Lettera pubblicata dal 10/11/2002

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REPLICA A ORIANA FALLACI "Il pregiudizio e l'opinione"

di Luca Gandolfi, cittadino del mondo - luca.gandolfi@tiscali.it

Milano / Social Forum di Firenze. Cara Fallaci, non sono Fassino, non sono Pisanu, non sono il Sindaco di Firenze, non sono il Presidente della Regione Toscana, non sono neppure il Presidente del Consiglio e tantomeno il Presidente della Repubblica. Non sono neanche (e non ci tengo ad esserlo) il difensore d'ufficio di nessuno di questi signori.

Non sono neppure un manifestante di quelli che - come lei sostiene - invaderanno la sua Firenze, ma sicuramente di questi ne condivido le preoccupazioni per il futuro del pianeta, per le profonde disuguaglianze economiche, sociali e di diritti umani tra nord e sud del mondo.

Insomma, sono solo un comune cittadino che vuole dirle quello che pensa della sua lettera al Corriere e lo farò in modo civile e senza molti giri di parle.

Come cittadino - non di Firenze, ma del mondo - mi sento profondamente offeso dalle ingiuste accuse generiche e qualunquiste che lei lancia contro tutti. In particolare ritengo estremamente scorretto ed offensivo identificare i partecipanti a una libera manifestazione che in sè racchiude una serie di dibattiti sui problemi del pianeta, come coloro che "Saddam Hussein lo rispettano, Bin Laden lo amano" e tifano contro il nemico USA. Mi chiedo inoltre con quale testa lei si permetta di scrivere che costoro "l'11 settembre erano i primi a sghignazzare "Bene, agli-americani-gli-sta-bene"". L'11 settembre, cara signora, è stato un lutto per il mondo intero e le assicuro che la stragrande maggioranza di quelli che condividono il dibattito e le idee dei partecipanti del Social Forum di Firenze sono stati colpiti nel loro animo e si sono uniti al dolore delle famiglie americane e non, che hanno avuto dei lutti. Ma un conto è essere vicini al popolo americano e un conto è giudicare la politica estera americana fatta negli ultimi decenni, piena zeppa di ingiustizie, soprusi, violenze e quant'altro di stigmatizzabile. Del resto gli unici ad usare l'atomica, fino ad ora, sono stati proprio gli USA!

Mi domando, e le domando, chi le da il permesso di dire che i giovani "rivoluzionari" che partecipano al Social Forum sono dei "figli di papà". Sicuramente ci saranno anche dei "figli di papà", come li chiama lei in modo spreggiativo, ma anche se così fosse non capisco perché costoro non potrebbero avere a cuore il problema della povertà nel mondo e sperare di dare il loro contributo affinchè venga risolto del tutto o in parte. È un male questo? Io non credo.

Come credo che sia profondamente ingiusto il presupposto da cui parte la sua lettera, cioè "IL PREGIUDIZIO", nel senso di "un giudizio formato prima dei fatti", "un giudizio a priori" o, nel migliore dei casi, su fatti accaduti in altre parti del mondo in un contesto, con presupposti ed intenzioni estremamente diverse da quelle da cui parte il Social Forum di Firenze.

Lei infatti, cara signora, non esprime UNA OPINIONE, che sarebbe pienamente legittima. Lei formula dei giudizi, anzi, delle vere e proprie sentenze di condanna senza neanche possibilità di appelli o di consentire a questi manifestanti di dimostrare che sono persone civili. Se poi alcuni di loro dimostreranno di non esserlo, allora sì che sarà giusto fare un "J'Accuse", ma basandolo su dei fatti concreti e circostanziati.

È aberrante dover leggere tutta una sequela di sproloqui e di condanne a priori, basate solamente su un'atmosfera di paura creata ad arte da chi ha interesse ad ofuscare lo scopo vero di qualsiasi Social Forum che non è certo la violenza o la distruzione, bensì il dibattito e la pacifica manifetazione pubblica delle proprie idee.

La sua lettera invece, cara signora, non è altro che una sequela di insulti all'intelligenza e alla buona fede delle persone che partecipano al Social Forum di Firenze che, come lei ricorda, saranno probabilmente più di duecentomila. Certo è possibile che in questo grande numero ci sia anche qualche imbecille violento ed incivile, ma proprio per questo c'è un imponente spiegamento di Forze dell'Ordine che hanno il compito di isolare questi personaggi (e questo sono tenuti a fare).

La sua lettera cara signora mi pare più che altro finalizzata ad aizzare quei "cani randagi" che potrebbero esserci nella manifestazione di Firenze. E questo, secondo lei, vuol dire voler bene a Firenze? Secondo me no. Ma la mia è solo un'opinione personale e come tale può anche non essere condivisa (non mi offendo se non lo è), non ha nessuna pretesa di essere una sentenza inappellabile prima che venga commesso il reato, come invece a me pare sia la sua lettera.

E cosa dire della sua affermazione secondo cui "Quella-signora [cioè lei] se lo dava davvero il gran daffare. Con assoluta discrezione ossia senza confidarmi con nessuno, senza appoggiarmi ai giornali, senza esibirmi alle Tv, per l’intera estate mi sono battuta per impedire che i bravi-ragazzi venissero a Firenze."

