Milanosud - Anno VIII N° 12 - Dicembre 2004 - pag. 6
Insufficiente assistenza medica in Zona 5
Solo 14 pediatri per 13.000 bambini
Partiamo
dall’inizio. A fine giugno alcune giovani mamme ci avevano segnalato il loro
disappunto per le lunghe liste di attesa che dovevano affrontare prima di
riuscire ad ottenere un appuntamento dal pediatra delle strutture pubbliche per
tenere sotto controllo o curare la salute dei loro bambini. Le mamme ci avevano
spiegato che in molti casi si erano viste costrette, pur di avere un
appuntamento da un pediatra in tempi brevi, a rivolgersi a strutture private con
un conseguente aggravio di spesa per il già delicato bilancio familiare delle
giovani coppie con figli.
Abbiamo
deciso di andare a fondo della questione e ai primi di luglio abbiamo presentato
una interrogazione in C.d.Z. 5 (PG. 732846/2004 del 09.07.2004) avente come
oggetto “Pediatri in Zona 5 e a Milano”
in cui chiedevamo una serie di informazioni e di dati quantitativi in grado di
fornirci la misura del problema.
Il
Presidente del C.d.Z. 5 ha risposto a fine ottobre attraverso i dati forniti dal
Dott. Mario Olivieri. Vediamo insieme i contenuti di questa risposta.
Nelle
strutture sanitarie pubbliche di Milano ci sono 126 pediatri (a cui ne verranno
aggiunti altri 4 entro gennaio 2005), di cui 14 sono in dotazione alla nostra
Zona 5. Se è vero che ciò corrisponde esattamente ad una equa distribuzione
dei pediatri sulle 9 zone del Decentramento, è altrettanto vero che 14
pediatri per coprire le esigenze di un territorio come quello della nostra Zona
5 appaiono pochi se rapportati ai 13.167 bambini in età compresa tra i 0 e i 14
anni in essa presenti (dato 2002) di cui 12.191 risulterebbero seguiti dai
14 pediatri (dato 2004).
In
base a questi dati risulterebbero seguiti il 92 % dei bambini della nostra zona
in età compresa tra i 0 e 14 anni. Già, ma come? Viste le lamentele
pervenuteci è legittimo supporre che vi siano seri problemi per gestire al
meglio un numero così elevato di utenza e risulta quindi assai problematico per
i pediatri delle strutture sanitarie pubbliche riuscire a rispettare quanto
previsto dal D.P.R. del 28 luglio 2000 n°
272 che regola i rapporti tra i pediatri e le ASL, in particolare l’Articolo
31 “Visite ambulatoriali e domiciliari”
stabilisce che (citiamo integralmente): “1.
L'attività medica viene prestata nello studio del pediatra o a domicilio del
paziente. 2. La visita domiciliare, qualora ritenuta necessaria secondo la
valutazione del pediatra, avuto riguardo alla non trasportabilità
dell'ammalato, deve essere eseguita di norma nel corso della stessa giornata,
ove la richiesta pervenga entro le ore dieci; ove invece, la richiesta venga
recepita dopo le ore dieci, la visita dovrà essere effettuata entro le ore
dodici del giorno successivo. 3. L'attività ambulatoriale, da garantirsi
comunque nell'arco dei cinque giorni settimanali, salvo i casi d'urgenza, viene
di norma espletata attraverso un adeguato sistema di prenotazione. 4. A cura
della Azienda tali norme sono portate a conoscenza degli assistibili. 5. Nelle
giornate di sabato il medico non è tenuto a svolgere attività ambulatoriale,
ma esegue le visite richieste entro le ore 10.00 dello stesso giorno. 6. Nei
giorni prefestivi valgono le stesse disposizioni previste per il sabato, con
l'obbligo però di effettuare attività ambulatoriale per i pediatri che in quel
giorno la svolgono ordinariamente al mattino. 7. La richiesta di prestazione urgente recepita deve essere soddisfatta entro il
più breve tempo possibile.”
Pertanto,
secondo quanto previsto dalla normativa vigente, l’organizzazione di studio
dei pediatri dovrebbe prevedere comunque uno spazio per le urgenze. È così
nella realtà? Questo ce lo devono dire le giovani mamme. Quelle che abbiamo
sentito fino ad ora, se da un lato riconoscevano la competenza dei pediatri,
dall’altro avevano molte lamentele per quanto concerne le lunghe liste di
attesa prima di riuscire ad ottenere un appuntamento.
La
risposta pervenutaci si conclude con la citazione dei risultati di un recente
studio condotto come indagine conoscitiva sulla Pediatria a Milano (anno 2003)
da cui (citiamo): “[…] emerge chiaramente come questo sia un settore dove la connotazione
emotiva dei genitori è molto forte, così come l’aspettativa di aiuto a
fronte della malattia del bambino. Pertanto il rapporto con il pediatra si
carica di emozioni che a volte possono interferire sull’obiettività di
giudizio nel momento in cui si vive una difficoltà legata alla salute del
proprio figlio.”
Che il rapporto con il proprio figlio, specialmente quando questo è un bambino piccolo, sia carico di affettività ed emotività ci sembra assolutamente normale (ci stupiremmo del contrario), come pure lo è il fatto che questa emotività venga riversata, in tutto o in parte, sul pediatra nei momenti in cui il bimbo ha qualche malattia. Questo mina l’obiettività dei genitori? Forse in alcuni casi potrà anche capitare, ma non vorremmo che simili argomentazioni venissero utilizzate per giustificare o coprire un dato che parla da solo: 14 pediatri per una zona che ha 13.167 bambini sono troppo pochi!
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)
Segnaliamo
che ulteriori informazioni utili si possono reperire sul sito internet della
Federazione Italiana Medici Pediatri:
l titolo originale dell'articolo era:
SALUTE E INFANZIA
Zona 5: solo 14 pediatri per 13.167 bambini
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