Febbraio 2001

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di Luca Gandolfi

ASSEMBLEA PUBBLICA AL GRATOSOGLIO

In febbraio si è svolta un'Assemblea pubblica sul "Presente e futuro del Quartiere Gratosoglio" organizzata dal SUNIA e dal Comitato di Quartiere Gratosoglio. Assente ingiustificato il Comune di Milano, presenti la Regione Lombardia e l'ALER.

di LUCA GANDOLFI 

Il SUNIA e il Comitato di Quartiere del Gratosoglio hanno organizzato un'Assemblea pubblica sul "Presente e futuro del Quartiere Gratosoglio" che si è svolta l'8 di febbraio.

Tra gli invitati spiccava l'importante assenza del Comune di Milano: né l'Assessore all'Urbanistica Maurizio Lupi, né l'Assessore all'Edilizia Residenziale Pubblica (E.R.P.) Riccardo De Corato si sono fatti vivi. Questa assenza appare significativa dello scarso interesse che la Giunta Albertini ha dimostrato fino ad ora (e siamo quasi alla fine del mandato) nei confronti dei quartieri popolari di Milano. Tante promesse, tante parole al vento, ma pochi, pochissimi fatti!

È bene ricordare che il Comune di Milano è uno dei tre attori principali per quanto riguarda le case popolari. Gli altri due sono: la Regione Lombardia, presente con l'Assessore alle Opere Pubbliche Carlo Lio (in ritardo di più di mezz'ora, ma è arrivato); e l'A.L.E.R. rappresentato dal Vicepresidente Luciano Cecchi e da una nutrita schiera di tecnici.

Sarà un caso, ma a queste assemblee non siamo mai riusciti ad avere tutti e tre gli attori contemporaneamente presenti. Sembra "un gioco": i presenti sparano a zero sull'assente di turno scaricando su di lui le maggiori responsabilità.

Per completare il quadro dei presenti: per il SUNIA c'era Carmela Rozza e Stefano Chiappelli; il Consiglio di Zona 5 era rappresentato dal suo Presidente Pessognelli (che non ha detto praticamente nulla in tutta la serata) e dal Consigliere DS Gandolfi. Sempre per i DS era presente il Consigliere Comunale Carlo Cerami.

Livio Manera ha fatto gli onori di casa a nome del Comitato di Quartiere del Gratosoglio aprendo il dibattito con un lungo e dettagliato elenco di problemi per i quali ha chiesto alle varie istituzioni presenti (Regione e A.L.E.R.) e assenti (Comune di Milano) di assumersi ciascuno le proprie responsabilità, prima leggendo e poi consegnando loro un documento scritto che sintetizziamo qui di seguito.

All'A.L.E.R. si chiede "un impegno continuo e costante negli interventi pianificati di manutenzione straordinaria per arrivare al recupero dal degrado di tutti i fabbricati del Quartiere Gratosoglio" entrando poi nel dettaglio tecnico di una serie di interventi che in molti casi sono cose che l'ALER avrebbe già dovuto fare da tempo per adeguarsi alle normative vigenti o per cercare di recuperare la mancata manutenzione ordinaria di più 35 anni di vita del Gratosoglio.

Alla Regione Lombardia, vista la disponibilità di finanziamenti residui provenienti dai fondi ex GESCAL, il Comitato del Quartiere Gratosoglio ha chiesto di finanziare il recupero dei 20 fabbricati del "Lotto Nord". Spesa che, secondo le stime fatte dall'A.L.E.R., si aggira intorno ai 60 miliardi.

Al Comune di Milano invece si è chiesto:

  1. di partecipare al tavolo di concertazione permanente attivato in Regione Lombardia dal 1999 secondo quanto previsto dalla L.R. n° 9/1999 (su 4 incontri svolti fino ad ora il Comune è sempre stato assente!);

  2. conclusione della vicenda riguardante la cessione da parte dell'A.L.E.R. delle strade interne e delle aree a verde al Comune di Milano;

  3. riduzione o cancellazione delle quote ICI che l'A.L.E.R. paga al Comune di Milano per consentire di utilizzare tali fondi per il recupero dei quartieri degradati;

  4. rispettare gli impegni assunti in sede di Commissione Urbanistica lo scorso 19 dicembre per il complessivo recupero dal degrado del Gratosoglio.

Il Consigliere Comunale Cerami (DS) farà arrivare in Commissione Urbanistica le richieste del Comitato, starà poi all'Assessore all'Urbanistica Lupi e a De Corato come Assessore E.R.P. dare le risposte. Certo, la loro assenza non è un segnale positivo.

 

Cosa hanno risposto i presenti a tali richieste?

Il vicepresidente dell'A.L.E.R. Cecchi si è subito preoccupato di "giustificare" il fatto che per anni (decenni) al Gratosoglio non è stata fatta la manutenzione ordinaria dicendo che lo stesso è avvenuto anche negli altri quartieri di edilizia popolare (ex IACP, oggi ALER). Insomma, giustifica una colpa grave con una ancora maggiore: complimenti!

Cecchi ha poi aggiunto che negli anni dal 1984 al 1995 le mancate manutenzioni sono state la diretta conseguenza del blocco totale dei canoni di affitto che hanno impedito all'Aler di avere i soldi necessari per qualsiasi manutenzione.

