Milanosud - Anno IX  N° 3 - Marzo 2006 - pag. 15                             

Scaldabagni fuori norma allo Stadera

E stavolta l'Aler interviene prontamente

Per inquadrare bene il problema è necessaria una breve premessa. A ottobre il Comitato Stadera-Savoia-Spaventa ci aveva informato di aver inoltrato insieme ai sindacati degli inquilini SUNIA e UNIAT una lettera alle autorità competenti su una situazione di “Emergenza sociale al quartiere Stadera”.

Su tale argomento noi del centrosinistra (primo firmatario ed estensore il consigliere Gandolfi) avevamo subito presentato in Consiglio di Zona 5 una istanza con richiesta di provvedimenti urgenti per sollecitare una rapida soluzione al problema derivante dal sequestro degli impianti alimentati a gas per uso domestico e similari che, a seguito di alcune ispezioni ordinate dalla Magistratura, erano stati ritenuti non a norma e pericolosi per l’incolumità pubblica e degli stessi abitanti di tali immobili. L’indagine aveva avuto origine dal decesso per intossicazione da monossido di carbonio di una giovane donna in via Palmieri avvenuto nel mese di settembre.  

La questione riguardava ben 217 alloggi, di cui solo circa 40 sono disabitati in quanto oggetto di interventi di ristrutturazione. Parte di detti alloggi sono ubicati in stabili per i quali sono in corso interventi di rifacimento o di adeguamento degli impianti tecnologici nell’ambito del P.R.U. Stadera.

Il sequestro, di fatto, aveva comportato che un importante numero di persone si erano trovate nella condizione di non poter usare né lo scaldabagno né il gas da cucina, ponendo quindi in essere una situazione di emergenza e di estremo disagio.

L’Aler ci ha risposto a dicembre (P.G. 124572/2005 del 21.12.2005) ma per una serie di disguidi il testo ci è stato consegnato solo ai primi di febbraio. Nella risposta l’Aler ci informa che (citiamo): “[…] questa azienda, già precedentemente agli eventi di cui sopra, aveva proposto, per agevolare gli inquilini regolari, la realizzazione dell’acquisto di un nuovo scaldaacqua a gas di tipo “C” a prezzo convenzionato, tramite la ditta impiantista esecutrice dei lavori, accollandosi l’onere della anticipazione delle somme dovute. Il sequestro di alcuni apparecchi a gas, ritenuti pericolosi dagli ispettori della Procura, ha generato una emergenza sociale che l’Aler ha fronteggiato tempestivamente mediante l’installazione dei nuovi scaldacqua a gas, ove richiesti, dando la precedenza a tutti quei casi particolarmente bisognosi, quando segnalati.

Inoltre, nella risposta veniamo informati che, su sollecitazione delle rappresentanze sindacali, l’Aler ha sottoscritto un accordo complessivo che prevede l’elargizione di un contributo economico per l’acquisto dello scaldacqua a gas di tipo “C”. Al termine del testo di tale accordo viene precisato che gli incentivi previsti saranno riconosciuti dall’Aler solo “a favore degli inquilini in regola con il pagamento degli affitti o comunque con ritardi nei pagamenti non superiori alle 3 mensilità.” Tuttavia sono previste anche delle eccezioni per quelle situazioni “[…] di grave rilevanza sociale, che saranno singolarmente valutate. 

Ci pare di poter dire che almeno questa volta le risposte dell’Aler siano state soddisfacenti.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)

info@lucagandolfi.it

 

 

l titolo originale dell'articolo era:

Stadera: la risposta dell'Aler all'interrogazione sugli scaldabagni a gas

 

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