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Riassunto del Consiglio Provinciale di Milano del 15 dicembre 2009 sul tema del lavoro
orario
di convocazione: 15.00
inizio
formale effettivo alle ore: 15.40
Appello:
35
presenti su 46:
11
presenti su 18 del centrosinistra
24
presenti su 27 del centrodestra
[altri
consiglieri arrivano poi nel corso della seduta]
Nomina degli scrutatori:
Bassani
(LN), Ferrè (PDL), Gandolfi (IdV)
Bruno Dapei
(PDL) Presidente del Consiglio
Provinciale:
assente
Podestà per impegni all’estero. È presente l’assessore al Lavoro Paolo Del
Nero.
Il
tema specifico della giornata è il lavoro e abbiamo ospiti di rilievo per
analizzare questo tema.
Legge
un testo di solidarietà a Berlusconi per i fatti i domenica che verrà posto in
discussione dopodomani.
30 - Approvazione
dell’ingresso del Comune di Cernusco sul Naviglio nell’Agenzia per la
Formazione, l’Orientamento e il Lavoro Est Milano e quota di partecipazione a
carico della Provincia di Milano. (Relatore l’Assessore Del Nero) (da
dichiarare immediatamente eseguibile):
il Presidente del Consiglio Provinciale illustra il punto.
Dibattito:
nessun
intervento
Voto:
28
presenti
28
Favorevoli: PDL, LN, AP, LP, UDC,
PD, IdV
0
Contrari:
0
Astenuti:
APPROVATA ALL’UNANIMITÀ
32 - Adesione della Provincia di Milano a TECLA, Associazione, senza
scopo di lucro, per la cooperazione trans-regionale locale ed Europea. (Relatore
il Presidente della Provincia Podestà) (da dichiarare immediatamente
eseguibile): il Presidente del Consiglio Provinciale illustra il punto:
Dibattito:
nessun
intervento
Voto:
28
presenti
28
Favorevoli: PDL, LN, AP, LP, UDC,
PD, IdV
0
Contrari:
0
Astenuti:
APPROVATA ALL’UNANIMITÀ
-
Dibattito in merito ai problemi del mondo del lavoro (Sono previsti interventi
di ospiti esterni): il
Presidente del Consiglio Provinciale illustra il punto prima interverrà
l’assessore al Lavoro, poi gli ospiti, poi il dibattito. Presenti gli ospiti:
Rosati, Zambelli, Negro, Delle Donne.
Assessore al Lavoro –
Del Nero:
c’è
stata utile collaborazione fra le forze politiche su questo tema.
Illustra
la situazione economica con alcuni indicatori su una possibile ripresa, ma vi
sono difficoltà per alcune imprese.
Illustra
alcuni dati che preannunciano la ripresa. Ci saranno lunghi strascichi nel mondo
del lavoro.
La
struttura economica del nostro paese consentono di affrontare bene la crisi. Il
dato della disoccupazione è migliore rispetto ad altri paesi.
Ringrazia
gli uffici per il lavoro svolto in questo periodo.
Dott. Delle Donne:
fondamentale
per le istituzioni intervenire in una situazione sempre più grave.
Ha
una diversa percezione della situazione rispetto a quella descritta
dall’assessore. Ci sono sempre più aziende che chiudono e sempre più persone
che hanno problemi di disoccupazione.
C’è
stato una rottura del sistema capitalistico mondiale.
Nel
processo per l’eredità degli Agnelli sembra emergere che sono stati nascosti
molti soldi. Soldi dei lavoratori. Queste risorse vanno messe a disposizione per
i lavoratori.
Le
istituzioni devono garantire che si vada in una certa direzione, che nel nostro
paese rimangano settori strategici e industriali. Bisogna preservare i
lavoratori.
Le
sigle che rappresenta hanno sottoscritto una piattaforma.
Il
primo punto è il blocco dei licenziamenti.
