La Conca Anno XIII N° 2 - Febbraio 2005   - www.laconca.org  - pag. 5  

I "Parchi" dell'ex area OM

di LUCA GANDOLFI - info@lucagandolfi.it

Durante il C.d.Z. 5 straordinario sul Parco Ticinello l’Assessore allo Sviluppo del Territorio, G. Verga, aveva citato come esempio della riuscita dei Programmi di Recupero Urbano (P.R.U.) quello dell’ex area della OM compreso tra via Bazzi, viale Toscana, via Ripamonti e via Corrado il Salico.

In  particolare l’Assessore aveva citato come un vanto dell’amministrazione il Parco della Vettabbia che era stato creato in tale area, contestualmente alle numerose edificazioni residenziali e commerciali.

Lasciamo per un attimo da parte il discorso circa la folle cementificazione di quell’area con una serie interminabile di palazzi sorti come funghi e le cui richieste di concessioni edilizia continuano ancora oggi a giungere in C.d.Z. 5 (spesso ad agosto).

Puntiamo invece l’attenzione su quel Parco che secondo l’assessore è così “fantastico”. Tanto per iniziare diciamo che la definizione di “Parco” ci pare eccessiva per quelle due misere strisce di verde poste ai due lati delle edificazioni e sarebbe più adeguata la definizione di “Giardinetto”.

Vediamo ora in quali condizioni si trova questo nuovo Parco/Giardinetto. Incuriositi dalle magnificenze descritte dall’assessore e, quasi contemporaneamente, dalle contrastanti lamentele che ricevevamo dai cittadini che abitano nei pressi, ci siamo recati a fare un sopralluogo dal quale sono emerse le seguenti problematiche.

Nell’area a verde compresa tra via Bazzi e via Pompeo Leoni abbiamo riscontrato quanto segue: i blocchi di cemento adibiti ad uso di panchine sono scrostati e con scritte; la recinzione è divelta a circa metà di questa area verde; le mattonelle della pavimentazione nello spiazzo in prossimità di via Pompeo Leoni sono sconnesse e costituiscono un pericolo per i fruitori del giardinetto; nello stesso spiazzo vi sono due cavalletti abbandonati e ormai senza alcuna funzione; in diversi punti si possono trovare alcuni vetri rotti che rappresentano un rischio per eventuali bambini che giocano o per le zampe dei cani; dietro la rete di recinzione dello spiazzo ci sono cumuli di rifiuti di vario genere.

Nell’area verde compresa tra via Spadolini e via Corrado il Salico, in cui vi è un grande prato con pochi alberi, abbiamo invece constatato: la mancanza degli opportuni cestini dell’immondizia, pur essendo già da tempo stati installati i paletti che dovrebbero sostenerli e, come ovvia conseguenza, la presenza di alcune cartacce e rifiuti vari sul prato e in prossimità dei cespugli; appena fuori dalla recinzione e in prossimità di uno spazio adibito a parcheggio vi sono rifiuti di vario genere abbandonati e numerosi vetri in terra.

Insomma, la situazione del verde “curato” (si fa per dire) nell’area del P.R.U. dell’ex OM è tutt’altro che idilliaca. Tuttavia è in perfetta sintonia con quanto si può trovare lungo la via Spadolini, poiché sui marciapiedi e sull’erba lungo tale via vi sono numerose cartacce; una cospicua fila di carrelli del supermercato fa bella mostra proprio davanti all’entrata della casa/dormitorio per gli studenti; in prossimità di via Bazzi i marciapiedi sono esageratamente larghi e ciò induce molti a parcheggiarvi sopra i veicoli (meglio sarebbe stato sfruttare tale ampiezza per inserirvi una pista ciclabile e dei veri posteggi per auto). Che dire poi delle montagne di rifiuti abbandonate sul ponticello pedonale (chiuso) che scavalca la Roggia Vettabbia che da il nome al sopra citato Parco (scusate: Giardinetto). 

Per cercare di sanare questo stato di cose abbiamo presentato una istanza con richiesta di provvedimenti urgenti in C.d.Z. 5 (PG. 119060/2005 del 07/02/2005) rivolta agli Assessori del Comune di Milano competenti per materia, a cui abbiamo allegato anche una cospicua documentazione fotografica.

Fermo restando che ognuno ha tutto il diritto di avere le sue opinioni, speriamo che in futuro l’assessore abbia il buon senso di andare a verificare le situazioni prima di descrivere condizioni paradisiache dove non ci sono.

 

 

   Pubblicato su LA CONCA - Anno XIII  N° 2 - Febbraio 2005 - pag. 5   

    

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