnatario che vive altrove, ma comperando la nuda
proprietà e lasciando il titolare nell’appartamento. Su
chi non può comperare o non vuole comperare: può essere trasferito altrove. Se
per vendere un intero edificio c’è solo uno che non compera allora è
possibile spostarlo, ma se sono diversi gli inquilini che non comperano in uno
stabile allora è chiaro che è impossibile spostarli, ma è anche probabile che
quell’edificio non sarà inserito nel piano vendita. Il
diritto di prelazione: chiunque compera acquista anche il vincolo di non poter
vendere l’appartamento nei successivi 10 anni, dopo di che, passati i 10 anni,
l’appartamento può essere rivenduto. Ritiene
che i prezzi siano interessanti ed è una opportunità per chiunque riceva la
lettera di ALER. DIBATTITO: Berdot
(SD): la
fine del discorso le ha fatto impressione. Le case ALER sono state fatte con i
contributi dei lavoratori e non sono fatte per speculare. A Milano c’è fame
di case. La crisi creerà salari bassi per i figli. L’ALER dovrebbe fare da
calmiere al mercato della casa. Sulla prima casa è immorale fare speculazione.
Non si può sbattere fuori di casa chi non compera. Lombardelli
(PD): condivide
l’intervento. Ci sono alcuni aspetti da specificare. Politicamente in questo
C.d.Z. 5 c’era Commissione Casa che è scaduta e non è stata rinnovata. E
quando c’era non veniva riunita. Non ci è stata data nessuna documentazione
utile a preparare la serata. Chiede
Brusatori
(PS): ricorda
lettera aperta che ha scritto ad ALER insieme ad Angiulli. Vendere delle case su
cui alcuni pagano affitto da più di 40 anni, con affitti che in alcuni casi
sono di mercato ma il cui valore di mercato è di case economiche. Facendo due
conti, chi è in una casa ALER si è già pagato abbondantemente il valore
dell’appartamento. Ci
sono poi molti ulteriori problemi sulla gestione degli spazi comuni dei
quartieri in vendita. Pavoni
(PD): abbiamo
interlocutori tecnici, ma non politici. Quindi ci possono dare risposte
tecniche. L’indicazione di ALER è di arrivare a degli obiettivi fissati su
circa 8.000 vendite su Milano da voler fare. La
propensione all’acquisto non è favorevole all’acquisto, nonostante gli
sconti proposti. Inoltre non sono alloggi di valore relativamente al consumo
energetico e richiedono molti lavori costosi di adeguamento. Rischia
di essere un azzardo e pensa sarà un fallimento. Angiulli
(PS): avv.
Ippolito è direttore ALER, quindi non l’ultimo venuto. Chi aveva fatto
richieste di acquisto avevano già versato dei soldi: che fine hanno fatto? Sono
stati restituiti? Verranno detratti da eventuale ulteriore richiesta di
acquisto? Nessuno regala nulla. Gandolfi
(IdV): ringrazia
l’ALER per essere venuto in questa sede nel tentativo di chiarire gli aspetti
nebulosi presenti nelle lettere che l’ALER ha inviato ai cittadini residenti
in alcune delle case ALER. Nel suo intervento il Direttore dell’ALER Milano,
dott. Ippolito, ha chiarito forse alcuni punti, ma altri ne restano perché ho
visto molte mani alzate dei cittadini dopo il suo intervento. Chiede se è
possibile concedere altri interventi ai cittadini per far porre le eventuali
questioni ancora non chiare. Per
quanto riguarda la vendita delle case non si possono certo imputare delle colpe
all’ALER che non fa altro che eseguire quanto è stabilito in una Legge della
Regione Lombardia. Ed è bene
ricordare che le Leggi non nascono da sole, ma sono frutto di scelte politiche e
questa è la scelta politica di chi governa la Regione Lombardia, cioè la
Giunta Formigoni. L’impressione
che ha avuto dopo le varie spiegazioni dei vari aspetti di questa Legge
Regionale è quella di una vendita sotto ricatto o minaccia: o un inquilino
compra la casa, oppure rischia di essere sbattuto fuori. E questo lo trovo
assolutamente inaccettabile. Anche perché ci dobbiamo ricordare che stiamo
parlando di famiglie che se si trovano in alloggi di edilizia residenziale
pubblica è perché sono in situazione di disagio economico. Dire a queste
famiglie che se non comperano rischiano di essere sbattuti fuori di casa, lo
trovo scandaloso e inaccettabile. Le responsabiltà di questo aspetto della
Legge non sono certo dell’ALER, ma di chi governa la Regione Lombardia e lo fa
evidentemente senza sensibilità nei confronti delle famiglie più bisognose.
