Milanosud - Anno VII  N° 05 - Maggio 2003 - pag. 9                             

Piste ciclabili: senza esito la delibera del C.d.Z. 5

LA BICICLETTA, QUESTA CLANDESTINA 

Ogni anno, con l'arrivo della bella stagione, molti riprendono la loro bici per farsi qualche bella scampagnata nei dintorni della grande metropoli dove si spera che l'inquinamento sia minore che tra le vie cittadine.

Oltre ad essere un modo sano e piacevole per trascorrere i week-end, la bici potrebbe anche essere una risorsa per rendere più vivibili le nostre città. Investire in ciclabilità vuole dire dotare la città di tutti quegli accorgimenti e di quelle strutture che possano consentire ai cittadini di utilizzare questo mezzo di trasporto ecologico in condizioni di sicurezza.

Purtroppo a Milano la situazione è ben diversa. Non esiste una rete integrata di piste ciclabili e quelle che sorgono sono delle "cattedrali nel deserto".

Secondo quanto affermato dal vicesindaco sui giornali, a Milano ci sarebbero circa 60 km di piste ciclabili. Ben poca cosa se si pensa alle altre grandi metropoli europee che possono vantare centinaia di km di piste ciclabili. Tanto per dirne una, Berlino ha circa 900 km di piste ciclabili.

La ciclabilità non è però solo la pista ciclabile, ciclabilità è anche un sistema di parcheggi per le bici dove le si possa lasciare protette dalle intemperie e dai ladri. Sempre il vicesindaco, con una lettera al Corriere (del 15/03/2003) rendeva note le cifre dei parcheggi per le due ruote a Milano (citiamo) "nel centro di Milano si annoverano oltre 4000 posti per le due ruote (moto e bici), di cui circa 1500 posti sono esclusivamente per le biciclette". Si dilungava poi in un lungo elenco di vie del centro in cui erano stati recentemente installati degli archetti a cui agganciare le bici o le moto. Concludeva (quasi con un certo orgoglio) dicendo che nelle altre zone (citiamo ancora) "vi sono 2948 posti per le due ruote".

Su questi dati si possono fare almeno due considerazioni. La prima, è che emerge in modo lampante come questa amministrazione privilegi in modo quasi sfacciato il centro, discriminando le periferie: 4000 posti nel cento (cioè la Zona 1) e 2948 posti per le altre 8 zone. La seconda considerazione è che, se volessimo davvero ragionare in termini di ciclabilità come una delle possibili alternative all'uso delle quattro ruote a motore, i quasi 7000 parcheggi per le bici sono assolutamente inadeguati e insufficienti per una città come Milano.

Insomma, per investire in un mezzo di trasporto sano e ecologico come la bici bisogna crederci e, dati alla mano, pare proprio che questa amministrazione segua il cattivo esempio di molte di quelle che l'hanno preceduta. Non si capirebbe altrimenti la ragione per cui, a fronte dei circa 330 chilometri di piste ciclabili progettati dal comune dal 1980 e inseriti spesso nei Piani Urbani del Traffico, nel 2003 Milano si ritrova con soli 60 km di piste ciclabili.

Un cattivo esempio che alla fine della scorsa legislatura avevamo sperato che almeno la Zona 5 non volesse seguire. Nel corso della passata legislatura, infatti, il Consiglio di Zona 5 aveva approvato all'unanimità - dopo una forte e continua insistenza dei partiti del centrosinistra e dopo il lavoro compiuto tutti insieme in Commissione T.T.V. - la Delibera N° 229/2000 con oggetto "Proposta di studio di piste ciclabili" che chiedeva ai settori competenti (cito testualmente): "di elaborare uno studio di fattibilità o di riprendere studi - progetti già esistenti - allo scopo di realizzare una integrata rete di piste ciclabili […]".

Cosa ne è stato di quella Delibera? Quali risultati ha prodotto? Quali, dei progetti già esistenti all'epoca della delibera in oggetto, sono stati presi in esame? Quando si prevede di poter realizzare una rete integrata di piste ciclabili nella Zona 5, come richiesto nella delibera?

Sono le stesse domande che ponevamo un anno fa al termine di un articolo sulle piste ciclabili (Milanosud di aprile 2002). Domande che erano state poste anche in una interrogazione sottoscritta da tutte le forze politiche del centrosinistra e delle opposizioni del 28 settembre 2001.

Dopo quasi due anni nessuno si è ancora degnato di rispondere a quella interrogazione. Un segnale estremamente chiaro e deludente che lascia con l'amaro in bocca tutti quelli che credono nella possibilità di una filosofia del traffico e della viabilità cittadina impostata in modo diverso, con un'attenzione maggiore rivolta alle opportunità offerte da un mezzo di trasporto ecologico come è la bici.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)

luca.gandolfi@tiscali.it

 

PISTA CICLABILE DI VIA DEI MISSAGLIA / 1

Ultimo tratto "col salto"

Al termine della vecchia pista ciclabile di via dei Missaglia, dopo l'incrocio con via Selvanesco, è stato aggiunto un breve tratto di circa 20 metri in masselli rosa. Pur non essendoci ulteriore segnaletica orizzontale e verticale, tutto lascia supporre che si tratta di un ulteriore pezzo di pista ciclabile. I lavori in quel breve tratto hanno comportato il parziale rifacimento del marciapiede.

