Anno XVII N° 5 - Maggio 2009   - www.laconca.org  - pag. 7  

Gratosoglio: emergenza sicurezza

di LUCA GANDOLFI - Consigliere di Zona 5 (Di Pietro Italia dei Valori)

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Il 6 maggio si è svolta una riunione informale della Commissione Sicurezza di Zona 5 presso il CAM Gratosoglio. Erano presenti alcuni cittadini, non moltissimi, visto che chi ha convocato la riunione non ha avuto l’accortezza di diffondere la notizia per tempo.

In ogni caso i cittadini presenti si sono rivelati estremamente utili, perché grazie ai loro interventi si è emersa chiaramente quale sia la situazione oggi nel quartiere Gratosoglio. Purtroppo in quadro che ne emerge è a dir poco devastante!

Ad intervenire, è opportuno precisarlo, non sono stati cittadini estremisti o esaltati, ma la parte sana del quartiere, cioè quelle persone che operano nelle realtà associative e sociali presenti sul territorio, cioè quelli che con il loro costante impegno cercano di costruire un tessuto sociale positivo nel quartiere. Ebbene, queste persone equilibrate, con sensibilità verso il sociale, hanno dipinto un quadro a tinte molto forti.

La sitazione è fuori controllo, loro stessi hanno paura e chiedono una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine al fine di ristabilire una situazione di normalità in cui poter lavorare, come fino a qualche tempo fa riuscivano a fare, da un punto di vista educativo e sociale.

Molti dei problemi nascono da una cattiva gestione degli ospiti della ex scuola gialla. Nessuno contesta il servizio in sé che è lodevole essendo rivolto ad aiutare i bisognosi e gli emarginati, ma il fatto che nessuno controlla cosa fanno gli ospiti una volta che escono dalla ex scuola gialla. Gli episodi raccontati dai cittadini narrano di persone che girano nude in pieno giorno nei giardinetti limitrofi dove le mamme portano a giocare i bambini; oppure di altri che espletano i loro bisogni ficiologici dove capita. Di notte poi non ne parliamo.

Tutti problemi che i cittadini avevano paventato da subito, ancor prima che venisse insediato il servizio. Poi, pochi mesi dopo che era iniziata l’attività nella ex scuola gialla, c’era stato un C.d.Z. 5 straordinario con l’assessore Moioli a cui erano stati spiegati per filo e per segno tutti i problemi a partire dal fatto che le finestre della ex scuola erano senza tende e si vedeva tutto quello che avveniva all’interno (tralasciamo i dettagli scabrosi). L’assessore aveva promesso che si sarebbe impegnata per quanto di sua competenza e avrebbe sollecitato l’intervento anche degli altri assessori per le questioni di non sua diretta competenza. “Al più presto inizieremo col mettere le tendine, poi risolveremo anche gli altri problemi” aveva garantito. È trascorso circa un anno e, a quanto ci hanno riferito i cittadini, di tendine neanche l’ombra. In compenso tutti gli altri problemi si sono aggravati invece di venire risolti. Un assessore che in un anno non riesce neppure a far mettere delle tendine a delle finestre è meglio che se ne torni a casa sua, lì almeno le tende alle finestre riesce a metterle!

Nel quartiere vi è poi un diffuso peggioramento della situazione legata alla microcriminalità e allo spaccio di droga che viene sempre più spesso affidato a ragazzini di 12-13 anni. Le cosiddette baby gang sono un altro fenomeno in crescita: giovani e giovanissimi scorazzano qua e là dettando legge. Le Forze dell’Ordine non è che non ci siano. Alcuni cittadini hanno testimoniato che di giorno si vede passare per le vie del quartiere la jeap dell’esercito insieme all’auto di pattuglia della Polizia o dei Carabinieri, ma senza che ciò produca dei risultati significativi. “Dovrebbero passare di notte” dicono alcuni. “Dovrebbero scendere dall’auto” dicono altri. Se non si interviene da subito, il senso di impunità cresce e insieme ad esso la sicurezza e spavalderia di queste baby gang che si convincono che nessuno li fermerà mai. Ci vuole un giro di vite.

A completare il quadro c’è poi il vicino Campo Nomadi Chiesa Rossa, uno di quelli autorizzati dal Comune di Milano. Uso il termine “autorizzato” e non quello di “regolare”, perché in quel campo di regolare non c’è quasi nulla. Tutte le attività illecite svolte all’interno di quella fortezza inespugnabile sono state descritte dai cittadini presenti alla riunione con dovizia di particolari. Speriamo che i responsabili della Polizia Locale, anch’essi presenti alla riunione, si siano annotato tutto e agiscano di conseguenza.

La ciliegina sulla torta è poi rappresentata dalla situazione di abbandono degli abitanti di via Baroni 190/A che si ritrovano emerginati dal quartiere, con una stradina di accesso sterrata e piena di buche che spesso gli addetti dell’AMSA ritengono erroneamente strada privata e quindi non svolgono il loro intervento. Il risultato è che ai bordi della strada, dove scorre anche il Lambro meridionale, si accumulano montagne di rifiuti di ogni genere. Per chi poi deve rientrare a casa dopo il calar delle tenebre sembra di dover transitare in uno dei gironi dell’inferno. La via desolata e buia si presta come luogo ideale per tutta una serie di attività illecite, dallo spaccio al consumo di droghe, ad altro. Chi vi passa lo fa con il terrore nel cuore e l’ansia a mille. Non si può vivere così!

Il Comune e lo Stato devono far sentire chiara e forte la loro presenza e attraverso una serie di interventi a 360 gradi deve essere ristabilita una condizione di civile vivibilità, di normalità. Una situazione che oggi sembra lontana anni luce, ma che potrebbe essere dietro l’angolo se solo ci fosse una chiara volontà politica di agire da parte delle istituzioni.

Qualcuno ha chiesto le telecamere. Mettiamole pure, ma consapevoli che non sono la soluzione al problema. Allo Stadera ci sono, ma i problemi sono tali e quali a quando le telecamere non c’erano. Altri chiedono una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine, soprattutto nelle ore serali e notturne: una presenza attiva, che intervenga quando si vedono situazioni anomale. E i Vigili di Quartiere? Che fine hanno fatto? In una riunione analoga fatta sempre al Gratosoglio a inizio di questa consiliatura era stata chiesta una loro maggiore presenza. La risposta era stata: “stiamo riorganizzando i Comandi di Zona, appena terminata questa fase, arriveranno.” A quasi tre anni di distanza, neanche l’ombra.

Magari un Consiglio di Zona straordinario con i vari assessori competenti per materia potrebbe servire a risvegliare la loro attenzione evidentemente rivolta altrove. L’impressione è che la Giunta Moratti sia tutta concentrata nelle sue beghe e scaramucce interne collegate ai giochi di potere per i fondi che arriveranno per l’Expo 2015 e si stia dimenticando che la città deve essere governata nella sua quotidianità. Tornate sulla terra! Occupatevi dei problemi veri! Della vita delle persone. È questo che vuol dire governare una città. Non costruire faraoniche strutture per farsi belli col mondo, dimenticandosi di chi ogni giorno vive la propria vita in questa città.

 

[N.B.: questa è la versione integrale dell'articolo. Sul periodico La Conca è stata pubblicata una versione con un taglio operato in modo condiviso con la redazione per rendere l'articolo sinergico con un altro articolo che appare su questo numero del giornale. Ringrazio la redazione per avermi contattato ed aver operato il taglio in modo concordato e condiviso con il sottoscritto. Un modo di operare corretto che ho apprezzato. L. G.]

 

  

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