NEWSLETTER SULLA ZONA 5

Resoconto del Consiglio di Zona 5

a cura di

Luca Gandolfi

Iscriviti alla Newsletter e la riceverai gratuitamente nella tua E-mail

www.lucagandolfi.it

 

 

Resoconto del Consiglio di Zona 5 del 23/11/2005 monotematico sul "Progetto di ristrutturazione edilizia del Feltrinelli" 

 

ORDINE DEL GIORNO

 

 

1 - Progetto di ristrutturazione edilizia del nuovo Feltrinelli con un intervento di riqualificazione condiviso e partecipato.

 

Sarà presente l’Assessore della Provincia di Milano all’Istruzione e Edilizia scolastica, Prof. Giansandro Barzaghi che, con i tecnici dell’Assessorato, illustrerà e condividerà con il Consiglio di Zona 5 le intenzioni progettuali dell’Amministrazione Provinciale.

 

 

-------------------------

 

 

orario di convocazione: 18.30

inizio effettivo alle ore: 18.49

 

Sono presenti:

- Assessore della Provincia di Milano all’Istruzione e Edilizia scolastica, G. Barzaghi

- I Tecnici della Provincia di Milano

- Alcuni Professori del Politecnico

- I Consiglieri di Zona 5

- Alcuni Consiglieri provinciali e comunali

- Il Comitato Feltrinelli per la ristrutturazione

 

 

Appello: 24 presenti: 15 su 16 del centrosinistra / 9 su 25 del centrodestra

(altri arrivano nel corso della seduta)

 

 

 

 

Presidente del C.d.Z. 5: spiega che si tratta di un C.d.Z. 5 monotematico sul “Progetto di ristrutturazione edilizia del Feltrinelli”.

Precisa che quella di stasera è una seduta di C.d.Z. che ha le sue regole.

Spiega lo svolgimento della serata che avrà la seguente scaletta di interventi:

 

- prima dell’inizio formale del C.d.Z. 5 il tradizionale spazio riservato agli interventi dei cittadini che visto il tema della serata prevede un intervento del Comitato Feltrinelli per la ristrutturazione

- Introduzione dell’Assessore della Provincia di Milano all’Istruzione e Edilizia Scolastica, G. Barzaghi

- Illustrazione del Progetto da parte dei tecnici della Provincia di Milano coadiuvati da alcuni esperti del Politecnico

- Dibattito

- Spazio per eventuali risposte dei tecnici

- Conclusioni dell’Assessore della Provincia di Milano all’Istruzione e Edilizia scolastica, G. Barzaghi

 

 

 

 

 

INTERVENTI DEI CITTADINI

 

Prof. Volonterio – Comitato Feltrinelli per la ristrutturazione: interviene a nome del Comitato Feltrinelli per la ristrutturazione perché ha visto che all’ordine del giorno c’è l’intervento di riqualificazione condivisa e partecipata dell’istituto Feltrinelli.

Ha dei rilievi da fare circa la progettazione “condivisa e partecipata” che secondo il parere del Comitato non è ciò che è avvenuto nella realtà. Sottolinea che non è solo il parere del comitato, ma è un parere condiviso anche da molti altri all’interno del Feltrinelli. Insegnanti e studenti si sono sentiti tagliati fuori e l’hanno vissuto come un progetto calato dall’alto.

È vero che sono state messe in programma delle riunioni, ma presentavano un progetto già deciso. Bene o male gli insegnanti qualche informazione l’hanno avuta a maggio, magari un po’ frammentaria, ma l’hanno avuta.

Gli studenti sono stati completamente tagliati fuori. A settembre sono stati aperti degli sportelli informativi per gli studenti, ma l’orario di apertura coincideva con l’orario di lezione o al pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30 quando gli studenti non ci sono e hanno altro da fare. Contesta anche il concetto di sportello che consente comunque una consultazione per piccoli gruppi. Non c’è quindi stato alcun confronto sulla progettazione.

Inoltre alle riunioni c’è stata una scarsa partecipazione, mentre altre sono saltate perché la Provincia non si è presentata. Tutto ciò provoca malcontento tra gli studenti e rassegnazione tra gli insegnanti. Lo scontento è quindi diffuso e non è limitato al solo Comitato.

Arrivavano dei progetti dalla Provincia che gli insegnanti magari criticavano, ma che non ottenendo nulla, subivano la scelta. Crede e auspica che si possa ancora intervenire per cambiare il modo di procedere adottato fin qui. Come Comitato hanno delle proposte da fare, ma fino ad ora non hanno mai potuto esporle alla Provincia.

Annuncia che il 30 novembre nella sala W. Tobagi del C.d.Z. 5 in viale Tibaldi 41 vi sarà una Assemblea Pubblica in cui il Comitato vuole far conoscere e condividere. Proposte che sono già note ai consiglieri di zona e che nascono da un percorso lungo diversi anni a cui hanno contribuito alcune generazioni di studenti e di insegnanti. Il problema della ristrutturazione esiste dal 1994. il problema della ristrutturazione del feltrinelli non interessa solo la scuola ma coinvolge tutta la zona circostante, con la richiesta della ristrutturazione e valorizzazione anche della piazza Tito Lucrezio Caro e delle aree limitrofe. Si chiede insomma di inserire il Feltrinelli all’interno della zona che lo circonda. Auspica che nell’assemblea possano venire esposte anche altre idee e proposte.

