La Conca Anno X N° 3 - Marzo 2002   - www.laconca.org  - pag. 5    

ELETTROSMOG E ANTENNE

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@tiscali.it

Durante il Consiglio regionale del 27/02/2002 è stato approvato un importante emendamento presentato dal consigliere Monguzzi (Verdi) col quale si stabilisce che non si potranno piazzare antenne per telefonini a meno di 75 metri dagli edifici che ospitano asili, scuole, centri sportivi, ospedali e case di riposo. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto e questo ha permesso a molti consiglieri di maggioranza di votare a favore dell'emendamento.

L'Assessore regionale all'Ambiente, Franco Nicoli Cristiani, pare non abbia ben digerito questa presa di posizione del Consiglio e si è anzi affrettato a rilasciare dichiarazioni che vanno in senso opposto: "È ferma intenzione della Giunta regionale provvedere a riportare i limiti per l’installazione delle antenne per la telefonia mobile come era nel testo di legge proposto" - aggiungendo poi - "L’emendamento è frutto di una non adeguata informazione da parte dei consiglieri della maggioranza".

Il consigliere Monguzzi non è però d'accordo: "riguardo all’informazione dei consiglieri, ricordo che la Commissione Sanità aveva già approvato il provvedimento all’unanimità. E nei termini ribaditi dal Consiglio".

L'emendamento è stato votato dal Consiglio e se la Giunta vuole cambiare la legge, prima di riportarla in aula deve tornare in commissione. Passeranno almeno sei mesi.

Secondo l'opinione di alcuni, la legge appena approvata potrebbe avere su Milano e, più in generale, su tutta la Lombardia un impatto davvero forte, poiché non solo impedisce l'installazione di nuove antenne nei pressi di centri sportivi e scuole, ma mette in discussione parecchi degli impianti già esistenti.

Non tutti sono però convinti che tale emendamento abbia effetto retroattivo. L'assessorato all'Ambiente del Comune di Milano, infatti, sembra essere propenso alla non applicabilità dell'emendamento a tutte quelle realtà che sono già state autorizzate. Se questa posizione risultasse fondata, vorrebbe dire che l'emendamento approvato dal Consiglio regionale non avrebbe nessuna influenza sulle installazioni già richieste, come ad esempio quelle delle antenne negli impianti sportivi comunali gestiti dalla Milanosport.

Il consigliere regionale Monguzzi è invece assolutamente convinto della retroattività del suo emendamento: "vale dall'entrata in vigore della Legge Regionale n° 11 del maggio 2001".

L'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPA) - secondo quanto riportato da alcuni quotidiani - conferma la teoria della retroattività, specificando che nell'arco di due anni tutti gli impianti, anche quelli in funzione da tempo, dovranno adeguarsi alla nuova norma. Sempre che - aggiungiamo noi - nel frattempo l'assessore regionale all'Ambiente, Nicoli Cristiani, non riesca a far approvare un emendamento che annulli quello di Monguzzi.

A questo punto facciamo davvero fatica a comprendere sia l'ostinata posizione dell'Assessore regionale all'Ambiente, sia l'atteggiamento poco coerente del suo omologo della Giunta milanese.

Il primo sembra voler ignorare la volontà politica che è emersa a livello del Consiglio regionale in modo assolutamente legittimo. Una volontà politica che, richiamandosi al principio di cautela, ha visto alcune parti della sua maggioranza di centrodestra unirsi alle opposizioni di centrosinistra.

Per quanto concerne l'assessorato all'Ambiente del Comune di Milano ci pare che adotti due pesi e due misure a seconda di come tira il vento: da un lato, subito pronto a recepire la Delibera di Giunta regionale n°7351 del 11/12/2001 che liberava (in modo assai ambiguo) la posa delle antenne dai vincoli posti, fino a quel momento, dall'Art. 4 comma 8 della LR n° 11 del 11/05/2001, attribuendole effetto retroattivo; dall'altro lato, estremamente lento e cauto a recepire quanto deliberato dal Consiglio regionale del 27/02/2002 con l'emendamento Monguzzi, negando a quest'ultimo ogni effetto retroattivo. Dov'è la coerenza?

