La Conca Anno X N° 2 - Febbraio 2002   - www.laconca.org  - pag. 4    

NO ALL'ANTENNA 

ALLA PISCINA SANT'ABBONDIO

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@tiscali.it

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA - Sabato 2 febbraio si è svolta in via Sant'Abbondio una manifestazione di protesta contro la posa di un'antenna per la gestione del segnale della telefonia cellulare nell'area dell'omonima piscina e a poche decine di metri da un asilo nido, una scuola materna e a una media inferiore. Alla manifestazione organizzata dal Comitato Genitori Sant'Abbondio hanno partecipato più di 200 persone. Erano presenti anche alcuni consiglieri comunali e di zona del centrosinistra.

Il Comitato dei genitori è sul piede di guerra e al grido di "il coraggio di combattere" minaccia di intraprendere iniziative contro il Comune che fino ad ora non ha fatto nulla di realmente efficace per impedire la posa delle antenne nei pressi degli impianti sportivi di sua proprietà e nelle vicinanze di edifici scolastici. Tra le idee per dare più forza alla protesta, anche quella di rifiutare di pagare le quote della refezione scolastica e le rette per l'asilo.

Tra i manifestanti c'era anche Mario Fanton, Presidente da molti anni del Centro Tennis Valla, il quale ci ha detto: "Anche a me quelli delle antenne avevano offerto 30 milioni, ma io gli ho detto NO." Fossero tutti come il signor Fanton!

Purtroppo quelli della Milanosport s.p.a. ragionano in modo assai diverso, attenti solo a intascare il loro bel miliardo e quattrocento milioni di lire (723 mila Euro) per le antenne sui centri sportivi comunali che hanno in gestione. Davvero un bell'esempio di "gestione" quello della Milanosport: sono capaci tutti di far quadrare i bilanci intascando un miliardo e quattrocento milioni di lire ogni anno con un semplice "si" alla società H3G per l'installazione delle antenne. Siamo sicuri che in questo modo la Milanosport non avrà mai i bilanci in rosso, anche se magari vedrà gli impianti sportivi un po' più vuoti.

Raffaella (una delle mamme della scuola materna, ma anche laureata in fisica) dice con tono risoluto: "Se mettono l'antenna non porterò mai più mio figlio in quella piscina. Per fargli fare sport andremo dove non ci sono antenne. L'elettrosmog non si vede, ma agisce." E non è l'unica a pensarla in questo modo.

Ma cosa gliene importa alla Milanosport se vi sarà meno gente che farà attività sportiva, l'importante è avere le tasche piene, o no?

 

NO ALLE ANTENNE VICINO ALLE SCUOLE - È già abbastanza sconcertante che nei pressi di un centro sportivo, luogo adibito da sempre alla cura del corpo, qualcuno decida di installare qualcosa che potrebbe recare danno alla salute (se è vero che non esistono prove scientifiche sulla pericolosità delle antenne, è altrettanto vero che non ve ne sono neppure altre che assicurino la loro non-dannosità nel tempo). Quando poi alcuni di questi centri sportivi si trovano nei pressi di scuole o asili - come nel caso della Sant'Abbondio - si raggiunge l'apice dell'assurdo. Come ha detto Lella Costa: "è la logica demente di manager falliti".

Ma possibile che la Milanosport non sappia rinunciare alla posa delle antenne almeno in quei centri sportivi che sono nelle vicinanze di edifici scolastici?

 

31 ANTENNE E 5400 BAMBINI - Il caso della Sant'Abbondio non è l'unico. In tutta Milano sono ben 31 le antenne che verranno installate nei centri sportivi comunali gestiti dalla Milanosport s.p.a. (tra cui il Lido, il Palalido e il velodromo Vigorelli) e alcuni di essi si trovano in prossimità di scuole e asili: il Centro Balneare De Marchi vicino alle materne e medie di via della Giustizia (605 bambini); il Centro Balneare Bacone vicino al nido Monteverdi, alla materna Bacone-Matteucci, Bacone-Monteverdi, alla elementare Matteucci e alla media Caterina da Siena (916 bambini); il Centro Balneare Mincio vicino al nido, alle materne e alle medie di via Oglio e al centro professionale di via Mincio (1370 tra bambini e ragazzi); il Centro Balneare Sant'Abbondio vicino al nido e alla materna Sant'Abbondio e alla media Boifava (606 bambini); il Centro Balneare Quarto Cagnino vicino al nido e alla materna Lemannais, alla media Costant e al liceo linguistico Manzoni (1003 tra bambini e ragazzi); il Centro Balneare Iseo vicino al nido, alla materna e alla elementare di via Iseo (395 bambini); il Centro Balneare Suzzani vicino alla materna di via Grimm e all’elementare di viale G. da Bussero (363 bambini); il Centro Sportivo Murat vicino alla materna di via Murat (128 bambini). In totale saranno interessati circa 5400 bambini.