 

 

 

 

 

Presidente del C.d.Z. 5: precisa che l’assemblea è resa possibile grazie alla sua disponibilità come Presidente del C.d.Z. 5 che, per far sì che la sala venga utilizzata per l’assemblea, formalmente riceve e ospita il Comitato o i Comitati. La presidenza è sempre disponibile ad ascoltare chiunque e lo ritiene anzi un suo dovere.

 

Presidente del C.d.Z. 5: ringrazia l’Assessore e i tecnici della Provincia presenti per essere presenti per illustrare il progetto della ristrutturazione del Feltrinelli. Sono presenti: l’Assessore all’Istruzione e Edilizia Scolastica della Provincia di Milano Barzaghi; il Presidente della Commissione provinciale competente, Arrigoni; vede presenti in sala anche i consiglieri provinciali Pezzoni (DS) e Scarano (V), quest’ultimo nella duplice veste di consigliere di zona 5 e di consigliere provinciale; sono presenti i tecnici della Provincia, l’ing. Gatta, l’arch. Angelotti; i professori del Politecnico di Milano, Boatti e Vitulli, che parteciperanno all’illustrazione del progetto.

 

 

 

 

 

- Introduzione dell’Assessore:

 

G. Barzaghi - Assessore all’Istruzione e Edilizia Scolastica della Provincia di Milano: garantisce la sua disponibilità al confronto e alla partecipazione. Spiega che la fase del confronto e della progettazione partecipata inizia da ora in avanti.

Gli incontri fatti fin qui sono stati pubblici ma informali. Da ora in avanti vi saranno quelli formali e istituzionali. È disposto a iniziare da questa sera ad accogliere le proposte e le eventuali critiche nel merito del progetto. Annuncia che quello di questa sera non sarà l’unico incontro con il C.d.Z. 5, bensì è solo il primo di una serie di incontri per sviluppare insieme il progetto in modo partecipato. È disposto ad accogliere i suggerimenti e a ragionare sulle critiche. Garantisce di essere disposto a discutere nel merito delle proposte.

Annuncia una serie di date già in calendario per altri incontri istituzionali: il 13 dicembre con i delegati degli studenti; il 17 gennaio con il collegio docenti.

Afferma inoltre che vi è la disponibilità ad aprire la futura nuova palestra al territorio, come pure vi è la disponibilità ad aprire al territorio gli spazi a verde e i campi sportivi, nell’ottica di aprire la struttura scolastica al territorio. Sempre in quest’ottica è disposto anche a introdurre nel progetto soluzioni tecniche che creino continuità tra il Feltrinelli e il territorio circostante. Non vuole una scuola “cattedrale nel deserto”, ma una scuola inserita nel territorio e in rapporto con i cittadini.

Sottolinea come questa amministrazione provinciale abbia fatto una scelta di fondo radicalmente diversa dall’amministrazione precedente: diversa è la filosofia di fondo. Tanto è vero che chi sosteneva l’altro progetto contesta questo. Al posto di abbattere tutto e di costruire quella stecca che era funzionale ad alcuni interessi forti esterni al Feltrinelli. Tutto ciò nel nuovo progetto non c’è più. La filosofia di fondo del nuovo progetto del feltrinelli è quella della ristrutturazione e riqualificazione. Tre parole chiave: ristrutturazione, conservazione e innovazione. Queste tre parole sono la sintesi della filosofia del nuovo progetto che la Provincia sta portando avanti. 

Non è stato facile fare questa scelta perché c’erano e ci sono interessi consistenti che spingono verso altre direzioni. Questi interessi forti puntavano a una convenzione a perdere per la provincia che dopo 25 anni avrebbe dovuto restituire all’ente morale EMIT gli edifici. Il Comitato Feltrinelli aveva giustamente sottolineato questa tendenza della precedente amministrazione provinciale.

Per questo questa amministrazione ha fatto una scelta diversa e di risolvere in modo diverso il problema della convenzione con l’EMIT, scegliendo cioè di rimettere in discussione la convenzione con l’obiettivo da parte della Provincia di acquisire l’istituto Feltrinelli. Sono in corso una serie di incontri con l’ente morale EMIT per definire i termini di questo acquisto. Acquisendo il Feltrinelli la Provincia può garantire il mantenimento della funzione del Feltrinelli, quella funzione che il Feltrinelli svolge da anni per valorizzare l’istruzione tecnica e scientifica del nostro paese, in contrapposizione con chi pensa che tutto vada licealizzato (vedi riforma Moratti). Si tratta di una scelta strategica per poter competere nel settore dell’istruzione tecnica e professionale.

Una scelta che va nella stessa direzione di chi ha fatto una battaglia politica negli anni scorsi e che forse non ha compreso che quella battaglia l’ha vinta o può vincerla. Non comprenderlo vorrebbe dire avere una miopia politica.

Nel concreto si passa da 32 a 39 aule, si introducono 20 nuovi laboratori tecnici –scientifici professionali. L’esatto opposto di quanto scelto dall’amministrazione precedete. La costruzione di un auditorium di 300 posti aperto al territorio. Una biblioteca di 600 mq ampliata rispetto alla precedente. Un percorso museale con la valorizzazione dei macchinari storici di questo istituto. Una struttura di palestra da 600 mq aperta al territorio. La possibilità di legare la scuola con il verde e il Parco Baravalle. Una autorimessa per le auto (circa 50 posti). tutto ciò significa venire incontro alle esigenza concrete del feltrinelli e del territorio che lo circonda.

