La Conca Anno Xi N° 3 - Marzo 2003   - www.laconca.org  - pag. 4  

PONTE PERICOLANTE 

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@tiscali.it

Ogni giorno centinaia di persone attraversano il Naviglio Pavese utilizzando il ponte che collega l'Alzaia Naviglio Pavese a via Chiesa Rossa all'altezza dell'incrocio di quest'ultima con via Neera. Chissà se questi pedoni hanno mai fatto caso al cattivo stato in cui si trova il ponte che percorrono quotidianamente? Prima di salirne le scale, basterebbe soffermarsi per qualche istante ad osservare l'arcata su cui si regge (quasi per miracolo) il ponte e probabilmente la tranquillità che si è avuta fino a quel momento svanirebbe in pochi istanti.

Infatti, sia sul lato a nord, sia soprattutto su quello a sud sono evidenti una serie di crepe abbastanza larghe e profonde. Come se ciò non bastasse, alcuni dei ferri che dovrebbero costituirne l'armatura sono ormai da tempo a cielo aperto e arrugginiti, conseguenza inevitabile poiché sono costretti a subire le intemperie del clima oltre alla normale umidità che proviene dal naviglio sottostante.

Viene spontaneo chiedersi cosa aspettino le autorità competenti a provvedere alla messa in sicurezza del ponte. Il problema forse è proprio questo: chi sono le autorità competenti? Ricordiamo infatti che dello stesso ponte ci eravamo occupati in un articolo su La Conca del marzo 2001. In quell'occasione sottolineavamo il fatto che il ponte, per la sua struttura fatta a scale, costituiva una barriera architettonica a cui nessuno si era preoccupato di porre rimedio. Da quell'articolo ne era poi scaturita una interrogazione in C.d.Z. 5 che aveva originato un "balletto" in cui ognuno degli interpellati giocava allo "scarica barile" dicendo che non era di sua competenza. Risultato? La barriera architettonica è ancora lì!

Ora si aggiunge il problema del degrado che rende a nostro avviso pericoloso anche il normale transito dei pedoni sul ponte. Forse è giunto il momento che si ponga rimedio ad entrambe le problematiche. Speriamo che chiunque ne abbia la fantomatica competenza se ne occupi in tempi rapidi e non attenda l'ennesimo crollo. Il Naviglio Pavese ne ha già avuti troppi.

  

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