Milanosud - Anno IX N° 5 - Maggio 2005 - pag. 5
Nuova affollata assemblea in Consiglio di Zona: preoccupazioni e impegno comune
Raddoppio della ferrovia Milano-Mortara: si discute di inquinamento acustico
Il
19 aprile si è svolta la seconda Assemblea Pubblica sul problema del rumore e
delle vibrazioni della Milano-Mortara. Anche in questa occasione l’ampia sala
W. Tobagi del C.d.Z. 5 era gremita da centinaia di cittadini estremamente
attenti, informati e preoccupati.
Da
sottolineare come in questa occasione i volantini che divulgavano l’evento
sottolineavano la posizione del Comitato
Ferrovia Milano-Mortara: “SI alla nuova linea ferroviaria S9, NO
all’inquinamento acustico”.
Al
consigliere comunale Aldo Ugliano (DS) il compito di aprire i lavori della serata
informando i presenti sulle novità, prima fra tutte una riunione delle
Commissioni comunali di Ambiente e di Trasporti a cui ha partecipato anche
l’Assessore del Comune di Milano ai Trasporti e Mobilità, Giorgio Goggi. In
quella sede è emerso che i lavori di mitigazione acustica per il tratto da
Gaggiano a Milano non fanno parte degli appalti che verranno assegnati a breve.
Questo vuol dire che c’è un margine di tempo maggiore rispetto a quello che
inizialmente si credeva, un tempo in più che può rivelarsi estremamente
importante per ottenere i risultati per cui si sta lottando.
Inoltre,
è emerso che le Ferrovie, il Comune di Milano e la Regione Lombardia hanno
intenzione di fare un concorso internazionale per selezionare il progetto
migliore per la mitigazione del rumore e delle vibrazioni. Sarà quindi
importante lavorare affinché il tratto di tunnel trasparente antirumore (circa
1 km) venga posto come condizione necessaria per la selezione del progetto
vincente.
Il
secondo intervento è stato quello di Daniela
Rossi, una delle cittadine più attive del Comitato, che ha letto il
documento posto all’attenzione dell’Assessore Goggi durante la Commissione.
Un documento nel quale si sottolinea tutta l’importanza del problema anche
sotto l’aspetto sanitario e nel quale si denuncia il fatto che (citiamo): “[…]
il progetto definitivo concernente il raddoppio della linea ferroviaria
Milano-Mortara, per quanto riguarda l’aspetto del rumore e delle vibrazioni,
non rispetta assolutamente le prescrizioni fissate dal Ministro dell’Ambiente
di concerto con il Ministro per i Beni Culturali.”
Nello
stesso documento si dice anche in modo estremamente chiaro quale sia la
posizione del Comitato e la soluzione da esso individuata, cioè la “costruzione
di un tunnel chiuso fonoassorbente, con un elevato livello di qualità architettonica e
materiali trasparenti, che va da via
Bazzi a piazza Belfanti (poco meno di 1 Km.)”
Oltre
a questo si chiede: 1) la verifica e la messa in opera di sistemi di
attenuazione delle vibrazioni, soddisfacendo anche le richieste specifiche per
limitare l’inquinamento acustico di Via Pompeo Leoni; 2) lavori specifici di
contenimento acustico e delle vibrazioni sul ponte in ferro del Naviglio Pavese
e per la nuova stazione ferroviaria che il progetto prevede di costruire in
viale Tibaldi; 3) un incontro con il Comitato Passante e la Segreteria Tecnica
per presentare i dati tecnici puntuali e la condivisione del Progetto Attuativo,
fin dalle sue prime fasi, con il Comitato dei Cittadini.
Insomma,
non si sta certo chiedendo la luna, anzi, in realtà si sta chiedendo alle
Ferrovie di inserire nel progetto quello che già avrebbe dovuto prevedere in
ottemperanza al Decreto Ministeriale di
Valutazione Impatto Ambientale n°
7583 del 03/09/2002 emesso dal Ministro Matteoli.