Vuole costruire insieme il progetto definitivo. Ora siamo solo al progetto preliminare. Per arrivare a quello definitivo dobbiamo lavorare tutti insieme. Sbaglia chi dice che è un progetto già definitivo e calato dall’alto. È da ora che inizia la fase in cui inizia alla progettazione partecipata con il contributo di tutti. Rifiuta però di dove pagare 170.000,00 euro un progettino di fattibilità, questo per un corretto rapporto nella gestione dei fondi pubblici.

 

 

 

 

 

– Illustrazione del Progetto

 

Ing. Gatta – Settore Nuove Opere Scolastiche della Provincia di Milano: segue il progetto da febbraio. Questo nuovo corso deciso dall’amministrazione provinciale è già stato illustrato bene dall’Assessore. Si è passati da una ipotesi che prevedeva la demolizione a una che invece è rivolta alla ristrutturazione e riqualificazione dell’esistente per valorizzare il patrimonio storico del Feltrinelli.

Vi sono già stati una serie di incontri con i docenti e la presenza è stata massiccia, anche se ovviamente non ha partecipato il 100% dei docenti. Gli incontri ci sono stati e la partecipazione e il confronto ci sono stati. Esistono dei verbali delle riunioni. Lo sforzo in questo senso non ha molti precedenti.

Partiamo dalla storia del Feltrinelli per il nostro progetto. Vogliamo valorizzare la storia e i macchinari del Feltrinelli. Partiamo da studi già fatti per questo tipo di progetti.

Relazione sulla storia del Feltrinelli, in cui agli inizi si apprendeva come lavorare il legno. Nel 1914 il Feltrinelli si sposta nella attuale sede di piazza Tito Lucrezio Caro. Durante la seconda guerra mondiale ha subito dei bombardamenti che costrinsero a una ricostruzione importante.

Recentemente vi è stata una riqualificazione della Palazzina storica del Feltrinelli.

[mostra diverse diapositive storiche del Feltrinelli e alcune che mostrano il nuovo progetto]

ricorda che alcuni degli interventi sono derivanti dai risultati di una perizia statica che è stata fatta e che ha ritenuto che non vi siano problemi negli edifici, mentre per quanto riguarda i capannoni si rendono necessari una serie di interventi relativi alle normative antincendio e antisismiche. Per questa ragione si è reso necessario un cambiamento rispetto ai quattro capannoni esistenti, e la Provincia ha scelto di mantenere le sagome, girandole rispetto a come sono oggi e ottimizzando l’uso della volumetria interna aumentando di circa il 30% i volumi interni.

Non faranno il parcheggio sull’area verde, bensì sotto il capannone più grande, ricavando nel piano interrato circa 50 posti auto.

Si cerca di valorizzare il rapporto con l’esterno. Mostra il piano dei lavori con una durata di circa due anni.

Sopra alcuni edifici è prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici, alcune a scopo didattico. Si sta valutando se estendere la superficie adibita al fotovoltaico.   

Illuminazione di qualità delle aule e sensibile al consumo, con illuminazione regolata in base ai livelli di luce presenti all’esterno.

 

Arch. Angelotti – Provincia di Milano: la perizia statica è stata confortante per molti aspetti perché ha stabilito che la stecca non presenta problemi di staticità e non necessita quindi di essere abbattuta, ma è sufficiente un intervento manutentivo sulla superficie esterna. La struttura è buona. Quindi il progetto prevede il recupero e riqualificazione degli spazi. Un mantenimento volto a riqualificare la distribuzione degli spazi interni.

La palazzina viene conservata. È stata sede di attività didattica per molti anni e si ha quindi l’intenzione di riportarla, almeno in parte, all’uso didattico (il primo piano), mentre un’altra parte sarà adibita a funzioni amministrative. In base alle indicazioni che alcuni insegnanti gli hanno fornito, si ha l’intenzione di dedicare gli spazi della didattica del 1° piano soprattutto all’informatica e all’elettronica. Alcuni laboratori non molto invasivi verranno dislocati nei piani alti di questa struttura.

Il capannone a shed verrà conservato per la sua destinazione d’uso, si farà una manutenzione sulle finiture. Rimarrà un capannone ad uso officina con la presenza delle macchine utensili sulle quali verrà fatta una revisione e un rinnovamento.

I capannoni non verranno modificati come volumi, se non nella parte finale in cui verrà inserita La nuova palestra (800 mq), molto più grande di quella attuale e rispondente a quanto stabilito dai decreti ministeriali. Viste le dimensioni della palestra si è deciso di accorparla all’edificio esistente in modo da salvare più verde possibile. La perizia statica ha stabilito che per i capannoni era necessario sostituire le strutture esistenti. Il risultato emerso dal progetto è stato il compromesso individuato con i nuovi capannoni che risultano girati rispetto a quelli presenti oggi. La portanza degli attuali capannoni non risponde alle attuali esigenze previste dalle normative per quanto riguarda i carichi di neve. Si è però conservato come tipologia e come destinazione d’uso. Un compromesso che gli è parso valido. Girando i capannoni si riescono ad eliminare alcuni elementi problematici per le norme antincendio e che limiterebbero anche alcune attività che si possono svolgere all’interno.