Ribadisco, lo trovo politicamente inaccettabile. Muzzana
(PD): chiede
elenco dei quartieri nella nostra zona interessati dalla potenziale vendita.
Perché è stata esclusa la via Baroni e invece compresa la via Saponaro? Ribadisce
che il C.d.Z. 5 non ha funzionato bene perché non ci è stata fornita
documentazione sulla serata. Croce
(PRC): non
condivide la vendita degli alloggi popolari. L’istituzione viene meno a un suo
dovere. Tutte queste ulteriori vendite sono sbagliate: l’alloggio popolare
nasce come metodo per sopperire a una mancanza del mercato nei confronti delle
famiglie bisognose. Crede
inoltre che la propensione all’acquisto sia dovuta solo all’ansia del clima
economico di crisi e dall’aumento spropositato degli affitti dell’ultimo
periodo. Molti
degli appartamenti non sono adeguati alle norme di legge. Se un privato volesse
fare una vendita di simili alloggi non riuscirebbe a metterli sul mercato. È
prassi dell’ALER non fare condomini dove l’ALER sarebbe in minoranza. Scuglia
(AN): anche
lui preoccupato per alloggi ALER che hanno presenza di amianto. A carico di chi
le spese di bonifica? Quali garanzie che i fondi ricavati verranno destinati
all’edilizia popolare? Il ricavato dovrebbe andare destinato a calmierare il
mercato. Zolla
(AN): condivide
le domande poste da Scuglia su come verranno investiti i fondi ricavati dalle
vendite. È dovere delle istituzioni pubbliche garantire il diritto alla casa e
il benessere della cittadinanza. Non
è favorevole alle vendite, ma se si devono vendere gli appartamenti devono
essere posti a norma di legge, altrimenti sono vendite non regolari. Purtroppo
ALER è costretto ogni anno a spendere molti soldi per rimediare ad atti di
vandalismo. Bisogna correggere alcune locazioni che non rispondono ai criteri di
bisogno reale. D’Ambrosio
(AN): vuole
toccare il tema dell’abusivismo che negli alloggi ALER ha diverse facce.
Espone alcuni casi che le sono capitati per la sua professione di avvocato. Vede
positivamente il fatto che anche i parenti possano acquistare la casa mediante
la nuda proprietà. Lo ritiene un buon provvedimento. Le premesse le ritiene
buone anche se si potranno migliorare alcune cose. Sarina
(LN): C’è
problema di opportunità politica dell’intervento di vendita in questo
momento. Politicamente l’operazione dovrebbe ricavare risorse da investire
nella costruzione di nuovi alloggi popolari, ma stasera manca l’interlocutore
politico che potrebbe rispondere. La domanda è a chi verrebbero assegnati i
nuovi alloggi? I primi nella lista sarebbero non milanesi e non italiani. Si
chiede se dobbiamo mettere in piedi tutto questo per aggravare la situazione
sociale. È
probabile che acquisteranno gli inquilini con maggiori possibilità economiche. Fumagalli
(PD): sarebbe
opportuno rinnovare la Commissione Casa della Zona 5. Il dibattito non può
finire questa sera. Zucco
(FI): manifesta
sua approvazione di una legge che va nella giusta direzione di una società di
proprietari di alloggi. L’ente gestore di case costruite con soldi pubblici
non può essere il beneficiario dei fondi della vendita. I fondi devono essere
reinvestiti in modo migliore di quello che fino a oggi è stato un modo
fallimentare di gestire. No a costruire altre case ma a trovare altre modalità
di sostegno er le famiglie bisognose. Bramati
(FI): anche
lui vuole capire meglio come verranno investite le risorse economiche ricavate
dalle vendite. Chiede quali garanzie vengono date a inquilini e acquirenti.
