Febbraio 2004 |
Articolo Only on line |
di Luca Gandolfi |
Terremoto in Forza Italia:
Marzocco e Papa si dimettono dal gruppo
per aderire al nuovo PSI
Più
che uno scossone si tratta di un vero e proprio terremoto nel gruppo di Forza
Italia da cui hanno annunciato la loro uscita il Presidente della Commissione
Cultura Scuola Educazione, Stefano Marzocco, e il Presidente della Commissione
Casa, Fabio Papa. Insomma, il turbolento gruppo di FI che, è bene ricordarlo,
aveva iniziato questa legislatura in C.d.Z. 5 con una lunga e dura lotta tra
fazioni interne, approda ora ad un nuovo capitolo che mostra quanto seri fossero
i malumori e le spaccature interne al partito, sfociando nell’uscita dallo
stesso di due dei sette Presidenti di Commissione in carico a FI.
La
notizia è arrivata quasi per caso poco prima dell’inizio della Commissione
T.T.V. del 3 febbraio, quando alcuni consiglieri hanno aperto la casella della
posta e hanno trovato la copia della dichiarazione scritta e protocollata con
cui i due consiglieri Marzocco e Papa annunciavano le loro dimissioni dal gruppo
di Forza Italia per aderire al nuovo PSI di Gianni De Michelis.
Nello
scritto firmato da entrambi si legge anche che “gli
stessi confermano la loro adesione alla Casa delle Libertà e il sostegno alla
maggioranza di governo in Zona 5. Mantengono gli incarichi fino ad oggi
ricoperti in Zona 5. Il portavoce del nuovo PSI in Zona 5 è il consigliere
Fabio Papa.” Sul foglio risulta la data del 31.01.2004, mentre il fax
risulta inviato il 2 febbraio.
Vi
è poi un secondo scritto, questo firmato dal solo consigliere Papa, in cui lo
stesso precisa che rimarrà in C.d.Z. 5 come “indipendente
socialista riformista sempre nell’ambito della maggioranza che governa i
C.d.Z. 5, fedele al mandato popolare ricevuto dagli elettori della Casa delle
Libertà”. Il consigliere Papa termina il suo scritto richiedendo “l’immediata
iscrizione a tutte le Commissioni permanenti e a termine, come da regolamento”.
Nel
C.d.Z. 5 del 5 febbraio i due consiglieri hanno confermato la loro scelta. Il
consigliere Papa dando lettura a poche righe dove comunicava quanto ormai già
si sapeva, aggiungendo che ora è membro del Direttivo Cittadino e portavoce del
nuovo PSI in C.d.Z. 5, dove sarà “indipendente Socialista Riformista”.
Appena terminata la lettura, il consigliere Papa si dilungava in un intervento
verbale, al termine del quale invitava tutti gli altri consiglieri di zona, sia
di maggioranza che di opposizione, a dimettersi dai gruppi di loro appartenenza
per aderire al nuovo PSI.
Il
consigliere Marzocco, invece, si limitava alla lettura di una lettera in cui
spiegava in modo approfondito le ragioni politiche della sua scelta di aderire “al
Nuovo P.S.I., partito socialista liberale, riformista ed autonomista”. In
tale scritto Marzocco dice: “Dal 1994 al 2001, Forza Italia ha offerto, a me come a molti altri,
l’occasione di iniziare o proseguire un’esperienza di impegno civico, prima
ancora che politico, che sarebbe stata altrimenti irrealizzabile e che è stata,
per me, a tratti entusiasmante. La constatazione di ciò che si è perso negli
ultimi due anni e mezzo viceversa, rende la mia scelta dolorosa ma obbligata.
L’agonia del decentramento milanese, con sempre minori risorse, sia in termini
economici che di personale, poste a disposizione delle circoscrizioni, è
comprensibile solo nell’ottica di perseguire un sistematico progetto di
smantellamento di quel sistema di erogazione di servizi e di dialogo e
contrattazione tra le periferie ed il centro che si credeva invece dovesse
migliorare […]” – più avanti Marzocco scrive – “come movimento politico, ritengo che negli ultimi anni Forza Italia
abbia subito un’involuzione: il confronto interno, in assenza di quei
congressi più volte annunciati ma mai realizzati, oscilla tra risse fratricide
e passività totale. I rapporti con gli alleati e con l’opposizione variano
repentinamente spesso a seguito di emotività individuali incomprensibili in chi
dovrebbe fare politica.”
Marzocco
conclude ribadendo la sua volontà di continuare a far parte della maggioranza
in C.d.Z. 5: “[…] sia per correttezza
nei confronti degli elettori che per convincimento personale, con l’obiettivo
di favorire, anche nella nostra circoscrizione, la ricomposizione dello storico
asse tra cattolici, liberali e riformisti, ovunque essi siano oggi collocati
[…]”.
Le
reazioni delle forze politiche di maggioranza non si è fatta attendere. Nello
stesso C.d.Z. del 5 febbraio la maggioranza faceva venire meno il numero legale
durante la trattazione del punto 6, per evitare di giungere alla discussione del
punto successivo che riguardava la programmazione delle iniziative di
febbraio/marzo della Commissione Cultura di cui Marzocco è Presidente. Una
scena surreale con l’opposizione seduta ai propri posti e i banchi della
maggioranza vuoti, con presenti i soli consiglieri Marzocco e Papa, mentre
Ferrari (FI) illustrava i punti di competenza della sua Commissione e
Pessognelli presiedeva la seduta.
Il
Presidente chiudeva la seduta comunicando che il prossimo C.d.Z. 5 sarebbe stato
convocato lunedì 16, invece del previsto giovedì 12.
La maggioranza prende tempo per cercare di riordinare quelle idee sempre più confuse che ha ormai da diverso tempo, mentre Forza Italia appare come un partito che si sta sgretolando giorno dopo giorno.
Luca Gandolfi