Milanosud - Anno VIII  N° 2 - Febbraio 2004 - pag. 8                             

Dibattito sul Decentramento: un intervento del consigliere Gandolfi

In difesa del lavoro delle Commissioni: sono i "polmoni" del Consiglio di Zona 

Nell’ultimo numero di Milanosud ho visto che in più articoli si facevano dei discorsi sulle Commissioni “gettonifici” o sulla “commissionite”. Mi sono quindi sentito stimolato a fornire il mio umile contributo al dibattito.

Credo che l’argomento meriti un approfondimento per evitare sia fraintendimenti sia discorsi che, per la brevità con cui sono espressi, rischiano di assumere un sapore demagogico che, sono certo, era ben lontano dalle intenzioni di chi scriveva. Se non si precisano meglio i concetti si rischia addirittura di ottenere un risultato ben lontano dagli obiettivi che ci si prefiggeva in origine. Si rischia, insomma, di delegittimare il Decentramento invece che aiutarlo a crescere. Un Decentramento che è già abbastanza agonizzante e che meriterebbe invece una valorizzazione attraverso una serie di riforme serie che ne aumentino i poteri e le funzioni.

Torniamo quindi all’argomento centrale di questo articolo, le Commissioni, e cerchiamo di comprendere a fondo quale è – o meglio, dovrebbe essere – il loro compito all’interno del sistema del Consiglio di Zona. Personalmente definirei le Commissioni come “i polmoni” del C.d.Z., cioè quella parte che consente al corpo (il C.d.Z.) di respirare. È infatti attraverso i lavoro istruttorio compiuto nelle Commissioni che il Consiglio può poi discutere e votare sulla stragrande maggioranza degli argomenti. Diventa quindi cruciale che il lavoro compiuto nelle Commissioni sia un lavoro di qualità e di accurato approfondimento.

Il problema vero non è quindi necessariamente legato alla quantità, bensì alla qualità dell’attività che si svolge nelle riunioni di Commissione. Chiediamoci allora quali sono gli elementi che determinano la qualità del lavoro di una Commissione.

Il primo elemento che mi viene in mente è certamente la scelta dell’argomento da affrontare, una scelta cruciale e che può cambiare in modo considerevole la qualità del lavoro che poi viene svolto. Se l’argomento è insignificante la Commissione diventa inutile e in quel caso si può legittimamente parlare di “gettonificio” poiché l’unica ragione per cui viene convocata sembra proprio essere quella di dare un gettone ai consiglieri membri effettivi che vi prendono parte. È bene sottolineare che, al di là della richiesta di trattare un particolare argomento che ciascuno può fare (consigliere, ma anche cittadini), la scelta finale degli argomenti da porre all’ordine del giorno dei lavori di ogni Commissione spetta solo al Presidente di quella Commissione. La scelta dell’argomento diventa quindi un elemento estremamente importante (anche se non è l’unico) per poter giudicare la qualità del lavoro dei vari Presidenti di Commissione.

Non è un caso se parlo di “argomento” al singolare e non al plurale. Se infatti il compito delle Commissioni è quello di approfondire le questioni, quando gli argomenti sono scelti bene e sono argomenti di qualità, diventa indispensabile che gli si conceda il tempo necessario per l’approfondimento che meritano e questo può avvenire solo se ad essi viene dedicata l’intera riunione. Il problema allora ritorna ancora sulla qualità degli argomenti scelti e purtroppo nella realtà si sono avuti alcuni casi in cui i Presidenti di Commissione hanno convocato le riunioni su argomenti inconsistenti, ponendoli come punto centrale della riunione.

Vi sono poi quei casi particolari in cui l’argomento scelto è importante, ma per sua natura lo è solo in funzione di quanta partecipazione di cittadini vi sia, e qualora questa partecipazione venga a mancare, vengono meno anche le condizioni che giustificavano tale convocazione. L’esempio classico può essere quello delle conferenze della Commissione Casa di cui ho riferito diffusamente in passato in altri articoli su questo giornale.      

