Milanosud - Anno XII N° 12 - Dicembre 2008 - Pag. 4
Maratona fra le auto
Ancora
una volta la Maratona di Milano si è svolta in un percorso che in molte vie
doveva convivere con le auto: a volete nella corsia opposta, a volte in quella
di fianco ai corridori e altre ancora in cui chi correva aveva pochi metri a
disposizione perché su tre corsie una sola era per chi correva. Per non parlare
poi degli incroci dove c'erano code enormi di auto bloccate coni motori accesi.
Ma che senso ha continuare in questa situazione promiscua che non è né carne,
né pesce. Se si decide che Milano deve avere la sua Maratona perché è un
modo come un altro per conquistarsi uno spazio mediatico nel mondo, allora che
si abbia la coerenza di fare tutte le logiche scelte conseguenti, cioè di farla
coincidere con una domenica ecologica o almeno di bloccare il traffico per tutta
la durata della maratona. E tanto per non essere fraintesi, quando parlo di
"bloccare il traffico" intendo impedire la circolazione dei veicoli e
non il bloccarli in code interminabili di automobilisti stressati e incattiviti
che pur non andando avanti di un metro continuano a tenere i motori accesi
facendo respirare i miasmi inquinanti a chi corre a pochi metri.
In
questi ultimi anni il gruppo dell’Italia dei Valori ha già presentato due
mozioni (di cui sono l’estensore e primo firmatario) in cui si chiede di far
coincidere la Maratona di Milano con una domenica ecologica o almeno con un
blocco della circolazione per la durata della maratona; le mozioni sono state
entrambe approvate all'unanimità dal C.d.Z. 5.
Purtroppo
però il Consiglio Comunale e la Giunta Moratti da quest'orecchio non ci sente
proprio e continua a perseverare diabolicamente nell'errore. Invitiamo il
Sindaco e la Giunta a riflettere su quale risultato becero stia ottenendo in
questo modo: automobilisti scontenti (anche se sarebbe più appropriato un
termine più colorito) perché si ritrovano chiusi nelle auto e bloccati in
interminabili code; maratoneti delusi dei ripetuti rischi e disagi a cui sono
costretti (come se non bastasse la fatica di correre per 42 km); e, per finire,
l'immagine che viene data nel mondo è quella di una città piena di traffico e
senza una diffusa cultura sportiva. Proprio un bel risultato: complimenti!
E
pensare che in una città molto più grande e complessa come New York i
maratoneti corrono tra due ali di folla che li incitano dal primo metro fino
all’ultimo km. Qui a Milano invece si corre tra file di auto strombazzanti e
gli insulti di molti automobilisti inviperiti.
Un
grazie immenso va a tutti quei volontari e i vigili urbani che si sono prodigati
per aiutare i maratoneti a giungere sani all'arrivo (ma intossicati dai fumi
respirati durante il percorso).
Se
il canale istituzionale fino ad ora non ha prodotto i risultati desiderati,
proviamo a vedere se ci riesce internet con le sue varie forme in cui si possono
incanalare sia le proteste che le proposte.
Con
questo intento ho fatto partire sul social network Facebook
(www.facebook.com) una Causes “Per
una Maratona di Milano senza auto” che vi invito a sostenere e diffondere.
Mentre
correvo ho anche scattato alcune foto che documentano quanto denunciato
nell’articolo e che trovate tra le foto sul mio blog (http://lucagandolfi.spaces.live.com).
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5
Di Pietro Italia dei Valori
l titolo originale dell'articolo era:
Maratona di Milano: ancora una volta fra le auto
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