Milanosud - Anno V  N° 4 - Aprile 2001

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Supermercato di via Chiesa Rossa: cronache di un'assemblea affollata

RACCOLTE CIRCA 3000 FIRME

Giovedì 22 marzo, presso la U.d.B. Clapiz di via Neera 7, si è svolta un'assemblea pubblica sul problema della imminente chiusura della Esselunga di via Chiesa Rossa.

Organizzata in tempi brevissimi dai DS della Clapiz, l'assemblea ha visto una numerosa partecipazione da parte dei cittadini che abitano nei quartieri limitrofi - Stadera, Savoia, Alzaia Naviglio Pavese 192, Torretta - i quali hanno manifestato la loro viva preoccupazione per il venire meno dell'unico punto vendita della grande distribuzione presente in quella zona e i conseguenti gravi problemi per tutti quegli anziani che vi abitano, costretti a spostamenti molto più lunghi e faticosi.

In tale occasione sono state consegnate al Consigliere di Zona 5 Gandolfi (DS) altre firme raccolte per protestare contro la chiusura del supermercato, alcune raccolte dal Centro Ricreativo Culturale Torretta, altre dai DS della U.d.B. Clapiz. Tali firme sono poi state depositate in Consiglio di Zona insieme alle altre già raccolte dal CRCT, dai DS e da PRC (in tutto quasi 3000).

Tra i relatori dell'assemblea erano presenti Aldo Ugliano (Gruppo DS in Comune), Luca Gandolfi (consigliere di zona 5 dei DS), Rocco Mallamace (segretario della U.d.B. Clapiz dei DS) e, dulcis in fundo, l'Assessore al Commercio del Comune di Milano Pierfrancesco Gamba.

L'Assessore ha informato i presenti che "fino ad ora l'Esselunga non ha fatto pervenire alcuna richiesta di trasferimento agli uffici del comune", spiegando che però questo non esclude il trasferimento, poiché tale comunicazione può essere fatta anche il giorno prima della chiusura.

La legge - continua l'assessore - impedisce l'assunzione di provvedimenti coercitivi da parte del comune nei confronti di qualsiasi privato che decida di chiudere o di trasferire altrove la propria attività commerciale.

Tuttavia la proprietà dell'immobile risulta essere di un'altra catena commerciale, la Lidl Italia s.r.l., che - sempre secondo l'assessore - potrebbe quindi decidere di subentrare, svolgendo un'attività analoga.

Ad avvalorare tale ipotesi - che risolverebbe il problema - il fatto che la Lidl stessa abbia chiesto conferma al comune del perdurare della destinazione commerciale degli immobili in questione. Una domanda strana, che ha stupito lo stesso assessore.

L'assessore ha aggiunto che, almeno per il momento, il comune non ha ricevuto alcuna richiesta inerente l'apertura di una discoteca (una voce che girava insistentemente nel quartiere). Per altro, tale ipotesi sembra sempre più inverosimile, anche in considerazione del fatto che risulterebbe assai costoso adeguare i locali a una così diversa destinazione d'uso.

Qualora tuttavia una simile richiesta dovesse pervenire - spiega l'assessore - il comune ha il dovere di consentire tale attività, purché siano rispettati i requisiti previsti dalla legge e superate le conseguenti opportune verifiche della ASL e del Settore Edilizia per l'agibilità.

Insomma, a sentire l'assessore, c'è ben poco da fare, se non sperare nella divina provvidenza!

 

Notizie dell'ultima ora - ufficiose ma da fonti attendibili - confermano che pare esista da parte della Lidl la volontà di subentrare alla Esselunga, svolgendo un'attività commerciale analoga. Se ciò verrà confermato anche ufficialmente, il problema della chiusura del supermercato di via Chiesa Rossa si sarà risolto per il meglio.

 

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 - DS

luca.gandolfi@dsmilano.it 

http://lucagandolfi.interfree.it/index.htm