In
alcuni casi per i comportamenti degli imprenditori ci devono essere sanzioni.
Eliminiamo
il precariato, che non rientra nelle statistiche della disoccupazione.
Non
si vive con la cassa integrazione. È strumento per tamponare alcune situazioni.
Chiedono che le istituzioni intervengano anche da un punto di vista finanziario.
Vogliono
meccanismi penalizzanti in caso di delocalizzazioni.
Non
lasciare sulla strada i lavoratori migranti se hanno lavorato nelle aziende del
nostro paese.
Si
augura che la Provincia apra un confronto con i sindacati su queste questioni.
Chiede anche di mettere all’ordine del giorno la questione della FIAT di
Arese.
Dott. Negro (UIL):
stiamo
vivendo una fase di passaggio nella crisi. Una crisi che si prevedeva durasse un
paio di anni e siamo alla fine del primo. Non sono inclini al catastrofismo. Per
ora in Lombardia è stata meno grave rispetto ad altri luoghi.
Fornisce
alcuni dati.
Le
aziende hanno comunque preferito ricorrere alla cassa integrazione in attesa
della ripresa. Ci sono alcuni segnali che fanno intravvedere una possibile
ripresa.
Sono
in aumento le collaborazioni che fa supporre un passaggio da forme di lavoro più
tutelato a queste nuove forme.
Siamo
di fronte a una crisi importante che nei prossimi mesi darà ancore dei segnali
importanti per la disoccupazione.
La
Provincia ha delle responsabilità e delle competenze importanti. L’uscita
dalla crisi però dipende dalla ripresa del mondo del lavoro. La Provincia deve
intervenire sulle politiche attive del mercato del lavoro.
Hanno
apprezzato che l’agenzia del lavoro della Provincia AFOL è stata molto
attiva. AFOL potrebbe fare un ulteriore passo ricollocando lavoratori
disoccupati o in mobilità.
Dott. Rosati (CGIL):
significativo
che oggi la Provincia dedichi una seduta a questo tema. Perdiamo in quantità e
qualità nel mondo del lavoro. Lungo l’elenco delle aziende in crisi o che
operano dei tagli occupazionali.
30.000
imprese coinvolte tra Milano e Provincia. Gli ammortizzatori sociali non coprono
tutto e tutti. Per i contrati di lavoro para subordinati non esistono forme di
tutela.
Crescono
i contratti di solidarietà sottoscritti. Le aziende, dopo le casse
integrazioni, stanno ora iniziando a licenziare. Gli analisti dicono che ci
vorranno almeno cinque anni prima di tornare ai livelli occupazionali precedenti
la crisi.
Molti
i problemi che ne conseguono, tra cui anche l’aggravarsi dl fenomeno
dell’usura.
Molti
sono finiti sotto la fascia di povertà.
La
finanziaria 2010 non contiene nessuna misura utile.
La
Provincia può intervenire con un tavolo anticrisi insieme alle parti sociali.
Un impegno che si era preso anche Podestà. Utile dare più spazio alla
Commissione Lavoro. Molte le misure da poter prendere, ne elenca alcune.
Non
si esce dalla crisi solo grazie agli ammortizzatori sociali, ma anche con
politiche attive.
È
necessario che la Provincia mantenga l’impegno di versare la sua quota nella
Fondazione per il welfare.
Dott. Zambelli (CISL):
ringrazia
per questa seduta di Consiglio Provinciale. Spera che si possa costruire un
rapporto con le istituzioni per far tornare il lavoro all’attenzione delle
politiche.
Si
è data troppa attenzione a operazioni finanziarie per troppo tempo.
Con
Podestà si era concordato di istituire un tavolo di confronto sui temi del
lavoro.
Illusorio
pensare che siamo fuori dalla crisi. Il 2010 sarà l’anno in cui si manifesterà
maggiormente il problema della disoccupazione. La disoccupazione è aumentata di
de punti.