Fin
dal 2002 era infatti chiaro come il progetto non rispettasse i limiti vigenti in
fatto di tutela dalle vibrazioni e dal rumore. Nel Decreto Ministeriale inoltre
si sottolineava come gli studi compiuti dalle Ferrovie fossero stati svolti
considerando un traffico di treni passeggeri e merci inferiore al quadro finale
della tratta in oggetto. Come ovvia conseguenza i risultati di questi studi
sottostimano i problemi. Tanto per capirci: nel periodo notturno lo studio
compiuto considerava 18 treni di cui 6 merci, anziché 44 treni di cui 28 merci.
Ed
era sempre lo stesso Decreto Ministeriale che fin dal 2002 chiedeva le cose che
oggi chiedono i cittadini (citiamo da pag. 18 e 19 del Decreto): “[…]
la protezione ed il contenimento del rumore sia conseguito realizzando
schermature con un elevato livello di qualità architettonica ed integrate con
interventi di sistemazione e riqualificazione degli ambiti urbani, specialmente
nei tratti in cui sono previsti tunnel antirumore.”
Insomma,
come ha detto il giornalista Berltrami-Gadola
(La Repubblica) nel suo intervento durante la serata: “è
curioso che i cittadini si debbano mobilitare per chiedere ciò che le Ferrovie
dovrebbero già tenere in considerazione nei loro progetti”. Ha poi
suggerito ai cittadini e al Comitato di tenere in seria considerazione anche le
problematiche relative alle micropolveri
che si depositano e si accumulano lungo le rotaie e che vengono risollevate ad
ogni passaggio dei treni.
Ha
ragione anche il Prof. Polelli che nel suo intervento ha sottolineato come si tratti
di un problema di costi che le Ferrovie avrebbero dovuto preventivare fin
dall’inizio all’interno del loro progetto.
L’esperto
di problemi di rumore, il dott. De Polzer, ricordava come nella passata assemblea ed anche in
Commissione qualcuno avesse sostenuto che i treni in questa fase passassero a
una velocità di 30 km/h. Una affermazione che De Polzer si è preso la briga
verificare con una serie di misurazioni dalle quali risulta che i treni stanno
transitando a velocità comprese tra i 48
e i 60 km/h. Per quanto riguarda le vibrazioni – ha aggiunto - gli
accorgimenti fino ad ora adottatati dalle Ferrovie sono addirittura peggiori di
quelli della Metrotranvia Sud.
Molti
i cittadini intervenuti che hanno dato uno stimolo per ulteriori punti da tenere
in considerazione, tra cui volgiamo ricordare la richiesta che non vi siano
passaggi di treni nelle fasce orarie notturne; la richiesta che non vi siano
treni merci o, quantomeno, la garanzia che le merci trasportate non siano
pericolose o di carattere bellico. Ribadita da più voci la richiesta di
garanzia sui limiti di velocità del transito dei treni e, naturalmente, del
tunnel antirumore nelle tratte più problematiche.
Il
Presidente del C.d.Z. 5, Angelo
Pessognelli, ha poi ribadito che “il
C.d.Z. 5 sarà al fianco dei cittadini a difesa della qualità della vita per
costruire insieme le possibili risposte.”
È
intervenuto anche il consigliere di zona Samuele
Cammilleri (LN) il quale ha tenuto anche lui a precisare che anche
il suo partito è pronto ad appoggiare i cittadini nella loro battaglia.
Il consigliere di zona Luca Gandolfi (indipendente di centrosinistra), vista la disponibilità espressa a parole dai rappresentanti della maggioranza, ha quindi chiesto di concretizzare questa condivisione di contenuti attraverso la convocazione di una Commissione T.T.V. di Zona 5, aperta ai cittadini, in cui si metta nero su bianco un testo condiviso da ambo le parti politiche da votare poi in Consiglio di Zona. Sarebbe un segnale politico importante e un piccolo passo in avanti verso la soluzione del problema. Vedremo. L’importante è che la mobilitazione dei cittadini continui ad essere numerosa, compatta, concreta e costruttiva come si è rivelata fino ad ora.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)
l titolo originale dell'articolo era:
Milano-Mortara: seconda assemblea
Home Page E-mail Articoli Milanosud