La Conca Anno XVI N° 7 - Settembre 2008 - www.laconca.org - pag. 7
Sale giochi: cambia la strategia, ora il C.d.Z. 5 dice NO
di LUCA GANDOLFI - Consigliere di Zona 5 (Di Pietro Italia dei Valori)
www.lucagandolfi.it - info@lucagandolfi.it
In
tutta Milano siamo ormai giunti a 68 richieste di aperture di sale giochi per
adulti. A scanso di equivoci, non stiamo parlando di ludoteche, ma di sale
giochi in cui vengono messe le cosiddette “macchinette
mangia-soldi”.
Nella
nostra Zona 5 arrivano in continuazione nuove richieste. Fino a prima
dell’estate il Consiglio di Zona 5 aveva adottato la strategia di non dare
alcuna risposta al parere “obbligatorio,
ma non vincolante” che gli veniva richiesto. Una modalità che
inizialmente si era rivelata assai efficace poiché bloccava l’iter della
richiesta. Sembrava fornire maggiori certezze rispetto ad un eventuale parere
contrario che sarebbe comunque rimasto non
vincolante.
Col
passare del tempo sono però intervenuti nuovi elementi che hanno indotto a una
riflessione sulla strategia da adottare. Il primo è il fatto che mentre nelle
prime due richieste il parere della Polizia Locale era stato positivo, dalla
terza in avanti il parere della PL era diventato negativo; fatto estremamente
importante perché l’eventuale parere negativo “non
vincolante” del C.d.Z. 5 non sarebbe più stato il solo contrario
all’apertura. A ciò si aggiungeva che i vari Assessori che hanno competenza
sulla materia incominciavano a fare dichiarazioni sui giornali anch’essi
contro l’apertura delle nuove sale giochi per adulti. Tutto ciò forniva un
quadro d’insieme che faceva venire meno le preoccupazioni che l’espressione
di un parere negativo da parte del C.d.Z. 5 rimanesse inascoltato.
Inoltre
vi era stato il caso della sala giochi di piazza Agrippa: quando il 12 giugno il
C.d.Z. 5 aveva all’ordine del giorno la richiesta di parere, la sala giochi
aveva già aperto i battenti aggirando l’ostacolo mediante l’escamotage di
aprire come circolo privato con relativo obbligo di tesseramento dei soci, ma
senza la necessità di richiedere un parere al C.d.Z. e alla Polizia Locale. In
quel caso il C.d.Z. 5 adottava ancora la strategia di non esprimere il parere,
come aveva fatto fino a quel momento, ma era ormai chiaro che si trattava di una
strategia non più efficace. Noi dell’opposizione chiedevamo già in quel
frangente di cambiare strategia e di passare all’espressione chiara ed
inequivocabile di un parere negativo, ma in quell’occasione la maggioranza
aveva voluto proseguire nella strada di non esprimere il parere.
A
settembre però la maggioranza ha finalmente deciso di seguire il saggio
consiglio che gli avevamo dato noi dell’opposizione: alla prima riunione dei
capigruppo dopo l’estate la maggioranza annunciava che d’ora in avanti aveva
l’intenzione di cambiare strategia esprimendo dei pareri contrari e nella
stessa occasione è stato deciso in modo unanime di convocare un Consiglio di
Zona straordinario e monotematico sull’argomento delle sale giochi per il 18
settembre.
Il
15 settembre si svolgeva la Commissione Commercio preparatorie del C.d.Z. 5
straordinario in cui venivano analizzate le due nuove richieste di aperture di
sale giochi, una in via Romeo 6, l’altra in via Antonini 60, entrambe valutate
negativamente.
In
Commissione però la discussione si accentrava su una mozione per il C.d.Z.
straordinario sull’argomento che il Presidente di Commissione leggeva: poco o
nulla da dire sui contenuti ampiamente condivisi, ma alla fine comparivano le
firme prestampate dei capigruppo di maggioranza. Documento di maggioranza o
bozza aperta ai suggerimenti di tutti? Il Presidente di Commissione insisteva
sulla seconda, ma le quattro firme dei capigruppo di maggioranza facevano
propendere molti per la prima ipotesi.
