Milanosud - Anno XI  N° 4 - Aprile 2007 - pag. 15                             

Contenzioso sulla parte del parco soprastante un parcheggio

Il Parco Baravalle chiuso ai bivacchi, ma chiuso anche al pubblico

A metà febbraio abbiamo ricevuto numerose segnalazioni riguardanti le vergognose condizioni in cui si trovava il Parco Baravalle: rifiuti di vario genere lasciati nei pressi delle panchine, cestini dei rifiuti staccati dalla loro dislocazione naturale e buttati per terra.

Il problema riguardava in modo particolare una porzione del parco, quella cioè dell’area verde sopra al parcheggio pertinenziale di via Balilla. Un’area su cui è in corso una diatriba su chi ne abbia la gestione e per fare cosa: la società che ha in gestione il Global Service per il verde del Comune dice che in quella porzione del Baravalle la competenza spetta alla società che ha costruito e gestisce il sottostante parcheggio, mentre questi ultimi sostengono che a loro spetta solo la manutenzione del verde e non la pulizia dell’area. In attesa che venga la diatriba quella porzione del Baravalle è stata conquistata da gruppi che alla sera bivaccano e che, evidentemente, del verde e del decoro urbano non hanno alcun rispetto.  

Nel primo C.d.Z. 5 di marzo abbiamo presentato come Unione una istanza con richiesta di provvedimenti urgenti (primo firmatario ed estensore il sottoscritto) in cui chiedevamo alla Polizia Locale e alle Guardie Ecologiche Volontarie del Gruppo 5 “[…] di intensificare la frequenza dei controlli nell’area del Parco Baravalle al fine di individuare i soggetti che producono tali atti vandalici e agire di conseguenza”; mentre all'Assessore al Decoro Urbano e al Verde del Comune di Milano e all’AMSA abbiamo chiesto di intervenire per ripristinare la situazione alla normalità.

Una settimana dopo aver inoltrato personalmente l’istanza tramite e-mail ai destinatari sono andato a fare un giro nell’area incriminata. La situazione era ancora disastrosa.

La sorpresa l’ho avuta invece la settimana successiva quando tornando nuovamente sul posto ho visto la “soluzione tampone” individuata dal comune: l’area era stata completamente recintata in modo temporaneo e chiusa al pubblico. Nessuno vi può più accedere. Non era certo questo l’intervento urgente che chiedevamo. Certamente ora l’area rimane pulita, ma se nessuno può fruirne a cosa serve. Un parco deve essere reso vivibile ai cittadini a cui spetta il compito di viverlo nel modo più corretto e civile possibile, nel pieno rispetto della natura e delle strutture presenti.

Quasi contemporaneamente ricevevo la copia delle Opere Pubbliche previste per l’anno 2007, al cui interno, nella sezione riguardante i Parchi e Giardini, trovavo al punto 10 anche la realizzazione del progetto “Sistema Baravalle” (5.637.391,00 euro) sul quale qualche anno fa il C.d.Z. 5 aveva dato parere favorevole in modo ampiamente condiviso.

Do questa notizia senza eccessivi clamori, visto e considerato che non è la prima volta che questo progetto viene inserito tra gli interventi previsti, ma poi per qualche strana ragione non viene realizzato. Il mio entusiasmo, come quello di tutti coloro che hanno a cuore il Parco Baravalle, sarà pieno solo nel momento in cui avrò visto realizzato il progetto “Sistema Baravalle”. Nell’attesa che ciò avvenga, il Parco Baravalle deve essere curato e reso fruibile in tutte le sue aree, nessuna esclusa.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5

Di Pietro Italia dei Valori 

info@lucagandolfi.it

www.lucagandolfi.it

  

  

 

l titolo originale dell'articolo era:

Parco Baravalle: il degrado nel presente e le speranze per il futuro

 

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