La qualità del lavoro delle Commissioni non si può però limitare a questo. Una parte fondamentale spetta anche ai consiglieri membri delle varie Commissioni e al modo in cui si partecipa ai lavori della Commissione. Prendendo parte ai lavori delle Commissioni ho avuto modo di constatare come purtroppo vi siano alcuni colleghi consiglieri (pochi e sempre i soliti) che prestano scarsa attenzione ai lavori della Commissione, fino a giungere ai casi estremi in cui, con le loro chiacchiere non inerenti al tema in discussione, disturbano i lavori; oppure continuano ad uscire ed entrare dal luogo in cui si tiene la riunione, magari per bersi un caffè e continuare a fare quattro chiacchiere o per utilizzare il telefono della sala consiliare per usi personali.

Ho sempre stigmatizzato simili comportamenti come poco seri e delegittimanti del ruolo di consiglieri di zona che siamo chiamati dai cittadini a svolgere in loro rappresentanza e che abbiamo il dovere di portare avanti con la massima serietà e impegno possibili. Purtroppo ho constatato che i richiami fatti in tal senso dai vari Presidenti di Commissione sono serviti a ben poco.

Se l’obiettivo vuole essere la possibilità di avere un Decentramento costruttivo, efficiente e magari anche propositivo (un sogno!) allora il lavoro di qualità delle Commissioni diventa estremamente importante. Perché ciò possa avvenire è però assolutamente indispensabile che i tre elementi che determinano la qualità del lavoro delle Commissioni siano sempre tenuti in massimo conto. Tutto ciò sembrerebbe abbastanza ovvio e banale, ma osservando con attenzione la realtà ci si accorge purtroppo che non si può dare nulla per scontato, neppure le cose più ovvie.   

Come dicevo in apertura, secondo la mia modesta opinione, il termine “gettonificio” va utilizzato solo in quei casi in cui il lavoro delle Commissioni non risponde a uno o a tutti i tre elementi che ne determinano la qualità, e non invece legandolo al semplice dato numerico in modo acritico. Anche perché, a ben vedere, accade non di rado che siano proprio i Presidenti che convocano di meno le loro Commissioni a scegliere gli argomenti di minore qualità. Questo è un dato strano solo in apparenza, perché in realtà evidenzia quel distacco (per incapacità o per scarso impegno) dalla realtà di quel territorio e di quel tessuto sociale che dovrebbe essere il primo interesse di un Presidente di Commissione che crede in ciò che è stato chiamato a fare.

Inoltre, nell’ottica dell’efficienza e di fornire un servizio utile ai cittadini, appare estremamente grave che alcune Commissioni sembrino esistere solo sulla carta perché, di fatto, non vengono quasi mai convocate. Penso ad esempio alla Commissione Depuratori che, nonostante l’importanza dell’argomento per la nostra zona (in cui saranno costruiti 2 dei 3 depuratori di Milano) in tutto il 2003 si è riunita solo una volta il 21 luglio. Oppure a quella nata più di recente, la Commissione Sicurezza, che di argomenti da trattare ne avrebbe molti e tutti estremamente importanti (tanto è vero che una scaletta di argomenti era stata predisposta in una delle prime riunioni) e che invece non si riunisce dall’11 luglio, nonostante le continue richieste da parte sia di consiglieri sia di gruppi di cittadini. Se queste due importanti Commissioni a termine si riunissero una volta al mese su argomenti di qualità, non credo che vi sarebbe alcun motivo per accusarle di “gettonificio”, perché starebbero solo facendo il loro dovere. 