Dilemma
che ha animato anche lo svolgimento del C.d.Z. straordinario e la lunga
sospensione per la riunione dei capigruppo: a favore della tesi del “documento
di maggioranza” deponeva un articolo uscito su Avvenire con le
dichiarazioni del capogruppo di AN che oltretutto sembrava attribuire a sé e al
suo partito tutti i meriti sulla lotta in Zona 5 alle sale giochi (cosa assai
lontana dalla verità); a favore della tesi della “bozza aperta alle modifiche” invece il fatto che il Presidente
della Commissione Commercio, Sarina (LN), accoglieva due delle tre richieste di
integrazione presentate dall’opposizione e ribadiva inoltre che il testo
modificato poteva venire firmato da tutti i consiglieri che lo condividevano. La
disponibilità di Sarina (che creava dei mal di pancia in alcuni suoi colleghi
di maggioranza) veniva però chiarita solo durante il dibattito finale, quando
ormai molti consiglieri di opposizione se ne erano andati a casa visto che dalla
lunga sospensione per la riunione dei capigruppo si era usciti senza un accordo
tra le parti. Cosa abbastanza grottesca, si è discusso tanto della
genesi/paternità del documento da approvare, ma poco sui suoi contenuti, sui
quali nessuno ha mosso critiche o perplessità.
Alla
fine la mozione nella versione modificata con le due integrazioni proposte
dell’opposizione è stata sottoscritta anche dal gruppo dell’Italia dei
Valori. La votazione finale ha dato i seguenti esiti: 23 favorevoli (FI, AN,
UDC, LN, D, IdV), 1 contrario (PRC), 2 astenuti (PD).
Nella
prima parte del C.d.Z. straordinario invece tutti d’accordo, o quasi, a votare
il parere contrario alle due nuove richieste di sale giochi pervenute, quelle di
via Romeo 6 e di via Antonini 60. In entrambe i casi il PARERE CONTRARIO della
Commissione è stato sostenuto da 29 consiglieri (FI, AN, UDC, LN, D, PD, SD,
PRC, PS, V, IdV); due le eccezioni: il consigliere Fumagalli (PD) che si è
astenuto in quanto essendo anch’egli contrario alle sale giochi, riteneva però
ancora più efficace la strategia del non esprimere parere; il consigliere Caime
(FI) che si è dichiarato a favore dell’apertura delle sale giochi e ha votato
contro il parere della Commissione.
L’
intervento della Polizia Locale nel C.d.Z. 5 straordinario
Estremamente
interessante la relazione del Dott.
Stefanini della Polizia Locale che nella prima parte del Consiglio ha
chiarito alcuni aspetti tecnici/legali per quanto concerne l’autorizzazione
all’apertura delle sale giochi. È stato ribadito che sia il parere del
C.d.Z., sia quello della PL non sono vincolanti. Quindi anche qualora fossero
entrambe negativi sussiste il rischio che l’apertura della sala giochi venga
autorizzata. Una volta aperte devono rispettare le norme sancite dal Testo Unico
sulla materia, in particolare l’Art. 110; esiste inoltre l’Art. 100 che ne
prevede la chiusura qualora in esse venisse praticato il gioco d’azzardo o
fossero frequentate in modo costante da malviventi.
I
circoli privati invece non ha bisogno di alcuna autorizzazione per aprire ma ha
poi altre limitazioni e devono comunque rispettare determinate regole. La
dimostrazione viene dal circolo privato di piazza Agrippa che in seguito a un
controllo della PL si è visto sequestrare 5 delle macchinette che aveva in
quanto non rispondenti alla normativa vigente.
Le
macchinette mangia-soldi possono comunque venire installate anche nei normali
esercizi commerciali, sebbene in numero limitato a seconda della metratura
dell’esercizio commerciale ed è sempre possibile chiedere una ulteriore
licenza per averne di più.
Il
vertiginoso aumento delle richieste di apertura delle sale giochi nel corso
dell’ultimo anno a Milano ha sorpreso anche la Polizia Locale e crea una serie
di perplessità un po’ a tutti.
L.
G.
Il titolo originale dell'articolo era:
Sale giochi: cambia la strategia, ora il C.d.Z. 5 esprime parere negativo
Pubblicato su LA CONCA - Anno XVI N° 7 - Settembre 2008 - pag. 7
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