Milanosud - Anno V  N° 3 - Marzo 2001

pag. 6

Nel 2000 sono stati ben 420 gli alberi tagliati nei nostri quartieri. Radi e insufficienti i rimpiazzi

ZONA 5: UNA FORESTA IN MENO

Nel 2000 (nel periodo da marzo a dicembre) sono stati tagliati, nella sola Zona 5, ben 420 alberi!

Questa è la risposta che il Settore Parchi e Giardini ha fornito a una Interrogazione presentata dai DS in Consiglio di Zona 5 (R.I. 5040/2000 del 24/11/2000), nella quale si chiedeva appunto:

  1. il numero degli alberi tagliati nella Zona 5;

  2. un paragone col medesimo periodo dell'anno prima;

  3. cosa viene fatto del legno degli alberi tagliati;

  4. quando e chi deve impiantare i nuovi alberi.

420 alberi tagliati nella Zona 5 durante il 2000 - neanche fossimo nella foresta amazzonica! -, da quando cioè il verde di Milano è stato affidato al Global Service della Green Company.

Una cifra che fa impressione. Sembra quasi incredibile. Quando abbiamo visto la risposta, per qualche attimo abbiamo pensato che riguardasse tutta Milano. Invece no, era proprio riferita alla sola Zona 5, tanto è vero che ci è stato anche fornito il dettaglio dei luoghi dove sono state tagliate le piante.

Il record spetta a via Bottoni (ex lotto 182) con ben 85 piante tagliate; seguita da via dei Missaglia (ex lotto 170) con 57; al terzo posto via San Dionigi con 46; seguono nell'ordine viale Ortles / via Calabiana con 34; via Marco d'Agrate con 29, e così via fino a raggiungere il totale di 420.

In questo enorme numero di piante tagliate - ci spiega la Parchi e Giardini - sono compresi sia vecchi alberi malandati o malati (tra cui i platani della circonvallazione abbattuti la scorsa estate poiché colpiti da Ceratocystis fimbriata), sia giovani piante di pochi anni ed "alcune di Ailanthus spontanee".

Purtroppo non ci è stato possibile fare un confronto numerico con l'anno precedente, perché - ci dice il Settore Parchi e Giardini - "il dato non sarebbe paragonabile" poiché nel frattempo vi è stato il nuovo azzonamento che ha ridotto il numero delle zone di Milano da 20 a 9.

Certo - pensiamo noi - sarebbe stato sufficiente verificare il dato attraverso le vie che ora fanno parte della Zona 5, ma evidentemente costava troppa fatica.

A parte questo dato mancante, la risposta del Settore Parchi e Giardini è assai interessante, poiché fornisce altri elementi utili - a noi e ai cittadini - per capire meglio cosa avviene dopo che gli alberi sono stati tagliati.

In particolare per quanto riguarda "il legno di risulta", termine tecnico che tradotto per noi del vulgus sarebbe il legno degli alberi tagliati. Per maggiore chiarezza e precisione citiamo quanto ci scrive la Parchi e Giardini:

"Per quanto a conoscenza, il materiale viene conferito in discarica essendo prevista dal contratto la corresponsione dell'onere. Da rilevare che parte del materiale viene comunemente triturato con apposite macchine operatrici (cippatrici) per consentire un trasporto più agevole e abbatterne i costi.

Per il legname risultante dall'abbattimento di Platani, le disposizioni vigenti prevedono l'obbligatorietà della distruzione mediante processi termici per inattivare le spore del fungo responsabile della patologia della Ceratocystis. È pure prevista l'opportunità di un riutilizzo di questo specifico legname. Infatti le norme regionali attuative del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 17 aprile 1998 "Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il cancro colorato del Platano Ceratocystis fimbriata" prevedono la necessità di disporre un preventivo trattamento per rendere inefficaci le spore. Per quanto a conoscenza, questa opportunità non è stata opzionata dal Consorzio Italiano Infrastrutture".

Ed infine, cerchiamo di capire chi, come e quando avviene il rimpiazzo degli alberi tagliati.

Fase fondamentale, se vogliamo avere la certezza di non veder scomparire quel poco verde alberato che ha Milano.

In tale proposito, il Consorzio Italiano Infrastrutture prevede che, a fronte di un abbattimento di alberature, si dia luogo al rimpiazzo con esemplari di pari specie.

Per quanto concerne gli abbattimenti degli alberi nei parchi e sulle strade, il costo complessivo del servizio già comprende, oltre all'abbattimento, anche la fornitura e la posa di nuovi alberi. Quindi chi li ha tagliati deve anche provvedere al loro rimpiazzo nel periodo della stagione invernale o a inizio primavera.

Nel caso in cui non fosse possibile la posa di nuovi alberi nella medesima posizione di quelli abbattuti - e qui la Parchi e Giardini ci fa un lungo elenco di casi (sesti di impianto sbagliati; vincoli posti da sottoservizi; vincoli posti dal decreto del Ministero che impone di non sostituire le alberature di platano per i due anni successivi all'abbattimento per evitare il diffondersi della malattia del cancro colorato del platano) - per compensare il mancato reintegro vengono individuate delle aree alternative in cui procedere al nuovo impianto.

Per quanto riguarda la Zona 5, al momento, sono state individuate le seguenti aree dove effettuare un reintegro: via Giulio Romano, via Piacenza e via Palladio.

E tutte le altre vie dove sono stati abbattuti i 420 alberi?

Non resta che aspettare, nella speranza che chi deve effettuare il rimpiazzo degli alberi tagliati non se ne dimentichi o non trovi delle scuse.

I dubbi sono leciti, visto che stiamo ancora aspettando la famosa piantumazione di "un albero per ogni nuovo nato" prevista dalla Legge N° 113/1992 tanto pubblicizzata qualche anno fa, ma mai applicata!

Forse l'Assessore ai Parchi e Giardini De Corato è troppo impegnato ad auto-incensarsi affermando di aver tappato le buche nelle strade per ricordarsi di dare applicazione a quella Legge!

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 - DS

luca.gandolfi@dsmilano.it 

http://lucagandolfi.interfree.it/index.htm