- Anno XIII  N° 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Pag. 6                             

Ciclabilità: sognare una città diversa

L’estate si avvicina, il caldo e il sole sono arrivati ed è piacevole passare sempre più tempo all’aria aperta. Sarebbe bello anche potersi muovere in città in bici, ma chi lo fa rischia la vita perché dopo le solite promesse a favore della ciclabilità, di Piani annunciati ma accantonati prima ancora che venissero iniziati, tutto a Milano rimane desolatamente fermo.

Eppure la stragrande maggioranza delle città europee lo hanno capito: la bici è un utile mezzo di trasporto che regala benefici alla salute di chi la utilizza e ha il pregio di salvaguardare anche quella degli altri, visto che non inquina.

Concetti semplici. Li possono capire al volo anche bambini di tre anni: perché invece chi amministra Milano non ce la fa? Non ci arrivano o sono succubi di potenti lobby di potere legate al mondo dell’auto e del petrolio? Preferiscono spendere cifre faraoniche per singoli monumenti di architettura stradale e poi dicono che non hanno abbastanza soldi per soluzioni a favore della ciclabilità che costerebbero dieci volte di meno e potrebbero essere diffuse su tutto il territorio cittadino. 

Il popolo della bicicletta si deve ribellare. Non possiamo più accettare questa visione miope della città e della viabilità. Il futuro di una città come Milano è nella ciclabilità e nell’investire nel trasporto pubblico, solo così si può migliorare il problema del traffico e dell’inquinamento.

In quest’ottica sarebbe però importante arrivare ad un sistema di governo della Città Metropolitana in senso più esteso rispetto al solo territorio cittadino, perché molti problemi del traffico si possono risolvere solo con un lavoro sinergico in tutto il territorio di Milano e hinterland.

Estendere le linee metropolitane fuori dalla città, fino ai comuni della cintura più esterna collocando dei parcheggi di interscambio con prezzi calmierati nei vari comuni dell’hinterland in modo di costruire una reale alternativa all’auto a chi deve venire in città. Si ridurrebbe in questo modo il grande flusso di auto che entra quotidianamente a Milano, ingolfando il traffico cittadino e aggravando l’inquinamento.

In attesa della città metropolitana, tocca alla Provincia di Milano lavorare al fine di coordinare tutti i comuni dell’hinterland, aiutandoli anche economicamente, per realizzare delle serie politiche in grado di migliorare la situazione oggi esistente legate al traffico.

La Provincia può e deve dare un segnale forte anche sul versante della ciclabilità con politiche che aiutino i vari comuni che fanno parte della Provincia di Milano a creare una grande rete di percorsi ciclabili dentro e attorno alla città. Un sogno? Forse. Ma ai sogni bisogna crederci e lottare perché diventino realtà.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5

Di Pietro Italia dei Valori 

info@lucagandolfi.it

www.lucagandolfi.it

  

  

l titolo originale dell'articolo era:

Ciclabilità: sognare una città diversa

 

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