Bisogna
analizzare anche come si orienta il mondo del lavoro.
Dobbiamo
intervenire su due fronti. Il primo è quello dell’emergenza con i vari
ammortizzatori sociali, prorogando le casse integrazioni in deroga. La Provincia
si deve fare parte attiva con una politica per favorire il mondo del lavoro e
aiutare le famiglie dei lavoratori. Bisognerà uniformare anche il sistema dei
diritti dei lavoratori.
Quale
futuro per lo sviluppo del paese? La Regione Lombardia usa i fondi europei per
la tecnologia, ciò nonostante le aziende del settore se ne vanno. Il sistema
della comunicazione deve diventare strategico per la Lombardia. L’Expo può
essere un’occasione per spingere in questo senso.
La
nuova Provincia ha confermato gli impegni presi da quella vecchia. Chiede
l’impegno per un tavolo per mettere subito in campo gli strumenti per la
ricollocazione di chi è uscito dal mondo del lavoro.
[come
ormai tutti i lettori della Newsletter sanno, il Consiglio Provinciale non ha
ancora dotato i banchi dei consiglieri di prese di corrente e come ormai
tradizione le batterie del mio computer si sono esaurite Da qui in avanti
riporto in modo sintetico quanto avvenuto.]
Dibattito:
intervengono
i consiglieri
Gelli
(LN):
c’è
bisogno di una maggiore conoscenza del mondo del lavoro. Su Expo la LN ha
presentato un ordine del giorno. Tre sono le cose che si possono fare: 1. La
Provincia come soggetto attivo per mettere in relazione domanda e offerta di
lavoro; 2. I corsi della Provincia hanno due difetti: non sono in relazione con
le reali richieste del mercato del lavoro ed è necessaria una maggiore
attenzione alla fascia d’età più critica, quella dei 40-50enni; 3. Fare in
modo che la Provincia sia più attenta ai problemi della piccola e media
impresa.
Biolchini
(IdV):
come
partito riceviamo continue richieste di intervento. Ricorda alcuni casi. Ricorda
che in un recente convegno è emerso un forte calo di posti di lavoro nel
commercio. Auspica interventi più seri su questo versante.
Nell’ultimo
Bilancio della Provincia abbiamo visto che sono stati tagliati 6 milioni di euro
che erano rivolti alla formazione lavoro.
Si
augura di poter vedere maggiori politiche attive da parte della Provincia.
Marzullo
(PDL) Presidente della Commissione Lavoro
della Provincia di Milano:
come
Presidente della Commissione Lavoro della Provincia di Milano ha organizzato
sedute di Commissione per analizzare vari casi di crisi. Non ha però il potere
di trovare delle soluzioni, ma semplicemente analizziamo i casi in Commissione
per poi sottoporli al Presidente della Provincia e all’Assessore al Lavoro,
che tanto stanno facendo in questo periodo di crisi.
Cita
alcuni dati e alcune previsioni dell’ILOR sui posti di lavoro. Sono necessarie
misure specifiche per ciascun paese per affrontare la crisi.
Sempre
l’ILOR ha analizzato le misure anti crisi adottate in 54 paesi, di cui 34 sono
state ritenute efficaci. Cita poi alcuni dati del CENSIS.
Marcora
(UDC):
fa
notare che vede pochi consiglieri di maggioranza presenti in aula. Si dice
dispiaciuto dell’assenza di Podestà.
Propone
di inserire nel mondo del volontariato i lavoratori in cassa integrazione. La
casa e il lavoro sono due temi centrali per la politica.
Gatti M.
(AP):
siamo
stati sollecitati a fare questo dibattito dai sindacati ed è stato positivo, ma
bisogna dare continuità a questo tema.
Bisogna
fare chiarezza su un dato: il 2010 sarà un anno in cui vi sarà un aumento del
problema occupazionale. Troppo spesso il tema della crisi è stato usato
strumentalmente.