Lo stesso discorso vale per le sette Commissioni permanenti. Stupisce, ad esempio, che in un periodo in cui una delle questioni centrali nella nostra zona è quella che ruota attorno alle vicende del Parco del Ticinello, la Commissione Ambiente e Verde non si sia ancora mai riunita per trattare e approfondire l’argomento. Come pure lascia perplessi il fatto che la Commissione Sport non si riunisca dall’ormai lontano 12 settembre, nonostante i molti argomenti di qualità che avrebbe da porre all’ordine del giorno.

Qualcuno ricorda spesso che riunire le Commissioni ha un costo, ma il fatto che le istituzioni democratiche abbiano un costo è nella natura delle cose, a meno che non si pensi ad una democrazia funzionante “per hobby”, un concetto che in realtà svilisce le istituzioni democratiche e, indirettamente, la democrazia stessa.

Il problema è piuttosto quello del rapporto costi/benefici, cioè di fare in modo che i soldi pubblici siano spesi bene, per riunioni su argomenti importanti e che i consiglieri che vi prendono parte lo facciano con la massima serietà e impegno possibili.

In conclusione ritengo opportuno sottolineare che per aumentare i benefici e l’utilità delle Commissioni e, più in generale, del sistema dei Consigli di Zona, sarebbe doverosa una seria riforma del Decentramento nell’ottica di avvicinare sempre di più le istituzioni democratiche ai cittadini, come più volte il C.d.Z. 5 ha chiesto con importanti documenti votati all’unanimità. Purtroppo però la Giunta Albertini da questo orecchio sembra proprio non sentirci.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)

info@lucagandolfi.it

 

[Nella versione cartacea di Milanosud è stata pubblicata solo la Tab. 1. in cui, per altro, la redazione ha commesso un errore di trascrizione sul dato riguardante la Commissione Territorio, Urbanistica e T.T.V., quelli presenti su questo sito internet sono invece i dati corretti e verificati presso gli uffici della Zona 5] 

 

Tab. 1 – Commissioni Permanenti della Zona 5: N° di riunioni effettuate nel 2003 (dati aggiornati al 01.01.2004)

Commissioni Permanenti

Presidente

2003

Ultima riunione del 2003

Ambiente, Verde e Arredo Urbano, Ecologia

Zolla L. (AN)

10

05 novembre 2003

Commercio

Caime V. (FI)

22

10 dicembre 2003

Cultura, Scuola e Educazione

Marzocco S. (FI)

17

26 novembre 2003

Sanità, Anziani, CTS e  CAMD

D'Ambrosio S. (AN)

18

15 dicembre 2003

Servizi Sociali, Volontariato e Giovani

Maschio G. (FI)

12

15 dicembre 2003

Sport e Tempo Libero

Morelli A. (LN)

15

12 settembre 2003

Territorio, Urbanistica e T.T.V.

Ferrari G. (FI)

27

16 dicembre 2003

 

TOTALE

121

 

 

Tab. 2 – Commissioni a Termine della Zona 5: N° di riunioni effettuate nel 2003 (dati aggiornati al 01.01.2004)

Commissioni a Termine

Presidente

2003

Ultima riunione del 2003

Bilancio

Pavoni P. (DS)

9

10 dicembre 2003

Casa (*)

Papa F. (FI)

18

12 dicembre 2003

Depuratori

Luccietto S. (FI)

1

21 luglio 2003

Orti Urbani

Rusconi L. (AN)

0

---

Sicurezza (**)

Pessognelli A. (FI)

3

11 luglio 2003

 

TOTALE

31

 

 

(*): Le statistiche tengono conto anche delle Commissioni Casa che erano state convocate senza che il Presidente della Commissione si accorgesse che il termine della Commissione era scaduto ed andava rinnovata. 

 

(**): La Commissione Sicurezza è stata creata nel corso del 2003 e la prima riunione è stata effettuata il 23 maggio 2003.

 

l titolo originale dell'articolo era:

DECENTRAMENTO:

Commissioni: i "polmoni" del C.d.Z. 

Il consigliere Gandolfi (indipendente di CentroSinistra) da il suo contributo al dibattito sulle Commissioni