Milanosud - Anno VII N° 10 - Novembre 2003 - pag. 9
Stadera: tra cantieri e immondizia
Il
19 ottobre abbiamo approfittato di una bella domenica mattina illuminata dal
sole per fare un giro del quartiere Stadera e dare un’occhiata su come
procedevano i lavori nei vari cantieri aperti.
Se
da un lato c’è la soddisfazione di vedere finalmente partire il P.R.U.
Stadera e la ristrutturazione del quartiere, dall’altro colpiscono i disagi in
cui sono costretti a vivere gli abitanti dello Stadera. Disagi in gran parte
dovuti alla decisione del Comune di Milano di vendere a dei privati lo stabile
di via Momigliano nonostante fosse di importanza strategica per spostare gli
inquilini dello stadera durante i lavori. A causa di tale scelta scellerata
della Giunta Albertini, ci si è ritrovati - come ovvio – a dover far fronte a
notevoli problemi logistici nella fase di ristrutturazione del noto quartiere di
edilizia popolare. In molti casi l’unica soluzione possibile è stata la
permanenza degli abitanti dello Stadera nei loro appartamenti durante i lavori.
Panni
stesi, quindi, sui balconi a ridosso delle impalcature; stretti “percorsi di
guerra” tra le inferriate che delimitano i cantieri per entrare nella propria
scala; rumori assordanti durante il giorno. Questa è la vita che fanno (e
faranno ancora per diverso tempo) gli abitanti dello Stadera.
Per
rendere più sopportabile il panorama, qualcuno ha pensato bene di mettere un
vaso di geranio sull’impalcatura. Purtroppo un solo geranio non basta a ridare
colore a quella parte del quartiere che si ritrova intrappolato dai lavori.
A
completare il quadro abbiamo trovato in molti cortili un cumulo impressionante
di sacchi dell’immondizia che facciamo fatica a comprendere. Certo in gran
parte si tratta di sacchi neri chiusi e ordinati, ma sono molti e, in molti
casi, anche maleodoranti. Sono lì, in bella mostra ad accogliere chiunque entri
nei cortili di via Barrili 6, 8, 9, e 20; o via Neera 7 e 13. Possibile che se
ne siano accumulati un numero così imponente? Sorge il dubbio che sia saltato
un passaggio dell’Amsa. Rimane da chiarire se a causa di una mancata
esposizione dei sacchi fuori dai cortili per il ritiro (operazione che spetta
all’Aler) oppure per un mancato passaggio dei mezzi dell’Amsa.
Rimanendo
in attesa di chiarire a chi imputare le colpe di questa situazione, il risultato
è, in ogni caso, che chi abita in questi civici è costretto ad aggiungere al
disagio dei lavori anche le precarie condizioni igieniche derivanti da questi
cumuli di rifiuti.
C’è
anche la possibilità che quella sia la “normale” quantità di rifiuti
prodotta settimanalmente da quei numeri civici. Ma se così fosse sorgerebbe un
problema ancora più grave, perché queste precarie condizioni igieniche si
verrebbero a creare non occasionalmente, bensì in modo costante. Un problema
che il CentroSinistra ha segnalato presentando in C.d.Z. 5 una istanza con
richiesta di provvedimenti urgenti rivolta sia all’Aler che all’Amsa.
Ora
non rimane che attendere le risposte e soprattutto delle azioni concrete per
eliminare quanto prima tutti i sacchi accumulati e, per il futuro, porre in
essere tutte quelle misure necessarie a garantire le migliori condizioni
igieniche.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)
l titolo originale dell'articolo era:
Stadera: tra cantieri e immondizia
Disagi
per gli abitanti del quartiere Stadera costretti a vivere tra impalcature,
cunicoli e cumuli di sacchi dell’immondizia.