Lettera pubblicata domenica 01/09/2002

su MILANO Corriere della Sera - Lettere dalle Vacanze

 

RIVIERA CONERO

Rischio continuo

Mattinata in barca e pomeriggio sportivo. Con qualche sorpresa! Prendo la canoa e dallo stabilimento balneare Taunus parto in direzione di Sirolo. In sequenza: rischio di venire investito da uno sprovveduto che con una piccola imbarcazione a vela naviga dove non potrebbe. Passando sotto Numana mi avvicino alla spiaggia dove un gruppo di bagnanti prendono il sole sotto una zona franosa, nonostante i cartelli che li avvisano del pericolo.

Arrivo in prossimità dei Lavi, degli scogli lisci a ridosso del mare nei pressi di Sirolo, dove un gruppetto di ragazzi per farsi notare da un paio di ragazze in topless non trovano di meglio che tuffarsi da un’altezza di circa tre metri.

Arrivo alla scogliera di Sirolo e altri improvvisati tuffatori si buttano in un lembo di mare stretto tra gli scogli. Nessuno dice niente, almeno fino a quando qualcuno non si farà male. Tanto a rischiare la pelle sono i turisti e sembra proprio che senza un rischio continuo non si divertano!

Luca Gandolfi, Riviera del Conero

  

Il testo originale della lettera:

PER MARE

Rischio continuo

Dopo la mattinata in barca alla ricerca del relax, nel pomeriggio mi dedico allo sport. Prendo la canoa e dallo stabilimento balneare Taunus parto in direzione di Sirolo. Dopo un paio di minuti rischio di venire investito da uno sprovveduto che con una piccola imbarcazione a vela (un laser) naviga a pochi metri dalla riva dove non potrebbe, ma i bagnini sono in pausa dalle 13.00 alle 16.00 e nessuno avvisa l’aspirante Paul Cayard che lì non ci può stare. Raggiungo il porto e lo costeggio, rispettoso della regola che proibisce alle canoe di transitarvi all’interno, dovendo così affrontare le onde enormi generate dal "Leone d’Oro", il grosso barcone che porta i turisti nella splendida spiaggia delle Due Sorelle.

Costeggio il litorale passando proprio sotto a Numana e mi avvicino alla spiaggia privata di un noto hotel dove un gruppo di incauti bagnanti si sono messi a prendere il sole proprio sotto una zona franosa, nonostante la presenza di cartelli che li avvisano del pericolo. Arrivo in prossimità dei Lavi, degli scogli lisci a ridosso del mare nei pressi di Sirolo, dove vedo un gruppetto di ragazzi che per farsi notare da un paio di ragazze in topless non trovano di meglio che tuffarsi da un’altezza di circa due o tre metri. Proseguo e arrivo alla scogliera di Sirolo dove c’è un assembramento di persone intente ad applaudire le gesta di altri improvvisati tuffatori che si buttano in un lembo di mare stretto tra gli scogli. Giro la canoa e guardo anch’io: noto che proprio dietro di loro c’è un cartello che vieta esplicitamente di tuffarsi dagli scogli, ma nessuno dice niente, almeno fino a quando qualcuno non si farà male. Tanto a rischiare la pelle sono i turisti e sembra proprio che senza un rischio continuo non si divertano!

Luca Gandolfi, Riviera del Conero