Gennaio 2005 |
Articolo Only on line |
di Luca Gandolfi |
[Articolo del 19.01.2005]
SPRECHI
E DISAGI:
Cestini buttati: risponde il Settore Ambiente
Sulla
questione dei cestini buttati risponde anche il Settore Ambiente e fornisce
alcuni dati interessanti.
Terza
puntata sulla questione dei cestini dell’Amsa (vedi Milanosud
di settembre 2004 e Only on line
di novembre 2004) che troppo spesso vengono tolti dalle imprese che svolgono
lavori di riqualificazione e/o manutenzione stradale, resi inutilizzabili e
quindi smaltiti in discarica.
Ai
primi di gennaio abbiamo trovato in casella la risposta del Settore Ambiente e
Energia del Comune di Milano (PG. 1282567/2004 del 22/12/2004) che ci fornisce
quei dati che avevamo chiesto nella prima interrogazione che avevamo inoltrato
sull'argomento, ma che l'Amsa di era dimenticata di darci, costringendoci a fare
una seconda interrogazione.
In questa nuova risposta, il Settore Ambiente ci informa di avere interpellato l'Amsa, la quale ha confermato con una nota del 25.11.2004 che (citiamo): "[...] in occasione dei lavori della Metrotranvia Sud, sono andati perduti alcuni cestini stradali che erano collocati presso le pensiline delle fermate. Lo stesso problema si è verificato durante i lavori alla sede tranviaria di via Vittorio Veneto. L'azienda inoltre sostiene di non essere in grado di comunicare esattamente il numero dei cestini interessati, al netto di quelli che sono stati recuperati su segnalazione dei cittadini."
L'aspetto più interessante riguarda però la risposta che tanto attendevamo, cioè quella sui costi dei cestini, utile per riuscire ad avere un'idea di quale danno economico potesse subire la collettività dall'azione inopportuna di alcune delle imprese a cui vengono commissionati i lavori.
I cestini piccoli, quelli da 35 litri, costano ciascuno 18,88 euro; mentre i cestoni da 100 litri costano 123,90 euro ognuno.
Possiamo quindi concordare con quanto ci dice il Settore Ambiente che il danno maggiore per la collettività sia soprattutto quello derivato dai disagi subiti dai cittadini per la temporanea mancanza dei cestini.
Tuttavia, anche se non di grande entità, esiste anche un danno economico per il quale rimaniamo convinti che le imprese debbano essere chiamate a risponderne. Potrebbe essere un modo utile per cercare di fare comprendere alle queste imprese quale sia il corretto modo di operare in questo ambito.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)