Mi scusi, ma io questo suo comportamento lo interpreto in modo differente. Non come manifestazione di "assoluta discrezione", ma come rifiuto di un confronto pubblico sul tema. È certamente più facile, cara signora, scrivere una lettera che viene pubblicata in prima pagina sul principale quotidiano italiano, piuttosto che andare nelle trasmissioni televisive e confrontarsi con chi la pensa diversamente da lei. In questo modo lei si mette su un piedistallo e da lì spara sentenze, dando il via ad un dibattito ("favorevole o contrario alla Fallaci") che offuscherà il contenuto del Social Forum. E così un'altra occasione sarà perduta. Lei è contenta di questo? Ne va fiera? Buon per lei.

Se fossi al suo posto mi vergognerei. Essere una delle possibili origini di un inasprimento degli animi in giornate così delicate e, allo stesso tempo, l'artefice di una cancellazione di tutte quelle tematiche e contenuti che il Social Forum si prefigge di approfondire e che lei tanto dileggia. Si vergogni!

Spero che il buonsenso e l'intelligenza, una volta tanto, trionfino e che quell'insulso "dibattito" sulla sua lettera ai fiorentini non abbia mai origine. Si avrebbe così finalmente l'occasione di spiegare quanto sia improprio l'utilizzo, fatto dalla maggior parte dei media, dell'etichetta di "No-Global", come se coloro che partecipano a questi Forum fossero tutti contrari alla "globalizzazione". Non è così. La globalizzazione è un processo socio economico in atto ormai da qualche decennio. Il problema non è essere contrari alla globalizzazione (che sarebbe un assurdo), ma cercare attraverso una analisi approfondita dei problemi esistenti ancora oggi nel mondo di cogliere tutte le contraddizioni, le sperequazioni e le ingiustizie economiche, sociali e le carenze di diritti civili che la globalizzazione oggi in atto comporta. Il fine ultimo è comprendere la globalizzazione per cercare di governarla in modo che essa diventi una risorsa per risolvere i problemi esistenti e non più la causa degli stessi.

Ma a lei forse, cara signora, questi discorsi non interessano. Lei è talmente egocentrica che pensa che per il solo fatto di aver telefonato al Quirinale il Presidente della Repubblica la debba richiamare al telefono. E si arrabbia pure se non lo fa! "Che diamine! Non è mica Sua Maestà il Re d’Italia, sor Ciampi! E’ un presidente al servizio dei cittadini!" Il Presidente della Repubblica, cara signora, è al servizio di tutti i cittadini complessivamente intesi, non di tutti i singoli cittadini individualmente intesi. Le è chiara la differenza? Figuriamoci se il Presidente deve mettersi a richiamare per telefono tutti quelli che gli sottopongono i loro problemi.

Certo in questo caso si trattava di legittime preoccupazioni per una tra le più belle città d'arte nel mondo, ma proprio per tutelare questo enorme e prezioso patrimonio artistico ci sono stati (e ci sono) i controlli ai confini con gli altri paesi. Proprio per questo a Firenze ci sono migliaia di poliziotti, carabinieri e forse anche l'esercito per garantire che non succeda nulla.

Cara signora Fallaci, non vorrei ferire ancora il suo amor proprio, ma secondo me la signora Ciampi è stata squisitamente educata nel risponderle, anche se a me - leggendo le frasi da lei riportate - sorge il dubbio che sia stata anche abbastanza ironica nei suoi confronti: ""Grazie, cara signora, grazie d’averci informato. […] Perché vede, qui al Quirinale non si sa mai nulla"".

Insomma, cara signora Fallaci, a mio modo di vedere se c'è qualcuno che "si sputtanerà", la prima della lista è proprio lei che si è resa artefice di una "ODE AL PREGIUDIZIO". Avrei anche potuto condividere il contenuto della sua lettera se questa fosse venuta DOPO e non PRIMA dell'inizio del Social Forum di Firenze. Perché a quel punto avrebbe potuto anche essere una legittima OPINIONE basata su dei fatti concreti ed inconfutabili. Fatti che però non possono essere dati per certi prima che accadano, visto e considerato che nessuno ha promesso di mettere a ferro e fuoco la bella Firenze, anzi, semmai è vero il contrario: tutte le affermazioni pubbliche degli organizzatori sono state per invitare a manifestare in modo pacifico e civile.

Le do però ragione su una cosa, cara signora Oriana Fallaci, "comunque vada, l'offesa rimane", cioè la sua, portata avanti con l'insulsa lettera nella quale insulta e offende tutte quelle centinaia di migliaia di persone che a Firenze ci verranno (o ci sono già) per manifestare pacificamente il loro pensiero; ma anche "il calvario rimane" quello che ci aspetta in questi giorni in cui si dibatterà poco proficuamente sulla sua lettera invece che su temi di portata globale; ed infine "la violenza morale rimane", sempre la sua, cara signora Oriana Fallaci, quella che c'è dentro nel suo animo, quella che ha fatto prevalere la componente emotiva su quella razionale impedendole di ragionare in modo civile e costruttivo, invece di coprire di fango tutto e tutti.

Spero che i partecipanti del Social Forum di Firenze non prendano esempio da lei, cara signora Oriana Fallaci, perché se così fosse allora sì che avremmo di che preoccuparci!

Concludo, cara signora Oriana Fallaci, con la speranza che i cittadini di Firenze abbiano IL CORAGGIO E L'ORGOGLIO di non darle retta, di non chiudere negozi, farmacie, supermercati e quant'altro possa rappresentare un servizio per i fiorentini, ma anche per questi "turisti" un po' speciali che sono quelle persone che a Firenze ci vengono da tutte le parti del mondo per manifestare le loro idee e per far capire al mondo intero cosa voglia dire vivere in un mondo civile e libero in cui ciascuno può esprimere la sua opinione e dare il suo contributo nella speranza di poter, così facendo, migliorare le condizioni di vita di tutti.

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