Garanzie vanno date a entrambe i soggetti, privilegiando il soggetto più
debole. Contesta
che questa legge metta per strada la gente. avv.
Ippolito – Direttore ALER Milano (replica): anche
se non è un politico è un responsabile dell’ALER nominato in base a rapporto
di fiducia del CDA. Può quindi esprimere il pensiero della politica del CDA. Cosa
se ne fa dei soldi ricavati delle vendite e di chi è il patrimonio costruito
con i fondi GESCAL di tutti i lavoratori anche se solo pochi hanno usufruito. In
Europa siamo il fanalino di coda per quanto riguarda l’edilizia popolare: in
Italia siamo al 4%, in altri paesi europei si arriva al 20%. Sono
ormai più di 20 anni che non vengono più pagati i fondi GESCAL. Dal
1998 ad oggi nessun Governo ha sostituito il modello GESCAL con qualcos’altro.
Il
problema è che ALER è il bersaglio dei pesci in faccia. Spesso ci accusano di
non fare le manutenzioni, ma ALER non ha più risorse dopo la fine dei fondi
GESCAL. C’erano 550 milioni per il patrimonio delle case popolari, ma
probabilmente verrà destinato ai terremotati dell’Abruzzo. Come
fare per mantenere il patrimonio senza risorse economiche. C’è bisogno
addirittura di costruire nuove case per giovani coppie. La legge per le vendite
degli appartamenti ha proprio questo scopo: i fondi vengo reinvestiti per la
manutenzione del patrimonio e per la costruzione di nuove case che seguono la
logica di un mix sociale e non solo inquilinato dei palazzoni popolari di oggi. Quei
palazzoni hanno però permesso a molti lavoratori di avere una casa negli anni
60 che venivano dal sud e consentire lo sviluppo della nostra città. È quindi
un patrimonio di tutti. Per questo il patrimonio deve essere valorizzato grazie
alle risorse ricavate dalle vendite. ALER
vendono nello stato di fatto in cui si trova l’appartamento. Metterlo a posto
vorrebbe dire rinviare la vendita. Non
verrà buttato fuori nessuno. Non è intenzione di ALER fare mobilità forzose
che non hanno senso. Giusto metterlo nella legge, ma non farlo nei fatti. In
pochi giorni hanno avuto 1.700 adesioni e lo ritiene un segnale positivo.
Mediamente ogni appartamento è in vendita sui 90-100 mila euro e quindi il
ricavato consentirà di mettere a posto il patrimonio esistente. La
RSA del Gratosoglio è un servizio a disposizione della collettività. L’elenco
dei quartieri interessati lo legge. Hanno inserito gli stabili in cui c’è già
una presenza di proprietari. Dove non c’è il condominio o una presenza
significativa di proprietari non sono stati inseriti nel piano vendite. Presidente del C.d.Z. 5:
alle ore 20.54 circa, essendo esauriti i punti all’ordine del giorno, dichiara
chiuso il C.d.Z. 5.
----------------------------------- N.B.:
qui di seguito riporto la corrispondenza delle sigle abbreviate con il
corrispondente partito: FI
– Forza Italia AN
– Alleanza Nazionale UDC
– Unione Democratica Cristiana LN
– Lega Nord D - Gruppo misto "Destra" PD
– Partito Democratico SD - Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo PRC
– Rifondazione Comunista V
– Verdi PS
– Partito Socialista IdV
– Di Pietro Italia dei Valori
|
Luca Gandolfi - Dottore in Scienze Politiche c/o Consiglio di Zona 5 - v.le Tibaldi 41 20136 Milano MI
|