Purtroppo però chi ha fatto i lavori si è dimenticato di creare l'opportuno scivolo di accesso al marciapiede (che è invece presente all'imbocco della pista ciclabile preesistente sul lato opposto dell'incrocio) estremamente utile sia per i disabili, sia per le bici. Su quel lato del marciapiede non vi è traccia dello scivolo neppure in corrispondenza del passaggio pedonale.

Il CentroSinistra ha presentato in un C.d.Z. 5 di aprile una istanza con richiesta di provvedimenti urgenti chiedendo di porre rimedio al più presto al problema.

L. G.

 

PISTA CICLABILE DI VIA DEI MISSAGLIA / 2

Pista ciclabile o marciapiede pedonale?

Davvero strano il destino delle piste ciclabili a Milano: sono poche, sparse qua e là in modo casuale e spesso vengono preferite dai pedoni al normale marciapiede. È un mistero il perché i pedoni, quasi automaticamente, appena vedono una pista ciclabile ci camminano sopra incuranti della segnaletica orizzontale e verticale che avverte in modo estremamente chiaro che si tratta di una pista ciclabile. Meriterebbe quasi uno studio psicologico.

Un esempio lo abbiamo anche in Zona 5 con la pista ciclabile di via dei Missaglia, in particolare quella sul lato della Esselunga, che viene spesso utilizzata dai pedoni come percorso preferito quando vanno a fare la spesa (e soprattutto quando, al ritorno, hanno due bei sacchetti pieni ai lati) o per una tranquilla passeggiata di famiglia durante le belle giornate (vedi foto).

Un paio di domande a questi signori: possibile che in tutti questi anni non vi siete ancora accorti che quella è una pista ciclabile? E se lo sapete, allora perché non usate uno dei tanti marciapiedi pedonali di cui quel tratto di via dei Missaglia è dotata?

I ciclisti hanno già tante preoccupazioni quando si trovano in mezzo al traffico, lasciate che almeno dove ci sono quelle rare piste ciclabili possano stare tranquilli senza dover scampanellare in continuazione, frenare di colpo o improvvisare slalom tra passeggini, sacchetti della spesa e braccia gesticolanti. Anche questo è senso civico e rispetto per gli altri.

L. G.

 

PISTE CICLABILI A MILANO

Il sondaggio: 97% a favore delle piste ciclabili

Cosa pensano i cittadini delle piste ciclabili? Questa dovrebbe essere una domanda che chiunque sia stato eletto per amministrare una città come Milano si dovrebbe porre.

Abbiamo qualche dubbio che la Giunta Albertini si sia mai posta questo problema. Abbiamo anzi il sospetto che non sia neppure interessata alla risposta.

Il consigliere di zona Luca Gandolfi (indipendente di CentroSinistra) invece la domanda se l'è posta e ha fatto un sondaggio sul suo sito internet ottenendo dei risultati che non lasciano dubbi.

La domanda che veniva posta nel sondaggio era la seguente: "Cosa pensate delle piste ciclabili a Milano?"

Al sondaggio hanno risposto 221 cittadini e i risultati sono stati i seguenti (dati aggiornati al 10/04/2003): il 75,6% ha detto che "A Milano ce ne sono troppo poche. Bisognerebbe creare una rete integrata di piste e percorsi ciclabili"; il 21,3% hanno scelto l'opzione che diceva "Le piste e i percorsi ciclabili sono necessari se si vuole consentire un uso sicuro della bici in città come valida alternativa alle auto", mentre solo il 2,7% ha detto che "Non sono una soluzione al traffico e all'inquinamento e ci sono altre priorità su cui investire a Milano" e un irrisorio 0,4% che "Non servono a nulla".

Nel complesso possiamo concludere che circa il 97% ha scelto le opzioni a favore delle piste ciclabili, mentre solo il 3% quelle contrarie.

Chi volesse può ancora partecipare a questo e ad altri sondaggi andando al seguente link:

http://lucagandolfi.interfree.it/sondaggi.htm

   

Il titolo originale dell'articolo era:

PISTE CICLABILI: ASPETTA E SPERA

Che fine ha fatto la Delibera del C.d.Z. 5 sulle piste ciclabili? Nessuno risponde.

 

N.B.: per ragioni di spazio gli ultimi due riquadri non hanno trovato spazio nell'edizione cartacea di Milanosud. Rimangono comunque ad integrazione dell'articolo nella versione on line.