Anche oggi, comunque, la situazione presenta dei grossi problemi perché le entrate dell'Aler derivanti dagli affitti sono assolutamente insufficienti a coprire tutte le spese che sarebbero necessarie per rimettere a nuovo i quartieri popolari.

L'Aler si trova così costretta a vendere alcuni appartamenti per poter pagare le ristrutturazioni negli altri.

Il dato forse più interessante del lungo intervento di Cecchi ci è parsa la quantificazione del tempo e della spesa (ai costi di oggi) che sarebbe necessaria per risanare completamente tutto il Gratosoglio: almeno 10 anni per i lavori e 110 miliardi!

Soldi che, ovviamente, l'ALER non ha e che quindi chiede agli altri due interlocutori: Comune e Regione.

Dal canto suo la Regione Lombardia, rappresentata dall'Ass. Lio, in risposta alle richieste del Comitato, ha subito detto che prende atto che servono 60 miliardi per risanare il Lotto Nord, ma che già ora sa che non ci sono, aggiungendo che comunque studierà la situazione per cercare di ottenere qualcosa.

A noi è sembrato un po' vago, ma c'è stato anche chi (l'Aler) ha interpretato positivamente le sue parole e le ha considerate come un solenne impegno (quale?).

L'unico impegno preso dall'Assessore è stato quello di tornare a breve per farsi un giro nel quartiere.

"Perché?" ci chiediamo noi. Non si fida del parere tecnico dell'Aler? O forse non si fida dei suoi occhi che pure hanno potuto ammirare le "meraviglie" del Gratosoglio grazie alle foto che erano state scattate qualche mese fa dai DS del Consiglio di Zona per documentare le Istanze e le Interrogazioni presentate e che alcuni cittadini si erano portati dietro.

No. Molto più semplicemente l'Assessore vuole dare la sensazione di fare qualcosa e di interessarsi al problema, e vuole anche essere sicuro che tutti lo sappiano (sicuramente si porterà dietro anche i media).

Speriamo che tutto questo teatrino non serva a giustificare il fatto che la Regione non ha intenzione di dare tutti i 60 miliardi necessari per il Lotto Nord.

È vero che l'Assessore Lio deve occuparsi anche di altri problemi gravi come ad esempio quello degli alluvionati della Valtellina, a cui va tutta la nostra solidarietà. Sarebbe bene, però, che l'Assessore prendesse coscienza del fatto che gli abitanti del Gratosoglio sono "alluvionati" da più di 20 anni, visto che ogni volta che dal cielo scendono due gocce di pioggia si ritrovano la casa allagata!

A chi invece fa le campagne elettorali basandole sulla "sicurezza", vogliamo ricordare che tale termine non è solamente sinonimo di "ordine pubblico"; la "sicurezza" può anche voler dire avere la certezza che le case in cui si vive non caschino a pezzi.

"Sicurezza", quest'ultima, che al Gratosoglio non hanno, poiché convivono quotidianamente col timore di veder cadere un pezzo di muro o un balcone!

E i cittadini del Gratosoglio (presenti in gran numero), giustamente arrabbiati dopo anni di promesse non mantenute e di degrado che si aggrava sempre più, hanno mostrato tutta la loro insoddisfazione interrompendo a più riprese e fischiando sia l'intervento dell'Assessore Lio, sia quello dell'Aler.

Chi scrive ha anche avuto il piacere di intervenire all'assemblea dicendo chiaramente in faccia all'Assessore della Regione Lombardia presente quello che pensa.

È inconcepibile ed inammissibile che nel 2001 sia ancora presente una situazione di degrado come quella del Gratosoglio, purtroppo comune anche a molti altri quartieri popolari di Milano. È un segno di grave inciviltà amministrativa e di scarsa sensibilità umana: "non è possibile che questa situazione si protragga ancora nel tempo. È necessario un impegno forte da parte della Regione e del Comune. Non è più accettabile sentir dire che "i soldi non ci sono". Se la politica è fatta di priorità, la questione del degrado dei quartieri popolari deve avere la priorità assoluta! Quando vuole, la Regione Lombardia i soldi li trova (vedi ad esempio "i buoni scuola"). Non è sufficiente che la Regione Lombardia dia i 60 miliardi per risanare il Lotto Nord del Gratosoglio. La Regione Lombardia deve impegnarsi seriamente con tutte le energie economiche di cui dispone per risolvere fino in fondo tutti i problemi di degrado dei quartieri popolari di Milano (insieme al Comune di Milano) e della regione nel suo insieme. All'Aler spetta il compito di essere "il braccio operativo". Soluzioni parziali o interventi "tampone" non sono più sufficienti!".

Nessuna risposta è venuta in proposito dall'Assessore.

La sensazione è che ormai queste assemblee (pur essendo necessarie) servano a ben poco: da un lato vengono sfruttate dalle istituzioni che hanno delle responsabilità per dare la sensazione che vi sia da parte loro ancora un qualche interesse a risolvere i problemi (subito smentita dai fatti); dall'altro sono una preziosa occasione (dal punto di vista delle istituzioni) per dare modo ai cittadini di sfogare la loro rabbia accumulata in anni di risposte non ricevute.

Forse sarebbe il caso di tornare in piazza con una grande manifestazione a livello cittadino di tutti gli abitanti dei quartieri popolari degradati di Milano.

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