Il primo capannone è destinato all’aula magna con più di 300 posti a sedere, ha delle uscite dirette verso l’esterno e, insieme alla biblioteca, costituirà un insieme di funzioni destinate anche per un uso esterno alla scuola.

I capannoni verranno in parte soppalcati consentendo anche funzioni didattiche. Le coperture recupera l’immagine dei capannoni esistenti rispetto ai quali risultano girati.

Alcune parti saranno destinate a laboratorio. Tutto ciò risponde al mutare delle esigenze rispetto a quando erano stati fatti i capannoni oggi esistenti.

È stato creato un corpo scala vetrato di collegamento all’edificio nato in epoca diversa, per ovviare al problema dei piani sfasati. Nel corpo scala vi è anche un ascensore per disabili che si ferma a tutti gli interpiani. Si sono ottimizzati i percorsi interni.

Si è pensato di conservare gli spazi esterni, cercando però di utilizzarli per funzioni didattiche installando alcuni pannelli fotovoltaici.

Da piazza Tito Lucrezio Caro si potrà accedere ad una autorimessa ricavata in uno spazio sottostante già esistente in alcuni locali interrati che oggi vengono usati per uso didattico anche se non si potrebbe. Nel progetto i locali scolastici vengono spostati nei piani. L’autorimessa è di circa 50 posti destinati ai docenti e agli studenti.

Con il Politecnico si cercherà di riqualificare meglio gli spazi. Vi saranno percorsi misti pedonali nel cortile che deve tornare a vivere come spazio di relazione e didattico.

 

Prof.ssa Paola Vitulli – docente di Design e Interni al Politecnico di Milano: si sta cercando di pianificare gli spazi interni alla scuola cercando di capire insieme ai docenti e agli studenti quali sono le esigenze. È lo spazio che si deve adattare alle nuove esigenze della scuola e non viceversa.

Il compito è quindi quello di pianificare gli spazi interni pensando da subito alle funzioni che vi si devono svolgere. Prima si decidono le funzioni e poi gli spazi.  

Vi sono anche delle nuove funzioni affiancate a quelle già esistenti. Innovazione insieme a conservazione. Cambia il modo di fare scuola e quindi anche il modo di fruire gli spazi scolastici.

Si è pensato all’uso del colore ma anche a fare in modo che alcune funzioni si affaccino e si rapportino con l’esterno della scuola per creare un rapporto con il territorio.

Qualità ambientale e qualità funzionale degli spazi. Il senso di accoglienza rappresenta un mutamento nella filosofia di fondo che la scuola vuole comunicare.

Vi sarà anche uno studio degli arredi scolastici.

Da una prima fase di ascolto è nata l’esigenza di un rapporto della scuola con l’esterno, col territorio. In quest’ottica si è scelto un portone trasparente come modo di simboleggiare una comunicazione con l’esterno. Come pure altre soluzioni di aperture.

La biblioteca non più come spazio rivolto a se stesso, ma come centro didattico e di ricerca multimediale. Documenti cartacei insieme ai nuovi media. Biblioteca aperta in orari anche extrascolastici e aperta anche per il territorio. Molte funzioni che fino ad oggi erano relegate in aule e stanzette verranno svolte nella nuova biblioteca che sarà anche un laboratorio multimediale. Spazi per riunioni e conferenze, laboratorio di storia e un rapporto con il percorso museale. 6000 volumi iniziali con in prospettiva 25.000 volumi in 10 anni. Da 40 a 100 periodici. Bisognerà da subito considerare il problema della gestione della biblioteca. Mostra esempi di biblioteche in Europa.

Si è abbandonata l’idea di museo, preferendo l’idea di un percorso museale che attraversa tutta la scuola e si trasferisce anche all’esterno con alcuni elementi posti sul territorio circostante.

Percorso museale, biblioteca e bar rappresentano una opportunità di rapporto con la piazza e l’esterno. Corridoi come spazi socializzanti e di stazionamento. Le aule potranno essere molto piccole, come campo base.

Colori, materiali e design avranno un ruolo importante sia funzionale che simbolico.

 

Prof. Boatti – docente di Urbanistica al Politecnico di Milano: si sta ragionando di come sviluppare il tema del rapporto della scuola con il territorio circostante. È una prospettiva affascinante non solo per il Feltrinelli ma per tutte le scuole.

Introdurre elementi di pedonalità, di vivere l’istituto non circondato da macchine. Devono nascere altri collegamenti con l’esterno, con il territorio. Un lavoro che non compete solo alla scuola ma anche alla città.

Vi sono tutte le condizioni per fare del Feltrinelli un esempio di questo nuovo rapporto scuola/territorio.

Quello che ha detto l’Assessore rappresenta una profonda novità rispetto a quello che era il progetto della passata amministrazione provinciale per il Feltrinelli.

 

Presidente del C.d.Z. 5: chiede all’Assessore di precisare meglio quali siano le tempistiche previste e quali gli spazi e i momenti previsti per l’ascolto dei suggerimenti.

Sottolinea l’importanza di lavorare insieme al C.d.Z. 5 e ricorda quanto potrebbe essere importante la realizzazione del progetto di riqualificazione del Parco Baravalle, oltre alla nuova presenza del museo della fotografia nato in piazza Tito Lucrezio Caro. In questo contesto sarebbe importante anche una riqualificazione della piazza Tito Lucrezio Caro.

