Milanosud - Anno XI N° 7/8 - Luglio/Agosto 2007 - pag. 5
Commissione Decentramento di Zona 5:
Se la maggioranza vuole "nominare" l'opposizione
Qualche
mese fa annunciavamo la nascita della Commissione Decentramento della Zona 5 augurandole
buon lavoro (vedi
Milanosud di marzo 2007). In quell’augurio era implicito anche tutto
quanto era stato detto prima della nascita ufficiale di quella Commissione, in
particolare lo spirito che doveva caratterizzare il suo operato, al di fuori di
qualsiasi logica di strumentalizzazione politica e che doveva vedere lavorare
assieme maggioranza e opposizione per un fine condiviso: fare proposte utili a
migliorare e valorizzare il Decentramento di Milano.
Quello
spirito si sarebbe dovuto concretizzare in una equa suddivisione delle cariche:
la Presidenza della Commissione alla maggioranza e la vicepresidenza
all’opposizione.
In
una prima fase (prima della nascita formale della Commissione e subito dopo)
sembrava che almeno questa richiesta, avanzata dall’opposizione fin dalle
prime riunioni dei capigruppo in cui si era parlato di dare vita a una
Commissione dedicata al Decentramento, fosse condivisa dalla maggioranza. Di
richieste, a dire il vero, l’opposizione ne aveva fatte anche altre, ma questa
era l’unica a cui la maggioranza aveva detto di sì. Tanto è vero che nei
corridoi della politica di zona incominciavano a girare dei nomi.
Poi
una fase di stallo dovuta alla contro-richiesta della maggioranza che avanzava
le pretesa di essere lei a scegliere il vicepresidente tra i consiglieri di
opposizione. Richiesta che provocava indignazione nelle file dell’opposizione
che a sua volta rivendicava il diritto di scegliere tra le sue fila chi doveva
essere il vicepresidente della Commissione, fermo restando che formalmente
sarebbe stato poi il Presidente della Commissione a effettuare la nomina, come
previsto dal Regolamento.
Uno
stallo che sembrava alla fine venire superato da un accordo su un consigliere di
opposizione. Un accordo evidentemente con qualche falla, visto che nella prima
seduta della Commissione il Presidente della stessa, il giovane consigliere
Giacomo Zucco (FI), rinviava la nomina del vicepresidente alla seduta
successiva. E alla seduta di Commissione del 23 marzo (la seconda) ecco la
sorpresa: viene nominato vicepresidente della Commissione il consigliere Mirko
Italiano (AN).
Nelle
sedute successive noi dell’opposizione abbiamo chiesto a più riprese le
ragioni di questo venire meno non solo a un impegno che la maggioranza e lo
stesso Presidente della Commissione Decentramento si erano presi, ma anche, di
conseguenza, nel porre le condizioni per tradire almeno in parte quello che
doveva essere lo spirito con cui doveva nascere ed agire la Commissione che per
la materia di cui tratta deve dimostrare in tutto e per tutto di essere estranea
a qualsiasi logica di strumentalizzazione politica e, anzi, deve palesare anche
formalmente che su questa materia c’è una volontà di agire uniti -
maggioranza e opposizione - negli interessi del futuro del Decentramento e dei
cittadini milanesi, al di là delle convinzioni politiche.
Ci sono state altre sei sedute di Commissione dopo quella del 23 marzo e ancora attendiamo non solo una spiegazione di quanto è stato fatto (che il giovane Zucco, in grave ed evidente imbarazzo, continua a rinviare), ma anche e soprattutto che vi si ponga rimedio mantenendo gli impegni presi.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5
Di Pietro Italia dei Valori
l titolo originale dell'articolo era:
La vicepresidenza della Commissione Decentramento: storia di una promessa non mantenuta
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