- Anno XIII N° 6 - Giugno 2009 - Pag. 3
Gratosoglio: la sicurezza che non c'è
Riunione
della Commissione Sicurezza di Zona 5 il 6 maggio presso il CAM Gratosoglio. Non
molti i cittadini presenti, visto che chi ha convocato la riunione non ha avuto
l’accortezza di diffondere la notizia per tempo. Quelli che c’erano però
sono stati estremamente utili, perché grazie ai loro interventi è emersa in
modo assai chiaro quale sia la situazione oggi nel quartiere Gratosoglio. Il
quadro che ne emerge è preoccupante.
È
bene precisare che i cittadini intervenuti fanno parte della parte sana ed
attiva del quartiere, cioè quelle persone che operano nelle realtà associative
e sociali presenti sul territorio, insomma quelli che con il loro costante
impegno cercano di costruire un tessuto sociale positivo nel quartiere. Ebbene,
queste persone equilibrate, con sensibilità verso il sociale, hanno dipinto un
quadro a tinte molto forti.
La
situazione è fuori controllo, loro stessi hanno paura e chiedono una maggiore
presenza delle Forze dell’Ordine al fine di ristabilire una situazione di
normalità in cui poter lavorare, come fino a qualche tempo fa riuscivano a
fare, da un punto di vista educativo e sociale.
Alcune
situazioni di forte disagio derivano da una
cattiva gestione degli ospiti della ex scuola gialla. Nessuno contesta il
servizio rivolto ad aiutare i bisognosi e gli emarginati, in sé lodevole, ma il
fatto che nessuno controlla cosa fanno gli ospiti una volta che escono dalla ex
scuola gialla. Gli episodi raccontati dai cittadini narrano di persone che
girano nude in pieno giorno nei giardinetti limitrofi dove le mamme portano a
giocare i bambini; oppure di altri che espletano i loro bisogni fisiologici dove
capita. Di notte poi non ne parliamo.
Problemi
che i cittadini avevano paventato ancor prima che venisse insediato il servizio
e ribaditi poi in un C.d.Z. 5 straordinario svoltosi pochi mesi dopo l’inizio
dell’attività in cui i cittadini avevano spiegato per filo e per segno tutti
i problemi presenti all’assessore Moioli, a partire dal fatto che le finestre
della ex scuola erano senza tende e si vedeva tutto quello che avveniva
all’interno (tralasciamo i dettagli scabrosi). L’assessore aveva promesso
che si sarebbe impegnata per quanto di sua competenza e avrebbe sollecitato
l’intervento anche degli altri assessori per le questioni di non sua diretta
competenza. “Al più presto inizieremo
col mettere le tendine, poi risolveremo anche gli altri problemi” aveva
garantito. È trascorso circa un anno e i problemi sono ancora lì, irrisolti o
addirittura aggravati.
Nel
quartiere vi è poi un diffuso peggioramento della situazione legata alla microcriminalità
e allo spaccio di droga che viene sempre più spesso affidato a ragazzini di 12-13
anni. Le cosiddette baby gang sono un
altro fenomeno in crescita: giovani e giovanissimi scorazzano qua e là dettando
legge. Alcuni cittadini hanno testimoniato che di giorno si vede passare per le
vie del quartiere la jeep dell’esercito insieme all’auto di pattuglia della
Polizia o dei Carabinieri, ma senza che ciò produca dei risultati
significativi. “Dovrebbero passare di
notte” dicono alcuni. “Dovrebbero
scendere dall’auto” dicono altri. Bisogna interviene subito, altrimenti
il senso di impunità cresce e insieme ad esso la spavalderia di queste baby
gang che si convincono che nessuno li fermerà mai. Ci vuole un giro di vite.
A
completare il quadro c’è poi il vicino Campo
Nomadi Chiesa Rossa, uno di quelli autorizzati dal Comune di Milano. Uso il
termine “autorizzato” e non quello di “regolare”, perché in quel campo
di regolare non c’è quasi nulla. Tutte le attività illecite svolte
all’interno di quella fortezza inespugnabile sono state descritte dai
cittadini presenti alla riunione con dovizia di particolari. Speriamo che i
responsabili della Polizia Locale, anch’essi presenti alla riunione, abbiano
preso nota e agiscano di conseguenza.
La
ciliegina sulla torta è poi rappresentata dalla situazione di abbandono degli
abitanti di via Baroni 190/A che si
ritrovano emarginati dal quartiere, con una stradina di accesso sterrata e piena
di buche che spesso gli addetti dell’AMSA ritengono erroneamente strada
privata e quindi non svolgono il loro intervento. Il risultato è che ai bordi
della strada, dove scorre anche il Lambro meridionale, si accumulano montagne di
rifiuti di ogni genere. Per chi poi deve rientrare a casa dopo il calar delle
tenebre sembra di dover transitare in uno dei gironi dell’inferno. La via
desolata e buia si presta come luogo ideale per tutta una serie di attività
illecite, dallo spaccio al consumo di droghe, ad altro. Chi vi passa lo fa con
il terrore nel cuore e l’ansia a mille. Non si può vivere così!
Il
Comune e lo Stato devono far sentire chiara e forte la loro presenza e
attraverso una serie di interventi a 360
gradi deve essere ristabilita una condizione di civile vivibilità, di
normalità. Una situazione che oggi sembra lontana anni luce, ma che potrebbe
essere dietro l’angolo se solo ci fosse una chiara volontà politica di agire
da parte delle istituzioni.
Qualcuno
ha chiesto le telecamere. Mettiamole pure, ma consapevoli che non sono la
soluzione al problema. Allo Stadera ci sono, ma i problemi sono tali e quali a
quando le telecamere non c’erano. Altri chiedono una maggiore presenza delle
Forze dell’Ordine, soprattutto nelle ore serali e notturne. E i Vigili di
Quartiere? Che fine hanno fatto? In una riunione analoga fatta sempre al
Gratosoglio all’inizio di questa consiliatura era stata chiesta una loro
maggiore presenza. La risposta era stata: “stiamo
riorganizzando i Comandi di Zona, appena terminata questa fase, arriveranno.”
A quasi tre anni di distanza, neanche l’ombra.
Magari
un Consiglio di Zona straordinario con i vari assessori competenti per materia
potrebbe servire a risvegliare la loro attenzione evidentemente rivolta altrove.
L’impressione è che la Giunta Moratti sia tutta concentrata nelle sue beghe e
scaramucce interne collegate ai giochi di potere per i fondi che arriveranno per
l’Expo 2015 e si stia dimenticando che la città deve essere governata nella
sua quotidianità. Tornate sulla terra! Occupatevi dei problemi veri! Della vita
delle persone. È questo che vuol dire governare una città. Non costruire
faraoniche strutture per farsi belli col mondo, dimenticandosi di chi ogni
giorno vive la propria vita.
Luca Gandolfi Consigliere di Zona 5 Di Pietro Italia dei Valori |
l titolo originale dell'articolo era:
Gratosoglio: riunione sulla sicurezza
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