 

G. Barzaghi - Assessore all’Istruzione e Edilizia Scolastica della Provincia di Milano: per quanto riguarda la tempistica:

1) è in corso la trattativa con l’ente morale Emit per l’acquisizione, trattativa che dovrebbe concludersi a breve;

2) da stasera inizia la fase di ascolto delle proposte per poi giungere ad aprile al progetto definitivo attraverso la progettazione partecipata; seguirà il progetto esecutivo e poi la fase di appalto;

3) a settembre 2006 si pensa di iniziare i lavori e si vorrebbe finirli nell’estate 2008 in coincidenza con il centenario del Feltrinelli.

Per quanto riguarda i momenti di ascolto volti a raccogliere le proposte e le eventuali richieste di modifiche si pensava di fare almeno altri tre C.d.Z. 5 prima di arrivare al progetto definitivo a cui si aggiungono una serie di incontri, alcuni già in calendario:

- il 17 gennaio l’incontro con il Collegio docenti

- il 13 dicembre l’incontro con i delegati degli studenti

- il 2 dicembre l’incontro con le associazioni e i comitati

Queste sono solo date iniziali a cui dovranno seguire altri incontri successivi, per giungere a marzo/aprile alla definizione del progetto definitivo.

Quelle presentate questa sera sono solo proposte e possono ancora essere valutate e messe in discussione. Quello che non si è disposti a cambiare è la scelta della filosofia di fondo di una scuola che si rapporta con il territorio. Non è semplice progettare insieme, ma c’è la volontà di provarci e chiede l’aiuto di tutti in tal senso.

 

 

 

 

 

- Dibattito

intervengono i consiglieri:

 

Zucco (FI) Pres. Comm. Scuola e Cultura di Zona 5: ringrazia gli intervenuti. Apprezza la passione con cui l’assessore ha difeso il ruolo della politica e ha apprezzato anche la volontà di fare scelte oculate nell’uso delle risorse pubbliche, con offerte trasparenti e non superiori ai prezzi di mercato.

Chiede a questo proposito quale sia il preventivo di massima del progetto nei suoi vari aspetti e un confronto con i costi del precedente progetto della Provincia.

Si dice disponibile ad analizzare la progettazione del Feltrinelli anche in riunioni della Commissione Scuola di Zona 5 che presiede.

 

De Allegri (DS): Consiglio deve salutare con letizia il cambio del progetto e la certezza sulla destinazione finale. L’impegno della provincia di rimuovere il problema di fondo facendo in modo che il Feltrinelli rimanga una scuola tecnica. Positivo il fatto di cambiare l’impostazione precedente che prevedeva di rimuovere completamente i capannoni che ora invece sono semplicemente girati e messi a norma con i vincoli vigenti. Positivo inserire tutte quelle funzioni che la scuola oggi necessita. In questi anni ci siamo detti che la didattica e la struttura viaggino di pari passo. Importante che sia stato detto che da questa sera inizia un percorso di progettazione partecipata, perché ciò avvenga ci vuole la collaborazione di tutti. Chiede che il momento dei C.d.Z. 5 veda coinvolti tutti gli attori interessati.

 

Berdot (DS): ringrazia gli intervenuti. Dice che questa sera si respira un’aria diversa. Sottolinea due aspetti: 1) il fatto che sia il percorso museale sia la biblioteca siano aperti con l’esterno; 2) per quanto riguarda l’autorimessa di 50 posti si dice contraria perché la zona ha un problema di posti auto per i residenti e invece dell’autorimessa bisognerebbe privilegiare l’uso dei mezzi pubblici di cui l’area del Feltrinelli è ben fornita.

 

Scarano (V): ringrazia gli intervenuti. Legge un testo scritto in cui ricorda il centenario del Feltrinelli nel 2008 e il fatto positivo che la Provincia lo voglia festeggiare con la ristrutturazione. Negli ultimi anni si è subito un calo di interesse causato dal cambio delle tecnologie. Ricorda la storia e l’importanza culturale e tecnica dell’istituto Feltrinelli. Positivo l’introduzione a fini didattici del fotovoltaico. Chiede che si estenda anche in altre scuole della Provincia di Milano. Ricorda di aver letto delle critiche circa carenze nella progettazione partecipata, ma si dice rassicurato dalle affermazioni fatte questa sera dall’Assessore.  

 

Ferrari (FI): ha ragione chi dice che questa sera c’è un’aria nuova, infatti fa un gran freddo [non funziona il riscaldamento in C.d.Z. 5]. Chiede dettagli sui costi del progetto. Valuta positivamente l’ampliamento della biblioteca e l’apertura al territorio. Ritiene però che spetti alla scuola decidere l’apertura al territorio. Chiede che l’apertura al territorio della palestra e dell’aula magna sia reale e che non resti solo sulla carta. Chiede come sia stato possibile un aumento di slp dei capannoni.

Sarebbe interessante capire quali siano le sinergie col mondo industriale e produttivo, o anche con le università.  

Condivide le perplessità sul parcheggio, visto che il Feltrinelli è ben servito dai mezzi pubblici. Sarebbe auspicabile che i docenti dessero il buon esempio lasciando a casa la macchina e usando i mezzi pubblici. Se parcheggio deve essere fatto, allora che sia a rotazione aperto alla cittadinanza.

Favorevole anche all’uso dei pannelli fotovoltaici, ma sottolinea come siano stati dislocati in prossimità delle piante e quindi resi meno efficaci, forse è stata solo una scelta di principio che di sostanza.