Entra
nel dettaglio di alcuni casi di crisi che abbiamo analizzato in Provincia.
La
Provincia deve svolgere un ruolo attivo riguardo a questo problema complesso.
Non è ancora chiaro che posizione vuole assumere la maggioranza a proposito
delle aziende pubbliche.
Ceccarelli
(PD):
sottolinea
l’importanza del welfare italiano che è solido e si rivela molto utile in un
periodo di crisi coe questo.
Cova
(PD):
vede
in aula l’assessore al Lavoro, Del Nero, ma sottolinea l’assenza
dell’assessore alle Politiche Sociali, Pagani. Ritiene che sarebbe stata utile
anche la sua presenza per un tema come quello di cui stiamo discutendo.
È
preoccupato per i giovani, ma soprattutto per la fascia dei 40-50enni. Bisogna
intervenire con politiche attive a sostegno di chi ha bisogno.
Scognamiglio
(IdV):
legge
il seguente testo: “Vorrei esprimere oggi la mia preoccupazione in un momento
di crisi economica e finanziaria come questa che stiamo vivendo, che ha colpito
l’economia mondiale negli ultimi due anni e che ancora oggi si fa sentire
creando non pochi problemi soprattutto nel mondo delle piccole e medie imprese
che rappresentano la maggior parte del sistema imprenditoriale italiano.
Nel
2009 ben il 40% degli imprenditori lombardi ha fatto richiesta al credito presso
vari istituti bancari ma di questi solo il 29,3% lo ha ottenuto. Un altro 60%
per far fronte alla dilagante crisi economica ha dovuto mettere mano al proprio
portafoglio per la bellezza di circa 1,5 miliardi di euro in complessivo,
sottraendoli, naturalmente, alle già ristrette risorse economiche.
Oggi,
sia chiaro, che sono le banche in prima persona ad essere chiamate a sostenere
adeguatamente le imprese, perché molte imprese prima di questa grande crisi
avevano investito negli ammodernamenti con non pochi sforzi, soprattutto nel
campo tecnologico e nella ricerca; conseguentemente se gli istituti bancari si
ostinano a tenere abbastanza basso il profilo del sistema creditizio, quelle
società che avevano pensato bene di ammodernarsi per sostenere la concorrenza,
vedranno totalmente vanificati i loro sforzi con il serio rischio di essere
costretti a chiudere e con tutto quello che ne conseguirebbe.
A
questo bisogna aggiungere anche che diversi
imprenditori sfruttando quelle che sono le normative legislative comunitarie,
spesso giocano sulla pelle dei lavoratori costruendo imprese come tante piccole
scatole cinesi.
E’
auspicabile quindi un piano di controllo più capillare soprattutto nei
confronti di quelle società che oggi partecipano nel mondo lavorativo senza o
con insufficiente titolo, magari perché formate da imprenditori senza scrupoli
che operano al di fuori del sistema normativo, che non di rado assumono
personale in nero, senza alcun riguardo neppure per il sistema impositivo
vigente, evadendo totalmente le tasse.
Come
possiamo fare per rilanciare il nostro tessuto produttivo?
Innanzitutto
sicuramente, come sopra accennato, stanziando dei fondi per quelle imprese che
investono buona parte del loro capitale nella ricerca, perché solo dalla
ricerca può nascere una maggiore competitività nel mondo dell’industria.
Inoltre
ritengo necessario investire nelle scuole e nelle università e sugli studenti
meritevoli, venendo incontro loro con borse di studio, aiuti economici nelle
spese degli alloggi e degli stage suppletivi finanziati da enti e istituzioni.
Facendo camminare di pari passo gli aiuti nella ricerca con una maggiore
assistenza per le eccellenze nelle risorse umane, creando un circolo virtuoso
che colleghi l’università, il mondo produttivo e le istituzioni.”
