Milanosud - Anno XII  N° 4 - Aprile 2008 - Pag. 2                             

É polemica sugli orari e sull'isola pedonale: 

Riqualificare i Navigli

Il 18 marzo si è svolta una riunione della Commissione Urbanistica e T.T.V. congiunta con la Commissione Commercio e Sicurezza della Zona 5 con all’ordine del giorno la questione dei Navigli, in preparazione di una ulteriore riunione che vedrà riunirsi in modo congiunto le commissione appena menzionate della Zona 5 con quelle della Zona 6 per cercare di agire in modo coordinato per dare maggiore peso politico alle proposte eventualmente condivise che emergeranno.

Alla riunione hanno partecipato, oltre ai consiglieri di zona, anche due responsabili della Polizia Locale e alcuni rappresentanti dei Comitati dei Navigli. 

I Comitati hanno sottolineato la loro contrarietà all’isola pedonale che il Comune pare abbia intenzione di fare partire quest’anno dal 1 maggio. Secondo i Comitati dei Navigli l’isola pedonale avrebbe senso solo in poche vie e non in tutta l’area. Hanno inoltre ricordato una serie di problematiche legate alla difficile convivenza dei residenti con il popolo della notte che assedia tutto l’anno i Navigli, chiedendo una riflessione sulla tipologia di licenze commerciali che vedono in quell’area una altissima concentrazione di bar, pub e locali notturni, mentre scarseggiano quei negozi che sarebbero più utili per chi vi risiede. A riprova di quanto detto, il fatto che di giorno sono pochissimi i negozi aperti, mentre la stragrande maggioranza apre dalla sera fino a tarda notte. Polemiche anche sulla presunta irregolarità della presenza dei barconi. Infine i Comitati e i cittadini presenti hanno sottolineato la pressoché totale assenza di controlli e di risposte alle chiamate fatte alla Polizia Locale e alle Forze dell’Ordine, elencando una serie di risposte tipiche che si sentono dare quando telefonano.

I responsabili della Polizia Locale hanno invece spiegato che ogni anno gli viene chiesto un parere tecnico sugli aspetti viabilistici riguardanti la chiusura estiva della zona dei Navigli come isola pedonale, informando i presenti che ormai da diversi anni il parere che danno in proposito è negativo. Ciò nonostante la Giunta continua imperterrita a ripetere l’esperienza dell’isola pedonale. La gestione del periodo estivo è di competenza del Comando di Polizia Locale di Zona 6, poiché la stragrande maggioranza delle vie dei navigli si trovano in quella zona. Hanno inoltre ricordato che lo scorso anno, proprio su suggerimento della Polizia Locale, l’orario di inizio dell’isola pedonale era stato posticipato dalle 18.00 alle 20.00, con la conseguenza che la gestione passava dal comando di Zona 6 a quello Centrale poiché alle 20.00 termina il turno diurno. Ulteriore conseguenza è che gli agenti in servizio nel turno notturno sono pochi e si devono occupare di tutta Milano, quindi era stato possibile fare solo dei “pattuglioni” due volte al mese da mandare sui Navigli. E gli altri giorni? “Festa”, ma non certo per i residenti.

Colgo l’occasione per fare anche io alcune riflessioni e per dare il mio umile contributo al dibattito sull’argomento. Non entro nel merito della diatriba sull’isola pedonale “si o no”, anche perché credo che sia fuorviante rispetto al nocciolo del problema che sta nel riuscire a gestire la convivenza tra le legittime richieste dei residenti e quelle del popolo della notte. Una convivenza che in quartieri dedicati al divertimento in altre città europee è possibile, mentre qui a Milano sembra una chimera. Come mai?

Per comprendere veramente dove sta il problema voglio ricordare il sopralluogo che abbiamo fatto la sera del 26 ottobre, il sottoscritto insieme con altri quattro consiglieri e il Presidente della Commissione Commercio di Zona 5. In pieno inverno l’isola pedonale non c’era, ma i disagi, i rumori, la sporcizia e i comportamenti incivili si, c’erano tutti. I Navigli erano in secca e mostravano una quantità scandalosa di rifiuti di ogni genere e maleodoranti, i marciapiedi erano sconnessi e si era costretti a camminare in strada dove si rischiava di essere investiti da automobilisti che transitavano a velocità improponibili per le strette dimensioni della carreggiata. Motorini e auto parcheggiati dovunque, compresi i passi carrai (per la “felicità” dei residenti che devono rientrare a casa). Le sponde dei Navigli in molti punti mostravano i segni del tempo.

Credo che come prima cosa il C.d.Z. 5, possibilmente insieme al C.d.Z. 6, debbano votare una mozione per chiedere la riqualificazione dei Navigli: sistemazione delle sponde; dei marciapiedi; delle strade in cui sarebbe opportuno inserire tutta una serie di accorgimenti tecnici e normativi per moderare la velocità di chi vi transita; una nuova e più idonea illuminazione che valorizzi i Navigli che per la loro bellezza dovrebbero essere il fiore all’occhiello di Milano e invece vengono abbandonati al degrado.

C’è chi, come la Zona 6, ha approvato (per ora solo in Commissione) un nuovo regolamento per l’area dei Navigli. Il problema vero non è tanto stabilire nuove regole (che possono anche andare bene), quanto piuttosto garantire che vi sia la presenza costante di chi ha il compito di farle rispettare. Altrimenti le regole vecchie o nuove, buone o cattive, rimarranno solo sulla carta e per quanto buone possano essere non serviranno a migliorare la situazione.

La pacifica convivenza tra il popolo della notte e i residenti può essere ottenuta solo se le regole che normano questa convivenza vengono fatte rispettare, come avviene in molte altre città europee dove questa convivenza non è un mero sogno ma una realtà. Una convivenza civile è possibile, ma a condizione che si prenda coscienza del fatto che ormai le città moderne vivono 24 ore su 24 e quindi anche chi ha il compito istituzionale di gestire la vita sociale e civile deve organizzare le proprie attività adeguandosi a questi nuovi tempi di vita.

Questo, ad esempio, implica una profonda riforma dei turni della Polizia Locale, che non è pensabile che alle 20.00 chiuda il servizio dei Comandi di Zona affidandosi solo a poche squadre gestite dal Comando Centrale. La città vive anche dopo le ore 20.00, anzi molte problematiche viabilistiche sono nel pieno della loro problematicità. Bisogna ripensare e riorganizzare tutto il sistema e il Comune ha il dovere di assumersi la responsabilità e l’onere di tale operazione che richiede anche un corposo aumento numerico dell’organico della Polizia Locale.

Altrimenti il problema dei Navigli, come molti altri problemi di Milano che sono legati alla necessità di una maggiore presenza sul territorio della Polizia Locale sia di giorno che di notte, continueranno per i prossimi decenni. La colpa, è bene sottolinearlo, non è della Polizia Locale (che anzi fa i miracoli con l’organico che ha a disposizione per svolgere i sempre più numerosi compiti che gli vengono affidati), ma di chi ha governato politicamente Milano in questi anni e non è stato in grado di prendere coscienza di una società complessa che cambiava i suoi tempi di vita.  

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5

Di Pietro Italia dei Valori 

info@lucagandolfi.it

www.lucagandolfi.it

 

 

l titolo originale dell'articolo era:

Navigli: ci vuole una riqualificazione e più controlli

 

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