Perplesso sulla presentazione di ipotesi di uso di spazi interni adottati in altre scuole, magari affascinanti, ma difficilmente applicabili al Feltrinelli se si mantiene come si è detto la struttura attuale.

 

D’Ambrosio (AN): plaude a qualsiasi ristrutturazione quindi non è contraria a questo intervento, ma chiede di chiarire in cosa questo progetto differisca dal precedente che il centrosinistra aveva così vivacemente osteggiato in questo C.d.Z. 5.

Ritiene questo progetto conforme a quello precedente. Ricorda critiche ai tunnel e qui ritrova i tunnel. Ricorda le critiche sulle passerelle e ritrova le passerelle. Vede che anche in questo caso vi è una ristrutturazione dei capannoni. Trova tutta questa serie di elementi sia nel vecchio che nel nuovo progetto e chiede cosa differenzi l’uno dall’altro. E cosa rende il centrosinistra così lieto per questo nuovo progetto. Chiede di sapere quanto l’amministrazione precedente avesse già speso per il progetto, visto che era già in fase avanzata di ristrutturazione. E quanto spende ora la nuova amministrazione della Provincia per il nuovo progetto.

 

Pavoni (DS): questa sera ascoltato qualcosa di nuovo nel rapporto tra amministrazione e cittadini. Una volontà di ascolto che non avevamo mai visto e che andrebbe applicato più spesso. La vecchia amministrazione annunciava la fine dei lavori nel 2005, ma evidentemente non c’è riuscita e ora tocca alla nuova amministrazione. Il vecchio progetto era una demolizione e una ricostruzione, non una ristrutturazione. Il vecchio progetto prevedeva 7 miliardi per la palazzina e 25 miliardi per tutto il resto. I costi rispetto a quando è stato fatto il vecchio progetto sono aumentato mediamente del 20%, quindi è possibile che vi sia stato un aumento nei costi tra il vecchio e il nuovo progetto.

La disponibilità all’ascolto fatta dall’Assessore è un altro fatto positivo e anche una risposta ad alcune critiche che erano state fatte. Ed è una intenzione presente fin dal principio.

Legge alcuni pezzi del deplian distribuito dalla Provincia ai consiglieri.

È importante il collegamento e l’apertura con il territorio. Chiede alla maggioranza di collaborare per la realizzazione del progetto di risistemazione del Baravalle e della piazza Tito Lucrezio Caro. Chiede l’eliminazione dal progetto dell’orrenda scala di accesso alla palazzina.

 

Gandolfi (indipendente di CentroSinistra): per rispondere alla D’Ambrosio, sottolinea alcune differenza di fondo rispetto all’amministrazione precedente: questa amministrazione ha deciso di assumersi l’onere di comperare dal privato le strutture del Feltrinelli, eliminando così qualsiasi dubbio sul futuro del Feltrinelli e sul fatto che rimanga con la sua funzione di scuola. Ed è una differenza sostanziale.

In questo periodo abbiamo sentito e letto molte critiche da parte del Comitato, critiche analoghe a quelle fatte al progetto precedente. Spera che la disponibilità espressa questa sera dall’Assessore a riguardo di una vera progettazione partecipata che inizia da ora in poi rappresenti una risposta soddisfacente e si dimostri essere la seconda differenza sostanziale rispetto alla passata amministrazione.

Questo non vuole dire soltanto organizzare una serie di incontri e di tavoli intorno ai quali confrontarsi, ma anche rendere effettivi e reali alcuni dei suggerimenti che vengono fatti. Ritiene che tutti gli approfondimenti fatti dal Comitato feltrinelli nel corso di questi anni siano un prezioso tesoro che vada preso in seria considerazione, insieme ai contributi che verranno dai vari attori coinvolti.

Giustamente ha sentito dire che si parte dalla didattica per poi arrivare all’organizzazione degli spazi interni. Per fare questo sarà fondamentale il dialogo con i docenti e gli stessi studenti.

Un’altra differenza, almeno per quanto sentito questa sera, è la volontà di inserire la scuola nel territorio aprendola al territorio. Questo era un aspetto che mancava nel progetto della precedente amministrazione. Devo anche dire, però, che dai disegni dei progetti mostrati questa sera non ritrovo ancora quegli elementi architettonici che possono rappresentare una reale apertura al territorio, e che invece avevamo potuto ammirare in quella bozza di progetto che era stata presentata in questo C.d.Z. 5 qualche anno fa da alcuni studenti del Politecnico. Non era certamente un progetto compiuto, ma conteneva comunque delle idee e degli spunti interessanti che meritano di essere tenuti presenti da chi si occuperà di questo progetto di ristrutturazione.

Si dice fiducioso che nei prossimi C.d.Z. 5 si vedranno i risultati dei suggerimenti che arriveranno dalla progettazione partecipata e potremo quindi dire con vanto che noi del centrosinistra facciamo la differenza proprio sotto l’aspetto della progettazione partecipata.

 

Armanini (PRC): l’aspetto innovativo di questo progetto è il fatto che la Provincia si appresta ad acquistare ‘edificio. E questo è estremamente significativo visto che il Comune di Milano invece negli ultimi anni non ha fatto altro che vendere e privatizzare tutto, o almeno ci hanno provato. Rispetto al progetto ha molte perplessità: il verde, l’autorimessa, la palestra, la torre messa in mezzo. Tutte cose su cui si può discutere. Prende con estrema serietà la disponibilità espressa dall’Assessore Barzaghi a discutere e confrontarsi attuando, da qui in avanti, una vera partecipazione.

