Marzo 2004

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di Luca Gandolfi

"Ausiliari del rumore" per i Navigli? 

La sera del 9 febbraio la sala consiliare della zona 5 è stata il luogo della presentazione di un’importante proposta lanciata dall’ing. Campolongo, Presidente dell’Associazione Missione Rumore, di creare gli “ausiliari della quiete pubblica” o, più semplicemente, “ausiliari del rumore” per cercare di risolvere il problema del rumore nella zona dei Navigli.

Alla serata erano presenti gli Assessori del Comune di Milano, Roberto Predolin (Commercio) e Giudo Manca (Sicurezza e Periferie), il Dott. G. Benedetti (magistrato), il Presidente del C.d.Z. 5, il Presidente della Commissione Ambiente di Zona 5, alcuni consiglieri di zona e i rappresentanti di alcune associazioni. La sala era gremita di cittadini residenti nella zona dei Navigli che definire arrabbiati è dir poco.

Secondo quanto proposto dall’Associazione Missione Rumore, gli ausiliari del rumore dovrebbero essere un gruppo di persone (inizialmente 20 o 30), che dopo un corso di addestramento di circa 30 ore dovrebbero essere pronte ad andare in giro di notte, dalle 23.00 alle 2.00, per cercare di ridurre i problemi legati agli schiamazzi notturni.

Non si tratterebbe di volontari, poiché secondo quanto auspica l’ing. Campolongo dovrebbero essere retribuiti, anche grazie ad un contributo economico dato degli stessi gestori dei locali notturni. Non si tratterebbe però neanche di pubblici ufficiali, perciò non sarebbero autorizzati né a elevare multe, né a chiedere le generalità agli schiamazzatori. Il loro compito dovrebbe quindi consistere nel cercare di convincere con le buone i disturbatori a fare meno rumore e, nei casi più difficili, contattare via radio il caposquadra che chiamerebbe le Forze dell’Ordine. Il vantaggio dovrebbe consistere nel fatto che quando arrivano le Forze dell’Ordine, l’ausiliario del rumore sarebbe in grado di fare identificare i disturbatori, ai quali verrebbero applicate le sanzioni previste dalla legge.

Ben venga la proposta, ma forse qualche piccolo correttivo sarebbe opportuno.

Il Dott. G. Benedetti, magistrato che si occupa da 15 anni di questo tipo di reati, ha spiegato che se fino a qualche anno fa il problema poteva essere riconducibile ai locali pubblici, quindi soggetti ben identificabili e perciò perseguibili dalla legge (da cui la chiusura dei locali fino alla insonorizzazione degli stessi); oggi il problema si è spostato soprattutto al di fuori dei locali, in strada, dove diventa assai più complicato identificare i disturbatori della quiete pubblica. Di solito – ha spiegato il magistrato - le Forze dell’Ordine hanno la priorità su altre tipologie di interventi, quindi quando arrivano sul posto degli schiamazzi è ormai troppo tardi. Sarebbe quindi utile se l’ausiliario del rumore fosse un pubblico ufficiale in grado di intervenire subito chiedendo le generalità dei disturbatori, ma perché ciò sia possibile deve essere la Regione o il Comune di appartenenza a creare un corpo di “ausiliari del rumore”.

Qualche perplessità è emersa anche dagli interventi dei cittadini: la fascia oraria dalle 23.00 alle 2.00 è sembrata insufficiente, visto che quelli che vivono la notte amano rimanere fuori fino alle prime ore del mattino; più di uno ha sottolineato che gli ausiliari del rumore si troverebbero ad affrontare parecchi rischi e, probabilmente, subirebbero anche delle aggressioni fisiche, visto che in alcuni casi i soggetti che disturbano sono in condizioni alterate dell’alcool o dai fumi.

Il problema della zona dei Navigli - come hanno spiegato bene i cittadini – non si limita al solo rumore. In molti casi vi sono problemi di viabilità provocati a loro volta dal problema della carenza di parcheggi e da cui, spesso, traggono origine lo strombazzamento dei clacson e le urla che disturbano i poveri residenti che vorrebbero dormire. C’è poi chi, quando rientre a casa, trova ostruito il passo carraio e, non potendo accedere al proprio box, è costretto a parcheggiare in strada e lontano dalla prorpia abitazione.

Una signora ha spiegato che la situazione sui Navigli è peggiorata negli ultimi anni. Infatti, quando circa trenta anni fa era venuta ad abitare sui Navigli, aveva come vicino un negozio di materassi. Ora, invece, si ritrova ad avere come vicini due locali notturni e dormire è diventato impossibile.

Ma c'è anche molta maleducazione – hanno sottolineato in molti – perché non è raro vedere alcuni soggetti che, dopo aver trascorso la serata nei locali e aver bevuto, escono in strada per espletare i loro bisogni fisiologici. Enorme anche la quantità di bottiglie che si trovano abbandonate in strada al mattino seguente, molte delle quali rotte. Come se tutto ciò non bastasse, ad esasperare gli animi dei residenti della zona dei Navigli ci si mettono anche quelli che, in piena notte, trovano “divertente” suonare i citofoni di chi, magari dopo ore di esasperazione, era appena riuscito a prendere sonno: una tortura da inferno dantesco!

Molti dei cittadini presenti si sono inoltre lamentati dei mancati interventi delle Forze dell’Ordine e di alcune risposte poco incoraggianti che si sono sentiti dare quando le hanno chiamate telefonicamente per richiederne l’intervento.

A questa accusa ha voluto controbattere l’Assessore alla Sicurezza e Periferie, Giudo Manca, il quale ha snocciolato i dati degli interventi della PM nella zona dei Navigli nel corso del 2003: 10.765 violazioni al codice della strada, 737 controlli agli esercizi pubblici, 147 sequestri per abusivismo commerciale, 375 veicoli rimossi e 615 interventi per disturbo della quiete e del riposo delle persone.

Dati che nessuno contesta, ma che sono comunque ben poca cosa rispetto a quell’universo variamente composito che crea disturbo ai residenti della zona dei Navigli nelle ore notturne.

L’assessore ha evitato di fare promesse, ma ha detto che – secondo lui – occorre “una sferzata in senso repressivo” e magari “portare in questura alcuni degli schiamazzatori” per cercare di dissuadere gli altri, riconducendoli a comportamenti più civili. Chiederà quindi al Prefetto di assegnare più persone per svolgere questi compiti.

La questione è certamente assai complessa e presenta molti aspetti problematici che vanno tutti risolti se si vuole ottenere un reale miglioramento della situazione oggi esistente sui Navigli. Ben venga la proposta di Missione Rumore, ma è una proposta che evidenzia ancora di più l’assenza di un adeguato impegno e soprattutto l’assenza di risultati concreti di chi amministra politicamente (cioè il CentroDestra) una città come Milano.

Ben venga, in conclusione, il contributo delle varie associazioni (comprese tutte quelle che operano nella zona dei Navigli e che da anni cercano di dare il loro aiuto per risolvere il problema), ma tocca soprattutto a chi governa e amministra dare delle risposte. Risposte che devono cercare di conciliare il sacrosanto diritto dei residenti di dormire, con quello dei gestori dei locali di lavorare e quello del popolo della notte di divertirsi, magari in modo più rispettoso verso gli altri e civile di quanto alcuni non abbiano fatto fino ad oggi. 

Luca Gandolfi

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