Gandolfi
(IdV):
guarda
il video dell’intervento
ascolta
il file audio dell’intervento
visto
che gli ultimi interventi si trovano contingentati nei tempi, suggerisce per il
futuro una migliore organizzazione del lavori consiliari in modo che tutti
abbiano la stessa pari opportunità nei tempi degli interventi su un tema così
importante.
Ringrazia
i rappresentanti sindacali che sono presenti e che sono anche coloro che hanno
stimolato la realizzazione di questa importante seduta del Consiglio
Provinciale. Il tema del lavoro è un tema estremamente importante già in
periodi normali, ma in un periodo di crisi come quello attuale diventa un tema
ancora più importante e delicato. Delicato perché tocca nel vivo le persone e
la qualità della loro vita e delle loro famiglie.
Il
tema del lavoro non riguarda solo aspetti economici. Spesso ci si dimentica di
tutta una serie di temi estremamente importanti legati alla perdita di un
lavoro. Quando un lavoratore si trova in cassa integrazione o, peggio,
disoccupato, fa un salto indietro nella qualità della vita che può garantire
alla propria famiglia e subisce anche ripercussioni sotto l’aspetto
psicologico o addirittura della salute nei casi più gravi che arrivano alla
depressione.
Ringrazia
i rappresentanti sindacali per la loro presenza, ringrazia l’assessore Del
Nero per la sua presenza durante tutta la seduta, ringrazia meno i consiglieri
di maggioranza che hanno avuto una presenza in aula durante questa seduta assai
scarsa, quasi delle meteore: su 27 consiglieri di maggioranza ne erano presenti
in aula un numero variabile da 6 a un massimo di 11. Troppo pochi per una seduta
sul tema del lavoro in un periodo di crisi economica.
Lascianodo
da parte le polemiche sottolinea che invece in Commissione Lavoro si è lavorato
bene tutti assieme per cercare di dare delle risposte ad alcuni casi di crisi
che sono giunti alla nostra attenzione. Noi dell’Italia dei Valori abbiamo
sottoposto il caso dell’AluPieve di Fizzonasco, ma abbiamo poi analizzato
anche molti altri casi. Il caso Nokia ha destato la nostra preoccupazione perché
abbastanza atipico: si tratta di una multinazionale sana che ha fatto una scelta
di delocalizzazione delle sue attività. Un caso sul quale la Provincia può
fare poco perché la soluzione viaggia a livelli politici ben superiori al
nostro.
Vi
è poi un altro aspetto. La crisi è stata spesso strumentalizzata all’interno
del mondo del lavoro, nel senso che la paura della crisi è stata sfruttata per
creare pressione sui lavoratori anche in quelle aziende che non sono in crisi.
Una serie di costanti pressioni e di soprusi che mettono in discussione le più
elementari conquiste fatte nel corso degli anni dal mondo dei lavoratori per
quanto riguarda i loro diritti. Diritti che esistono sulla carta, ma che vengono
quotidianamente ignorati e calpestati.
A
volte gli stessi rappresentanti sindacali nelle aziende subiscono pressioni
allucinanti dalle aziende in cui lavorano. Ricordiamo che non tutti fanno i
sindacalisti per professione, molti lo sono per una particolare sensibilità e
per la volontà di porsi al servizio dei loro colleghi, ma non sempre sono
preparati ad affrontare quel tipo di pressioni e si trovano in serie difficoltà.
Altro
aspetto importante è una atipicità del sistema italiano: parlo del tema della
flessibilità. Se è comprensibile che da parte delle aziende, soprattutto in
periodi di crisi come questo, vi sia l’esigenza di avere una flessibilità per
quanto riguarda il mondo del lavoro. Negli altri paesi la flessibilità ha un
valore che viene riconosciuto anche economicamente, nel senso che chi ha lavori
a progetto o contratti a termine che garantiscono flessibilità alle aziende,
proprio per questo negli altri paesi vengono pagati di più. In Italia invece
non è così, anzi è l’esatto contrario: vengono pagati di meno, hanno minori
diritti, subiscono maggiori pressioni da parte delle aziende.