Sottolinea anche le problematiche presenti nella zona intorno al Feltrinelli: il Parco Baravalle e la piazza Tito Lucrezio Caro che andrebbe chiusa al traffico e rimessa a posto. Una serie di problematiche dell’Agnesi. 

 

Pioli (IdV): si complimenta con l’Assessore per quello che sta facendo per il Feltrinelli. Questa è la vera politica di cui ha bisogno Milano e la Provincia. Un esempio per tutti. Continui su questa strada.

 

Zolla (AN): condivide l’opinione della D’Ambrosio secondo cui non ci sono grandi differenze tra il progetto della precedente amministrazione provinciale e questa. L’unica differenza tra la serata in cui era stato presentato l’altro progetto e questa è che questo ci viene presentato da una istituzione governata dal centrosinistra. Ricorda che qualche sera fa abbiamo ascoltato un intervento in questo C.d.Z. 5 in cui il Comitato Feltrinelli manifestava grosse perplessità su questo progetto ed è noto che chi faceva queste critiche non apparteneva certamente al centrodestra. Come mai questa sera la sala è quasi vuota nella parte del pubblico? Forse per la totale adesione al progetto che viene presentato? Non raccontiamoci favole. Questa “è la dimostrazione di che cos’è la censura dei Soviet”.

Alcuni colleghi hanno sollevato delle perplessità di tipo economico. Ritiene che simili domande siano una perdita di tempo. Afferma – rivolgendosi ai suoi colleghi di maggioranza – dicendo: “[…] qualora ci fosse anche qualche sforamento, qualche cosa che non va dal punto di vista economico, interverrà la triade che interviene sulla Milano-Serravalle a sistemare tutto, comprando a destra e a manca, […]

[citazione tratta dalla registrazione audio dell’intervento di Zolla]  

 

Luccietto (FI): ringrazia gli intervenuti. Vuole fare domande politiche. Chiede per quale ragione sia necessario comperare l’edificio. Non ritiene che sia l’acquisto dello stabile a rendere le funzioni pubbliche, ma sono le attività che vi si svolgono che rendono la funzione pubblica. Ritiene che sarebbe più utile utilizzare i soldi che la Provincia vorrebbe utilizzare per l’acquisto dello stabile per fare una nuova e moderna scuola tecnica in una nuova area, magari spendendo anche meno.

Trova analogie con quanto fatto con la Serravalle e solleva dubbi in proposito. Se si vuole davvero fare un progetto partecipato, invita ad acquistare lo stabile per poi donarlo al Comune di Milano per poter allargare il Parco Baravalle all’area che oggi è del Feltrinelli, per costruire poi con gli stessi soldi lo stesso istituto con gli stessi insegnanti in una zona in cui sia possibile farla con gli stessi soldi.

 

Berti (PRC): in una sola settimana si è sentito dire dalla maggioranza di aver vissuto in una Costituzione “catto-comunista di stampo sovietico” e questa sera addirittura la “censura Soviet”. Incredibile. Replica a Zolla spiegando che le differenze dal vecchio progetto ci sono: non ha mai visto un Assessore del centrodestra dire “questo è il mio programma, venite perché possiamo metterlo a posto insieme”, come non ha mai sentito dire “forse abbiamo fatto degli errori, abbiamo bisogno del vostro aiuto”. Questa è la differenza. Questa è l’aria nuova che si respira.  

 

Procaccini (AN): si dice “emozionato” perché in sette anni che è in questo C.d.Z. quando abbiamo avuto la presenza di altri assessori non sempre si è riuscito ad avere un dibattito così civile e costruttivo. Di solito si assiste a scene meno edificanti come un pubblico eccitato; consiglieri di opposizione che esprimono legittimamente il loro pensiero, ma in modo più virulento. Già per questo si dice soddisfatto.

Nel entra nel merito del progetto del Feltrinelli.

Gli riconosce anche di aver portato effettivamente “l’aria nuova”. Perché ricorda che proprio Barzaghi, in qualità di Assessore della Provincia di Milano, ha reso possibile l’apposizione di una targa nell’istituto Molinari in memoria di Ramelli, vittima di una aggressione negli anni ‘70. Si dice grato per questo e afferma che l’Assessore è stato coraggioso a presentarsi qui senza scorta dopo una simile decisione, visto che ai primi di maggio non è stato possibile discutere in questo C.d.Z. una mozione in cui si proponeva di intitolare a Ramelli e Pedenovi la biblioteca di viale Tibaldi. In quella occasione c’è stato un C.d.Z. bloccato, perché in quella occasione non c’era “l’aria nuova” che si respira questa sera. Il C.d.Z. 5 non ha potuto lavorare per tre sedute, e nessuno dei colleghi dell’opposizione a detto pubblicamente parola “ai facinorosi” che erano presenti, quando fu spintonato, sputacchiato e apostrofato da alcuni dei cittadini presenti. Solo dopo, i consiglieri dell’opposizione presero le distanze pubblicamente da simili comportamenti.

Si attendeva che anche questa sera, con l’arrivo dell’Assessore che aveva posizionato la targa nell’istituto Molinari in memoria di Ramelli, l’edificio fosse circondato da Polizia e Carabinieri come era avvenuto mesi fa. Invece nulla di tutto ciò.      

