La Conca Anno XII N° 10 - Dicembre 2004 - www.laconca.org - pag. 6
Mozione di sfiducia al Presidente della Commissione Ambiente della Zona 5
La maggioranza fa scudo e protegge Zolla (AN), ma le dure accuse dell’opposizione sostenute da dati inconfutabili fanno cambiare rotta alla Commissione
di LUCA GANDOLFI - info@lucagandolfi.it
Alla
fine di ottobre l’opposizione (DS, Margherita, Verdi, Italia dei Valori,
Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, l’indipendente di CentroSinistra)
ha presentato una mozione di sfiducia nei
confronti del Presidente della Commissione Ambiente, Verde, Arredo Urbano e
Promozione Zonale della Zona 5, Loris Zolla (AN). La mozione ha subito
trovato il sostegno anche dei tre consiglieri del Nuovo PSI presenti in C.d.Z.
5.
La
mozione, il cui testo era volutamente breve e conciso, era arricchita da una
serie di importanti allegati in cui veniva presentata una ricca documentazione
(dati di fatto assolutamente inconfutabili) a sostegno della tesi sostenuta
nella mozione, cioè l’inadeguatezza del consigliere Zolla (AN) a ricoprire
l’importante carica istituzionale di Presidente della Commissione Ambiente
della Zona 5.
Vediamo
quindi di riassumere brevemente i dati forniti negli allegati. L’Allegato
n° 1 punta l’attenzione sulla “Incapacità a comprendere quali siano gli argomenti realmente importanti”
e riporta alcuni esempi di argomenti insignificanti che sono stati posti come
unico punto centrale da trattare nelle sedute della Commissione Ambiente della
Zona 5 (senza cioè considerare i punti fissi: comunicazioni del Presidente;
approvazione del Verbale della seduta precedente; varie ed eventuali).
Nell’allegato si precisa che (citiamo) “Con
la citazione dei seguenti argomenti non si vuole entrare nel merito delle
questioni (condivisi o meno) ma sull’opportunità di porre tali argomenti come
unico punto centrale della seduta di Commissione: se l’argomento è importante
e la sua trattazione necessità di tempo per l’analisi, tale punto merita di
essere posto come unico punto centrale della seduta di Commissione; ma se
l’argomento (come negli esempi che seguono) non è importante e soprattutto se
è di veloce trattazione è opportuno raggruppare gli argomenti di questo tipo
per trattarli in un’unica seduta di Commissione.” Vi risparmiamo il
lungo elenco e, a titolo di esempio, ne citiamo solo un paio: “Proposta di acquisto di due striscioni con la scritta “Consiglio di
Zona 5” da esporre durante le manifestazione e/o iniziative di zona”
(Commissione del 08.10.2004); “Proposta
[…] di individuazione nuovi siti per installazione nuove fioriere”
(Commissione del 05.05.2004); “Proposta
[…] per interventi di manutenzione e per installazione di n° 14 panchine nei
giardini di via Banfi” (Commissione del 21.03.2003).
L’Allegato n° 2 invece si occupa del problema della “Discontinuità
nella calendarizzazione dei lavori”.
In base all’elenco completo delle date delle convocazioni della Commissione
Ambiente si dimostra una forte discontinuità nella calendarizzazione dei lavori
della Commissione, con dei mesi in cui è stata convocata addirittura tre o
quattro volte alternati a periodi di mesi in cui la Commissione non è mai stata
convocata: una sola riunione tra giugno e dicembre 2001; un buco senza alcuna
convocazione dal 05.11.2003 fino al 03.03.2004; un altro buco dal 26 maggio
all’8 ottobre 2004; e così via.
“Una
discontinuità - citiamo
dall’allegato - che emerge anche nel continuo cambiamento dei giorni e degli orari in
cui è stata convocata la Commissione, denotando una scarsa capacità
organizzativa e causando un danno alla cittadinanza che non può avere certezze
su quando vi sarà la successiva Commissione.”
Fin
qui il contenuto della mozione e dei suoi allegati. Vediamo ora quale è stato l’esito
della mozione in C.d.Z. 5.
Se
ne è incominciato a parlare nella seduta del 11 novembre, ma nel momento in cui
il relatore si apprestava ad illustrarne i contenuti si accorgeva che ai
consiglieri era stato distribuito il testo della mozione senza gli importanti
allegati. Nel giro di pochi minuti gli uffici riuscivano a recuperare una copia
degli allegati di cui veniva data lettura. Come prevedibile la discussione è
stata lunga e si è così giunti al momento del voto proprio in prossimità
della scadenza dell’orario della seduta del C.d.Z. 5. In quel momento la
maggioranza aveva i numeri sufficienti per proteggere il suo Presidente di
Commissione dai 16 consiglieri di opposizione a cui si aggiungevano i 3 del PSI.
Sorrisi soddisfatti e beffardi sulle facce dei consiglieri di maggioranza e musi
lunghi dalla parte dell’opposizione che all’inizio della serata aveva
sperato di riuscire nell’ardua impresa.
Ma
ecco il colpo di scena che nessuno si aspetta: il Presidente del C.d.Z. 5, visto
l’orario, chiede al Consiglio di votare se proseguire i lavori oltre
l’orario stabilito o se invece rinviare la votazione come primo punto del
prossimo C.d.Z. 5. Risultato: 19 chiedono il rinvio e 21 di proseguire i lavori,
ma il Presidente, tra lo stupore generale, dichiara chiusa la seduta. Perché?
La ragione è che per proseguire i lavori era necessaria una maggioranza di 2/3
e quindi tutti a casa. Si scatenano le ire di AN e di alcuni consiglieri di
maggioranza con il Presidente, mentre si riaccendono i sorrisi tra i consiglieri
dell’opposizione.
Si
ritorna sull’argomento la settimana successiva, il 18 novembre, ma con una
differenza sostanziale: il Presidente del C.d.Z. 5, per cercare di garantire a
Zolla la protezione con un numero sufficiente di consiglieri di maggioranza, ha
cambiato l’orario di convocazione del Consiglio, posticipandolo di un’ora e
un quarto. L’escamotage ottiene l’effetto desiderato dal Presidente e la
maggioranza fa scudo e con 20 voti contrari protegge Zolla (AN) dalla mozione di
sfiducia.
La mozione di sfiducia, comunque, qualche effetto l’ha ottenuto. La paura di subire un grave smacco e le forti argomentazioni portate a sostegno della mozione hanno fatto sì che ora la Commissione venga convocata con una certa regolarità e su argomenti di maggiore rilievo, anche se a presiederla vi è sempre più spesso il Vice Presidente della Commissione Ambiente, il consigliere Revelli (FI), mentre il consigliere Zolla – formalmente ancora Presidente della Commissione – diserta le sedute o arriva in forte ritardo sedendosi tra i consiglieri e lasciando che a condurre i lavori sia il suo Vice, quasi come se avesse abdicato e ora il vero Presidente della Commissione Ambiente di Zona 5 fosse diventato Revelli.
Regolamento di
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Art. 68 – Termine della seduta
1. Qualora sia stato preventivamente fissato il termine temporale
per la chiusura della seduta e allo scadere di esso sia in corso la discussione
o la votazione di un argomento, la seduta continua sino all'esaurimento di tale
argomento, salva diversa determinazione dell'Ufficio di Presidenza.
2. Il Consiglio può tuttavia decidere, con il voto dei 2/3 dei presenti, di continuare i lavori oltre il termine fissato per concludere la trattazione degli argomenti iscritti nel programma dei lavori o di quelli che hanno particolare importanza od urgenza.
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