Questi
sono temi che, anche dopo che la crisisarà finita, bisognerà mettere sul
tavolo ed affrontare.
Calaminici
(PD):
parliamo
di centralità del lavoro e delle imprese, ma nella vita c’è un terzo
incomodo che svolge un ruolo importante: la rendità finanziaria. Ed è proprio
la rendita che ha fatto scoppiare la crisi. È un aspetto che non deve essere
trascurato, visto anche che la Provincia ha una sua competenza sulla materia.
Profitto, salari, rendita sono i tre elementi e se la renditàa prevale ciò va
a discapito degli altri due elementi. È un tema che va tenuto presente e va
affrontato.
Ferrè (PD):
quando
si parla di crisi spesso si fa riferimento al sistema produttivo, dimenticando
che in Lombardia c’è una forte compagine di piccole e medie imprese che
riguardano il settore del commercio, del turismo e dei servizi. Fornisce alcuni
dati per quanto riguarda le aziende in Lombardia di questi settori.
La
crisi è soprattutto una crisi finanziaria. Bisogna facilitare il credito alle
imprese.
Bisogna
valorizzare l’hab di Malpensa per favorire anche il turismo.
Bisogna
inoltre agire con politiche di rilancio dei consumi, magari con detassazione
degli straordinari o delle tredicesime.
Assessore al Lavoro, Paolo
Del Nero:
ringrazia
i rappresentanti sindacali.
Condivide
l’esigenza di agire in favore della ricollocazione dei lavoratori e di corsi
per il loro reinserimento. Condivide anche l’esigenza di dare attuazione al
tavolo anticrisi.
AFOL
è attento a molte situazioni di crisi sul nostro territorio. Ricorda alcuni
dati emersi dalle analisi di AFOL.
Il
sistema Italia ha retto non solo per il suo welfare ma anche per il sistema
economico solido. Alcune delle aziende in crisi che stiamo analizzando erano in
crisi già prima di quest’anno. La Provincia è già intervenuta in diverse
situazioni. Soldi però non ce ne sono e non ritiene che il progetto “alziamo
la testa” sia stato una bella esperienza. Abbiamo fatto delle delibere per
fronteggiare la crisi. Cerchiamo di venire incontro alle esigenze manifestate,
ma la Provincia non può occuparsi di tutte le situazioni se non ha i soldi
sufficienti per farlo.
Condivide
l’esigenza di un accompagnamento lavoratori per tutto il periodo della crisi.
[alcuni
consiglieri intervengono per sottolineare come si sia lavorato durante tutta la
seduta per trovare un documento unitario che al momento no è ancora stato
partorito. Dopo una breve discussione si sospendono i lavori per cercare di
trovare finalmente una soluzione.]
sospensione per riunione
dei capigruppo per trovare un documento condiviso sul lavoro - dalle 19.05 alle
20.02
Bruno Dapei
(PDL) Presidente del Consiglio
Provinciale:
durante
la sospensione è stato finalmente trovato un testo condiviso sul tema del
lavoro. Ora viane posto in votazione.
Voto:
28
presenti
28
Favorevoli: PDL, LN, AP, LP, UDC,
PD, IdV
0
Contrari:
0
Astenuti:
APPROVATA ALL’UNANIMITÀ
Presidente del Consiglio
Provinciale:
alle
ore 20.05 circa dichiara chiuso il Consiglio Provinciale.
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N.B.:
qui di seguito riporto la corrispondenza delle sigle abbreviate con il
corrispondente partito:
PDL
– Popolo delle Libertà
LN
– Lega Nord
PD
–Partito Democratico
IdV
– Di Pietro Italia dei Valori
LP
– Lista Penati
GFP - Gruppo Filippo Penati
AP
– Altra Provincia
UDC
– Unione di Centro
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