Viene inoltre da chiedersi come mai gli assessori all'ambiente siano così insensibili a un sano principio di cautela. Un principio che, per altro, la Regione Lombardia aveva sposato fino all'anno scorso e che il Consiglio regionale è tornato a ribadire non per distrazione ma per convinzione, alla faccia di chi evidentemente è più preoccupato di accontentare le potenti ditte che gestiscono i segnali della telefonia cellulare, piuttosto che garantire la salute dei cittadini da qualsiasi eventuale rischio. Del resto con l'imminente arrivo dell'UMTS, la nuova tecnologia dei cellulari, sono in gioco decine di migliaia di miliardi di lire o, se preferite, decine di miliardi di euro.

È opportuno chiarire che l'obiettivo non è certo quello di demonizzare né l'uso del cellulare né le antenne, ma molto più semplicemente si chiede di razionalizzare la posa sul territorio di queste ultime individuando luoghi e distanze da edifici e abitazioni che non rappresentino in alcun modo un rischio per le persone. Proprio in questo senso va l'emendamento appena approvato in Regione e risultano davvero fuori luogo, a nostro modo di vedere, le rimostranze dell'assessore Nicoli Cristiani.

 

I MANIFESTI DELLA PROTESTA

Nelle numerose manifestazioni organizzate fino ad oggi appaiano sempre molti cartelli, striscioni, manifesti dove i comitati o singoli cittadini scrivono a modo loro i messaggi di protesta. Abbiamo voluto raccogliere i più significativi tra quelli che abbiamo visto durante la manifestazione di piazza Duomo del 28 febbraio: "via le antenne dalle piscine e dalle scuole" (Comitato Genitori Sant'Abbondio); "+ sport - antenne = salute"; "stop all'elettrosmog" (Centro Sociale Leoncavallo); "piscina De Marchi: 600 ragazzi a bagno nelle onde elettromagnetiche"; "l'antenna fa male, digli di smettere"; "Brandirali tu ci ammali"; "siamo bambini, non telefonini"; "piscine per nuotare, non per inquinare".

 

L'EMENDAMENTO

L'emendamento, formalmente firmato solo dal consigliere Monguzzi (Verdi) ma sostenuto da tutte le forze politiche dell'opposizione, prevede che venga apportata una modifica alla Legge Regionale n°11 del 11/05/2001 con la sostituzione del comma 8 dell'Art. 4 col seguente testo: "è comunque vietata l'installazione di impianti per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione entro il limite inderogabile di 75 metri di distanza dal perimetro di proprietà di asili, edifici scolastici nonché strutture di accoglienza socio-assistenziali, ospedali, carceri, oratori, parchi gioco, case di cura, residenze per anziani, orfanotrofi e strutture similari, e relative pertinenze."

 

LA LEZIONE DEL CONSIGLIO DI ZONA 5

Il 21 febbraio 2002 in Consiglio di Zona 5 è stata approvata all'unanimità una mozione urgente sottoscritta dai consiglieri di tutte le forze politiche sull'antenna che è in corso di installazione presso la piscina comunale Sant'Abbondio gestita dalla Milanosport. Nella mozione si chiede al Sindaco, agli Assessori competenti e al Presidente del C.d.Z. "di intraprendere con la massima sollecitudine ogni azione necessaria all'immediato blocco dei lavori ed al trasferimento dell'impianto in altra sede da individuare tra quelle disponibili non in prossimità di abitazioni, scuole, ospedali, impianti sportivi ed ogni altra struttura abitualmente frequentata dalla cittadinanza".

Il voto all'unanimità del C.d.Z. 5 su un argomento come questo è un segnale politico significativo. Una lezione per tutti quelli che siedono su banchi più importanti.

 

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