Maggio 2006 |
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di Luca Gandolfi |
[Articolo del 08.05.2006]
Se.R.T. di via Boifava: un problema ancora da risolvere
Doveva essere una sede provvisoria, ma ormai è lì da più di dieci anni. Il servizio che svolge è importante, ma la scelta del luogo è sbagliata
Sulla
vicenda del SeRT (Servizio Recupero Tossicodipendenti) di via Boifava si sono
dette e scritte molte cose in questi anni. Numerose le istanze e interrogazioni
presentate in Consiglio di Zona 5 da consiglieri di ambo gli schieramenti; un
paio le mozioni approvate a grande maggioranza o addirittura all’unanimità
dal C.d.Z. 5. Intenso anche l’impegno profuso da alcuni consiglieri comunali.
Purtroppo
però tutto ciò è servito a ben poco e quella che più di dieci anni fa doveva
essere una “sede provvisoria” (così era stato detto all’epoca) è ancora
dislocata nel piazzale di fronte all’ex Consiglio di Zona 15, alla ex
Biblioteca di via Boifava e agli ex negozi che fino a qualche anno fa avevano
delle attività. Questo lungo elenco di “ex” è emblematico: la piazza in
questi anni si è svuotata di molte delle funzioni e delle attività che vi si
svolgevano.
Il
SeRT (o meglio, chi ne usufruisce) ha creato il vuoto (o quasi) attorno a sé e
le proteste dei cittadini residenti nelle vicinanze restano tali, senza poter
vedere alcun risultato concreto.
Non
vogliamo essere fraintesi: il SeRT svolge un compito molto importante, quello di
tentare di recuperare le persone tossicodipendenti. Persone che hanno bisogno di
essere aiutate. Non siamo quindi contrari al SeRT in quanto tale, ma riteniamo
non idonea la scelta di sistemarlo in quella particolare collocazione che è il
piazzale di via Boifava che, per la sua struttura architettonica, complica
(invece di facilitare) il recupero dei tossicodipendenti.
Per
chi non conoscesse il luogo, si tratta di un piazzale sopraelevato rispetto alla
sottostante via, in modo da essere una specie di “castello” isolato e
protetto. Il risultato è che invece di facilitare il recupero dei
tossicodipendenti (operazione che di per sé è già assai difficile), facilita
lo spaccio di droghe o il riunirsi di gruppi che si dedicano ad ubriacarsi (nel
migliore dei casi). Lo spettacolo viene poi completato dall’utilizzo della
piazza e di alcuni angoli più nascosti (ma non necessariamente poi così
nascosti) come luogo per espletare i vari bisogni fisiologici, con gli ovvi
risultati che ne conseguono (degrado e odori poco piacevoli).
In
una delle ultime giornate in cui il C.d.Z. 5 era ancora operativo (cioè metà
aprile) è arrivata in Commissione una ragazza di 19 anni che ha fatto sentire
forte la sua voce di protesta (e sappiamo che non è certo l’unica ad essere
inviperita).
Chi siederà nel prossimo Consiglio di Zona 5 e, ancora di più, chi sarà eletto in Consiglio Comunale avrà il dovere di porre sul tavolo la questione della necessità di spostare altrove il SeRT che oggi si trova in via Boifava, sia per il bene dei residenti, sia per quello degli stessi tossicodipendenti che per essere recuperati hanno bisogno di un luogo che abbia caratteristiche architettoniche ben diverse. Non sarà certo semplice, ma è necessario andare avanti con impegno perseguendo questo importante obiettivo.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5 nel 2001/2006
candidato in Consiglio Comunale e in C.d.Z. 5 come indipendente con Di Pietro Italia dei Valori