 

 

 

 

 

– Risposte dei tecnici della Provincia

 

Arrigoni – Presidente della Commissione competente della Provincia di Milano: ringrazia i presenti per le osservazioni sia tecniche che politiche che hanno fatto. Le riporterà ai colleghi della Commissione per far si che la ristrutturazione del Feltrinelli sia condivisa.

Il lavoro che la provincia sta facendo sul Feltrinelli non è isolato, ma è un lavoro che viene fatto su molte scuole della Provincia e della città di Milano che richiedono molti interventi anche per la messa in sicurezza. Questo perché il Comune di Milano in questi anni ha lasciato perdere la manutenzione delle scuole superiori, proprio in previsione di un passaggio sotto la competenza della Provincia.

La Provincia deve anche tenere conto delle nuove esigenze sia culturali sia di sviluppo del territorio.

Le scuole superiori devono rispondere alle esigenze di formazione degli studenti, ma anche alle esigenze di sviluppo del territorio. Sottolinea i profondi cambiamenti del Feltrinelli dal dopoguerra ad oggi: c’era la fonderia, la saldatura. Ora la realtà è diversa. Il mondo industriale è diverso. La scuola deve dare risposte adeguate alla formazione degli studenti in modo da rispondere anche alle esigenze del mondo industriale e produttivo oggi esistente.

 

 

 

 

 

– Conclusioni dell’Assessore

 

G. Barzaghi - Assessore all’Istruzione e Edilizia Scolastica della Provincia di Milano: ringrazia tutti per gli interventi fatti, compresi quelli di critica che sono utili in democrazia per un reale confronto. Precisa che non ha mai avuto bisogno di scorte neppure negli anni caldi. È sempre stato disponibile ad un confronto diretto e tranquillo.

Entra nel merito delle questioni che sono state poste cercando di dare risposte concrete per cercare di risolvere gli eventuali problemi. Risponde alle domande fatte.

I COSTI – La palazzina è già costata 3,5 milioni di euro, già fatta dalla passata amministrazione all’interno del vecchio progetto, e commenta che il costo gli sembra un po’ caro. Oggi siamo costretti a occuparci ancora della palazzina per adattarla alle esigenze didattiche. Il progetto precedente prevedeva una spesa di circa 12,5 milioni di euro a cui vanno aggiunti i 3,5 della palazzina, per un totale di circa 16 milioni di euro. Un progetto che prevedeva l’abbattimento dell’esistente e la costruzione di una stecca.

In nuovo progetto della Provincia che viene avviato ha un costo di circa 9,3 milioni di euro, quindi con un risparmio consistente rispetto al precedente. Si può quindi dire che si stanno usando al meglio le risorse con un progetto che risponde meglio alle esigenze della scuola. Per quanto riguarda la progettazione esterna non ritiene di dover superare la cifra di 150 mila euro. Questo perché è stato scelto di affidarsi principalmente alle risorse tecniche interne alla Provincia. L’esternalizzazione del progetto non li convince. Ci sono risorse e professionalità valide all’interno della Provincia che si possono validamente utilizzare. È una scelta di principio di affidare all’amministrazione pubblica il compito di rispondere alle esigenze che vengono portate. Una scelta che consente di avere un progetto di qualità a costi più contenuti.

L’acquisto dello stabile del Feltrinelli non è una scelta ideologica, ma economica. Ogni anno la Provincia deve pagare all’ente morale Emit circa 360 mila euro di affitto. A coti fatti, l’acquisto consente un notevole risparmio negli anni. Inoltre, acquistando lo stabile, l’amministrazione pubblica ha la garanzia che viene mantenuta la destinazione d’uso del Feltrinelli e vengono eliminati qualsiasi ombra su progetti che abbiano destinazioni d’uso diverse. L’amministrazione pubblica può così garantire di rispondere alle esigenze della collettività, della scuola e del territorio. Garantendo l’istruzione tecnica e scientifica del Feltrinelli.

RAPPORTO COL TERRITORIO – Il rapporto col territorio sarà reale. Esistono già altri esempi in Provincia. Propone che la palestra, l’auditorium e le altre strutture condivise col territorio, durante la mattinata siano destinate alla scuola, mentre nel pomeriggio e alla sera siano aperte al territorio tramite convenzioni con associazioni o società sportive presenti sul territorio e che gestiscano in tali fasce orarie queste strutture.

LA PARTECIPAZIONE – Ribadisce che da questa sera si avvia un processo di confronto con tutte le realtà presenti ed interessate anche attraverso il C.d.Z. 5 e le Commissioni di Zona, con una articolazione e ramificazione di incontri. Da parte sua la Provincia si propone di essere disponibile a un confronto non solo con le realtà istituzionali ma anche sociali, recependo tutte le proposte che verranno fornite in modo che si possa giungere al progetto definitivo con la massima partecipazione e il più largo consenso possibile. Questo vuole essere lo spirito con cui si muove la Provincia.

 

 

 

 

 

Presidente del C.d.Z. 5: alle 21.30 circa dichiara chiuso il C.d.Z. 5. 

 

 

        

Luca Gandolfi - Dottore in Scienze Politiche

c/o Consiglio di Zona 5 - v.le Tibaldi 41  20136 Milano MI

E-Mail