La Conca Anno XII N° 6 - Giugno 2004 - www.laconca.org - pag. 8
Quartiere di via San Dionigi: problemi di sicurezza e degrado
di LUCA GANDOLFI - info@lucagandolfi.it
Alcuni
cittadini ci hanno contattato tramite il numero dell’Ufficio
Periferie delle opposizioni (Tel.
02-8845.4762 dal lunedì al venerdì
dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00) per segnalarci una serie di
problematiche legate all’insicurezza e al degrado del quartiere di edilizia residenziale pubblica di via San Dionigi dal
civico 40 al 60.
Un
particolare non secondario: i residenti di tali stabili erano convinti di far
parte del vicino Consiglio di Zona 4 di via Oglio, ma in realtà la suddivisione
del Decentramento in nove zone operata qualche anno fa ha stabilito che i numeri
civici pari di via San Dionigi siano di competenza del Consiglio di Zona 5 con
sede in viale Tibaldi 41, mentre i numero dispari ricadano effettivamente nella
Zona 4. Questo assurdo modo di suddividere una stessa via tra due zone riguarda
un po’ tutte le vie di confine, creando notevole confusione tra i cittadini e
non pochi problemi anche burocratico-amministrativi.
Torniamo
alle problematiche del quartiere. Per quanto riguarda le problematiche
legate alla sicurezza, mentre
facevamo un sopralluogo i cittadini ci hanno spiegato che nei cortili interni
degli stabili di via San Dionigi 40-60 nelle ore buie avvengono una serie di
attività malavitose, in particolare lo spaccio
di droga. In alcuni casi si sono anche verificate delle liti violente tra
gli stessi spacciatori, in particolare i cittadini ricordano quella avvenuta nel
1991 in cui era stato dato fuoco ad un motorino, con le tracce ancora oggi ben
evidenti sul muro del civico 40. Per completare il quadro delle problematiche
legate alla sicurezza, allo spaccio bisogna aggiungere gli atti vandalici, i
furti di auto e motorini dai parcheggi interni, il timore dei residenti di
venire aggrediti quando rientrano a tarda ora a casa o, nel migliore dei casi,
di trovare qualche “sbandato” che dorme sul pianerottolo di casa.
I
cittadini ci hanno poi informato che in alcuni frangenti i corridoi prospicienti
alle loro cantine vengono utilizzati dai malavitosi per depositare la refurtiva
o come luogo tranquillo per smontare e rimontare i motorini rubati (di cui si
trovano anche alcuni pezzi).
Tutto
ciò viene facilitato dal fatto che l’unico cancello di accesso a questo
gruppo di stabili è sempre guasto e rimane quindi perennemente aperto, sia di
giorno che di notte: chiunque può entrare o uscire! Più volte i residenti
hanno fatto riparare (a loro spese) il cancello, ma dopo pochi giorni era di
nuovo rotto. Evidentemente c’è qualcuno che trae grosso vantaggio dal
cancello sempre aperto, e non è difficile capire chi.
Oltre
al cancello sempre aperto, anche molti portoni hanno le serrature rotte ed è
per questa ragione che capita che qualche estraneo si introduca con facilità e
i residenti sono costretti a vivere in un costante stato di timore.
L’illuminazione
degli spazi interni al quartiere c’è, ma è carente. Inoltre, per meglio
svolgere le loro attività malavitose, alcuni spacciatori hanno staccato alcuni
punti luce.
Ai
problemi di sicurezza si aggiungono poi alcune problematiche
di degrado, tra cui ad esempio: marciapiedi interni sconnessi; alcuni
muri esterni presentano delle crepe sulla base e alcuni buchi nell’intonaco
(in alcuni dei quali, ci è stato spiegato, gli spacciatori nascondono la
droga); alcuni dei tombini interni al quartiere non hanno idonea copertura (e
anche questi vengono usati dagli spacciatori per nascondere la droga).
Inoltre,
nella sala delle centraline elettriche del civico 40 quando piove entra
l’acqua e salta la luce; il problema, ci è stato detto, è già a conoscenza
dell’ALER che dovrebbe provvedere (non si sa quando) allo spostamento delle
centraline in altro luogo più idoneo. Sempre al civico 40 c’è un
montacarichi che, seppure funzionante, non ha le luci che indicano il piano in
cui ci si trova e non sempre si ferma al piano desiderato. In attesa che
qualcuno se ne occupi, i cittadini hanno risolto parzialmente il problema
attaccando un foglietto di carta sull’interno di ogni porta del montacarichi
con l’indicazione del piano in cui ci si trova.
Il
quartiere avrebbe anche un parcheggio interno, ma le linee che delimitano i
posti auto sono ormai praticamente invisibili. I residenti del 40 e del 42
chiedono che, oltre a rendere nuovamente visibili le linee dei posti auto, si
provveda a rendere i posti auto numerati e riservati (possibilmente con la posa
di un archetto), evitando così che auto provenienti dall’esterno (a causa del
cancello sempre aperto) occupino i posti dei residenti.
E
per chiudere in bellezza (si fa per dire), appena usciti dal quartiere si trova
un angolino di verde (tra il marciapiede e una delle poche piste ciclabili di
Milano) usato da persone incivili per lo scarico abusivo di rifiuti di ogni
genere.
Su
tutte queste problematiche il centrosinistra ha presentato una serie di istanze
con richiesta di provvedimenti urgenti (con ricca documentazione fotografica
allegata) nel Consiglio di Zona 5 del 18.03.2004, chiedendo ai vari interrogati
(vari assessori del Comune di Milano, le Forze dell’Ordine, l’ALER,
l’AMSA, il Presidente del C.d.Z. 5) ciascuno per quanto di sua competenza, di
attivarsi per una rapida soluzione.
I
quartieri popolari di Milano troppo spesso vengono abbandonati a sé stessi e
diventano terreno fertile per il degrado abitativo e sociale. Se la politica è
la scelta delle priorità dei problemi da affrontare, i quartieri popolari
meritano la priorità assoluta.
Purtroppo chi governa oggi a Milano (la Giunta Albertini) non la pensa così e in molti casi sembra addirittura dimenticarsi dell’esistenza di questi cittadini. Tra qualche mese ci saranno delle tornate elettorali e potete stare certi che in quel periodo i vari assessori torneranno a farsi vedere anche nei quartieri popolari a caccia di voti per il loro partito. Troppo comodo!
Pubblicato su LA CONCA - Anno XII N° 6 - Giugno 2004 - pag. 8
Home
Page
E-mail
Articoli
La
Conca