a cura di Luca Gandolfi

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Resoconto del Consiglio di Zona 5 del 09/01/2003

 

INTERVENTI DEI CITTADINI: nessuno

 

Appello: 27 presenti: 11 su 16 del centrosinistra / 16 su 25 del centrodestra

(altri arrivano nel corso della seduta)

 

Presidente C.d.Z. 5: commemora la morte di Giorgio Gaber definendolo "un uomo libero". Ricorda anche la scomparsa dei tre milanesi morti in Niger vittime delle mine e lascia la parola al consigliere De Allegri che conosceva una delle vittime.

viene osservato 1 minuto di silenzio

 

 

 

Comunicazioni del Presidente:

a) è pervenuto un opuscolo in cui sono riassunte tutte le mostre e eventi culturali di gennaio, chi ne vuole copia lo chieda alla presidenza. Su sollecitazione di Fumagalli (M) per il futuro si chiederà al comune di fornirne una copia a ciascun consigliere.

 

 

 

De Allegri (DS): consegna al Presidente i 480 euro raccolti tra i consiglieri dell'opposizione per i terremotati del Molise chiedendo al Presidente di firmare una ricevuta e di versare la somma entro 10 giorni per il progetto "A scuola con la protezione civile".

Luccietto (FI): informa che FI ha già consegnato al Presidente il suo contributo per i terremotati del Molise.

 

 

1 - Ordine del Giorno presentato il 29.11.2002 con oggetto "La difesa dell'agibilità democratica e del diritto di manifestare": il Presidente C.d.Z. 5 ricorda che l'O.d.G. che andremo a discutere nasce da una richiesta di C.d.Z. straordinario fatta dai consiglieri di CS.

Berti (PRC) (relatore): prima di iniziare propone ai consiglieri di devolvere il gettone di questa serata ai lavoratori dell'Alfa di Arese.

Illustra l'ordine del giorno leggendo un documento e integrandolo con delle citazioni del discorso del cardinale arcivescovo di Milano Tettamanzi. Denuncia le incapacità dei Governi di gestire correttamente le manifestazioni di Genova e Napoli. Dichiara la sua contrarietà a qualsiasi regime totalitario.

intervengono i consiglieri:

Pessognelli (Pres. C.d.Z. 5): qualsiasi siano i dispareri ta le diverse parti politiche, la libertà di manifestare deve essere tutelata.

Zucco (FI): rileva che se continuiamo con le commemorazioni dei morti diventeremo peggio di una messa e invita a darsi una regolata in merito. Sul punto in discussione, benchè estremamente interessante, ritiene che non siano argomenti da affrontare in un consiglio di zona e sarebbe stato meglio organizzare un convegno sul tema evitando così di gravare sulle casse del comune. Concorda con Berti sul fatto che la difesa dell'agibilità democratica non deve avere un colore politico. In Italia comunque esiste la possibilità di manifestare. Ricorda che nella dottrina cattolica esiste anche il concetto di una guerra giusta. Conclude ricordando che tutte le dittature sono nate dai poteri forti.

Mondi (FI): legge uno scritto in cui si dice che i termini usati nell'ordine del giorno sono condivisibili da tutti, afferma che il diritto di manifestare viene meno quando viene lesa o limitata la libertà altrui. Si dice negativamente impressionato dalle manifestazioni dei "disobbedienti".

Fumagalli (M): Regione, Provincia, Comune e C.d.Z. sembrano tornare indietro verso un potere dispotico e con sempre meno dialettica e partecipazione. La scarsa partecipazione dei cittadini è un pericolo. No ai poteri forti in alternativa di quelli democratici.

Apuzzo (LDP): legge il testo della mozione (sottoscritta dal CS e da alcuni esponenti del CD) presentata il 29.11.2002 e con oggetto "L'inchiesta della Procura di Cosenza e gli arresti". La libertà di manifestare le proprie idee eè affermata anche nel testo della Costituzione italiana, ma non sempre è garantita nelle manifestazioni in piazza. In Italia vi è anche un problema di oligopolio dei mezzi di informazione che limita le possibilità di informare i cittadini. Unica trasmissione seria è "Report" su RaiTre. La libertà di informare deve essere garantita.

Pavoni (DS): sarebbe utile discutere più spesso di queste tematiche. Le dittature possono anche essere plebiscitarie e democratiche. Il diritto di manifestare va rispettato e valorizzato. Questo Governo adopera il sistema di una dittatura dei numeri della maggioranza e rifiuta il dialogo. La democrazia formale non basta.

Zolla (AN): si dichiara contento per gli accenni alla democrazia e al diritto di manifestare le idee legittime in modo civile. Sottolinea il diritto a poter manifestare tutte le idee, anche quelle che non piacciono. Ricorda che qualche giorno fa alcuni giovani di AN stavano facendo un presidio in memoria di un giovane militante ucciso e sono stati aggrediti da una contromanifestazione organizzata dai centri sociali. Ricorda poi la manifestazione che AN aveva organizzato contro la moschea di via Meda e le aggressioni subite dai centri sociali.

Trimboli (PDCI): afferma "non mi interessano i comizietti di un fascista". Ricorda che la Costituzione italiana ha solo un "anti": l'antifascismo. Anche se qualcuno cerca di inculcare l'anticomunismo. Del resto era il fascismo ad avere un teschio (simbolo di morte e di violenza) nella sua bandiera.

[gli animi si scaldano e molti del CD escono dall'aula. Uscendo, il consigliere Revelli (FI) grida contro Trimboli.]

Ricorda anche strane "coincidenze" nel caso Moro il cui rapimento è stato imputato alle BR, ma il cui covo di via Gradoli in cui è stato tenuto prigioniero Moro era nello stesso palazzo in cui vi era una sede dei servizi segreti italiani.

Chiede di ripristinare le regole per garantire i diritti ai cittadini italiani.

[FI chiede la verifica del numero legale. Se ne discute: il CS ritiene che prima si debba finire il dibattito e che la verifica si debba fare al momento del voto; il Presidente spiega che può essere chiesta in qualsiasi momento, ma che aveva già dato la parola a Armanini e quindi verrà fatta dopo tale intervento.]

Armanini (PRC): ribadisce il diritto all'informazione, ma alcuni invece di fare informazione mentono. Nel suo intervento il consigliere Zolla ha mentito due volte: 1) per la moschea di via Meda non c'erano i centri sociali, ma numerosi abitanti del quartiere che manifestavano contro i fascisti e a favore della moschea; 2) per quanto riguarda il presidio per lo squadrista ucciso, sono stati i fascisti ad aggredire i manifestanti dei centri sociali e non viceversa.

Longo (FI): chiede formalmente la verifica del numero legale.

Apuzzo (LDP): è vero che è legittimo chiedere la verifica del numero legale in qualsiasi momento, ma è inopportuno farlo all'interno del dibattito e durante un confronto di opinioni.

 

Viene fatto l'appello. Risultano 20 presenti (13 su 16 del CS, 7 su 25 del CD).

Vine constata la mancanza del numero legale.

La seduta si chiude per mancanza del numero legale.

 

Il CS ricorda che in base al regolamento la discussione riprende da dove è terminata in testa al prossimo C.d.Z. 5.

Il Presidente prima si mostra scettico, poi acconsente ma permangono alcuni punti di diasaccordo.

 

        

Luca Gandolfi - Dottore in Scienze Politiche

c/o Consiglio di Zona 5 - v.le Tibaldi 41  20136 Milano MI

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