Milanosud - Anno VII N° 09 - Ottobre 2003 - pag. 7
Si chiamano Centri Aggregativi Multifunzionali. Cosa sono? Come funzionano?
Novità per le Zone:
spariscono i C.T.S. e arrivano i C.A.M.
Arrivano
i Centri Aggregativi Multifunzionali (C.A.M.) e sostituiranno, riorganizzandoli
e raggruppandoli, quelli che fino ad oggi erano i Centri Territoriali Sociali
(C.T.S.) e i Centri Azione Milano Donna (C.A.M.D.). Questo ha deciso la Giunta
Albertini con una delibera di fine settembre, su proposta dell'assessorato al
Decentramento.
Lo
scopo annunciato nel testo della delibera vuole essere "la riorganizzazione dei servizi zonali di aggregazione sociale
attraverso la realizzazione di un Polo Multifunzionale di Zona". La
delibera è immediatamente eseguibile ed è stata pertanto già comunicata a
tutte le nove zone di Milano.
Cosa
accade ai 21 C.T.S. e agli 8 C.A.M.D. sparsi sul territorio della nostra città?
Cerchiamo di capirci qualcosa attraverso quello che viene detto nella delibera.
Nella
relazione si esordisce spiegando le attività che si svolgono nei C.T.S. e nei
C.A.M.D. e la loro utilità. Subito dopo, però, la delibera della Giunta dice: "Ad
una verifica/analisi più attenta delle attività svolte dai C.T.S. e dai
C.A.M.D. […] sono emerse con estrema evidenza alcune criticità: 1) il
frazionamento e la settorializzazione degli interventi; 2) la mancanza di un
coordinamento delle attività: regia; 3) una programmazione carente o di troppo
breve periodo; 4) una gestione disarticolata dei vari centri; 5) una
distribuzione disomogenea di risorse; 6) mancanza di un rilevamento costante e
sistematico della domanda e della costumer satisfaction [la soddisfazione
dell'utente] al fine di ridefinire gli ambiti di progetto e di offerta per
evitare in taluni casi la reiterazione acritica e sistematica delle attività
proposte."
Si
parla di utenti e di chiedere cosa pensano dei servizi loro offerti. Bene. Ma ci
si è ricordati di chiedere la loro opinione se volevano questo cambiamento? No.
L'assessorato ha fatto calare dall'alto la sua riforma. E questo è tutt'altro
che positivo, oltre che riproporre un modus operandi che si è appena criticato
in delibera (un po' contraddittorio!).
Ma
andiamo avanti nella lettura della delibera della Giunta e cerchiamo di capirci
qualcosa di più: "Tutto ciò
premesso si è ritenuto necessario, al fine di rendere le molteplici attività
realizzate dai C.d.Z. maggiormente funzionali ad un complessivo recupero del
territorio, riorganizzare le attività delle strutture di competenza dei
Consigli di Zona e dedicate alla realizzazione di attività di aggregazione
sociale così da migliorare l'efficacia e l'efficienza delle politiche sociali
di animazione del territorio e di prevenzione del degrado, ponendole anche in
relazione ad elementi di razionalizzazione ed ottimizzazione di spesa e di
contesto. La realizzazione di un nuovo sistema territoriale integrato che
chiameremo Polo Multifunzionale Zonale […]."
Le
cui principali caratteristiche saranno: "1)
forme di progettualità congiunta tra servizi che permettono di promuovere nuove
iniziative, toccare fasce di persone attualmente non coinvolte, generare nuove
reazioni e scambi tra gli utenti (con particolare riguardo alle Biblioteche
Rionali la cui programmazione di attività culturali è di competenza del
Consiglio di Zona); 2) iniziative itineranti per portare alcune attività
promosse dal singolo servizio nei quartieri che ne sono sprovvisti; 3)
ottimizzazione delle strutture, delle risorse e degli operatori; 4)
coinvolgimento delle Associazioni e Centri del privato e del privato/sociale
(con preferenza rispetto alle Associazioni iscritte all'Albo zonale) […] Al
fine di pervenire alla realizzazione di una rete multifunzionale di aggregazione
sociale a livello zonale."
Nella
delibera si precisa poi: "[…] tali
attività si realizzeranno prevalentemente, ma non esclusivamente, presso i
Centri gestiti dai Consigli di Zona, CTS e CAMD che d'ora in poi prenderanno il
nome di Centri Aggregativi
Multifunzionali (C.A.M.)."
Ogni
C.d.Z. dovrà inoltre costituire un'apposita Commissione che avrà il compito di
esaminare ed approvare la proposta di programmazione annuale predisposta da un
apposito gruppo di lavoro composto dal Presidente e VicePresidente della stessa
Commissione e da uno o più funzionari indicati dal Settore. Tale proposta dovrà
poi essere approvata anche dal Consiglio di Zona. Tra i compiti della
Commissione vi sarà anche quello di verificare le modalità di attuazione delle
varie iniziative e di realizzare monitoraggi sul grado di soddisfacimento
dell'utenza. Il ruolo di Vice-Presidente della Commissione sarà assunto di
diritto dal consigliere di zona delegato alle politiche femminili (cioè l'ex
delegato C.A.M.D.).
Non
è ancora ben chiaro quali effetti concreti produrrà questa riforma
organizzativa (a parte cambiare denominazione ai C.T.S. e al C.A.M.D., e
istituire una nuova Commissione). La stessa Giunta pare non essere certa della
reale efficacia ed efficienza del modello che propone, visto che nello stesso
testo della delibera stabilisce che dovrà essere valutato sul campo e i suoi
effetti verificati dopo un anno dall'entrata in vigore.
Insomma,
al momento è ancora troppo presto per esprimere valutazioni. Verificheremo
anche noi quali saranno gli effetti di questa riforma e saremo pronti a proporre
tutte quelle modifiche che a nostro giudizio saranno necessarie per migliorare i
servizi offerti ai cittadini.
Luca Gandolfi Consigliere di Zona 5
(indipendente di CenstroSinistra) CURIOSITÀ La
scelta del nome Il
Presidente del C.d.Z. 5, Pessognelli, annunciando la delibera di Giunta che
istituiva i Centri Aggregativi Multifunzionali (C.A.M.), ha anche aggiunto che
c'era stato chi aveva proposto di chiamarli Centri Aggregativi di Zona, ma
questa denominazione è stata scartata per via delle
ovvie battute sull'acronimo che si sarebbe venuto a creare (cioè
"C.A.Z."). L.
G. Il titolo originale dell'articolo era: NOVITÀ DAL COMUNE PER LE ZONE: Arrivano
i Centri Aggregativi Multifunzionali (C.A.M.) Una
delibera della Giunta cancella i C.T.S. e il C.A.M.D. riorganizzandoli e
raggruppandoli nella nuova denominazione di Centri Aggregativi Multifunzionali
(C.A.M.) dando la gestione alle Zone.