La battaglia per tutelare la salute di questi bambini nel nome di un sano principio di cautela sarà anche lunga e difficile, non ne dubitiamo, ma siamo altrettanto convinti che i genitori che la sosterranno saranno sempre più numerosi.

 

COORDINAMENTO CITTADINO CONTRO LE ANTENNE

Il 31 gennaio è nato il Coordinamento Cittadino Contro le Antenne che raccoglie al suo interno, oltre naturalmente ai vari comitati dei genitori, anche i gruppi consiliari del centrosinistra, la Cgil scuola, l'Arci, l'Unione Italiana Sport Popolare, l'Unione Sportiva delle Acli, associazioni e circoli culturali (La Conca, Milanosud, Chiedo Asilo, Verdi Ambiente & Società).

Oltre a combattere contro l'installazione delle antenne negli impianti sportivi e in prossimità di edifici scolastici, il Coordinamento Cittadino Contro le Antenne chiede al Comune un Piano Regolatore per le Antenne, in modo tale da studiare la dislocazione più opportuna sul territorio cittadino. Si chiede, inoltre, un tavolo attorno al quale si possano sedere anche le aziende interessate al fine di individuare una regolamentazione che tenga conto anche del principio di cautela.

 

IL PARERE DEGLI ESPERTI

Due esperti hanno espresso la loro opinione durante un'affollata assemblea sul problema delle antenne che si è svolta mercoledì 06/02/2002 al Gallaratese.

Emilio Del Giudice, ricercatore dell'Istituto di Fisica Nucleare dell'Università Statale di Milano, ha affermato: "Al momento non ci sono parametri certi per misurare il danno delle emissioni elettromagnetiche anche perché all'argomento è stata messo il bavaglio. Basterebbero una trentina di milioni per realizzare degli apparecchi sul modello degli holter, per misurare gli effetti delle onde elettromagnetiche sull'organismo. Un esperimento da effettuarsi per una settimana per capire se davvero l'inquinamento da antenne possa arrecare danni rilevanti alle persone. Di certo è verificato che le antenne dei telefonini alterano il campo elettromagnetico di una massa d'acqua. Per rendersene conto basta lasciare un telefonino acceso vicino a un bicchiere d'acqua, dopo un po' questa si trasforma in acqua ossigenata. Ed è risaputo che l'acqua ossigenata attacca l'integrità delle membrane cellulari. Il che sconsiglierebbe di piazzare le antenne vicino alle piscine."

Ed è bene ricordare, aggiungiamo noi, che anche il corpo umano è composto per circa il 70 % di acqua.

Fabio Zanetti, medico sportivo, che già dieci anni fa studiava in Belgio gli effetti dell'inquinamento elettromagnetico, ha aggiunto: "Non manderei mai mio figlio in una piscina sovrastata da un ripetitore per telefonini."

 

LA POLITICA DEL COMUNE - Il 5 febbraio si è tenuta una riunione tra gli assessori Zampaglione (Ambiente), Brandirali (Sport), Verga (Edilizia Privata) e il vicesindaco De Corato per discutere, tra le altre cose, anche del problema delle antenne. Da tale incontro non è però emerso nulla di nuovo.

Purtroppo, almeno per ora, i due assessori con le maggiori competenze sulla materia - Zampaglione (Ambiente) e Verga (Edilizia Privata) - non danno segni di vita e si limitano ad "applicare la procedura", cioè le norme di legge esistenti.

Come se non bastasse, i tagli al bilancio 2002 hanno fatto saltare la redazione del Piano Regolatore delle Antenne che costituiva uno dei principali punti programmatici dell'assessorato all'Ambiente. Vi era infatti - così ci è stato spiegato telefonicamente da un collaboratore dell'assessore - l'intenzione di fare una mappatura di Milano per cercare di mettere fine al far west delle antenne, individuando le aree più o meno idonee dove installarle. A breve dovrebbero iniziare a circolare due camioncini attrezzati per misurare l'elettrosmog oggi esistente in tutta Milano, ma tutto procederà molto più lentamente del previsto, proprio a causa dei minori fondi a disposizione.

La logica e il buon senso vorrebbero che fino al momento in cui tale mappatura non è completata si sospendessero le pose delle antenne, soprattutto quelle in prossimità di edifici scolastici e di centri sportivi. Purtroppo la logica, il buon senso e il principio di cautela sembrano essere distanti anni luce dalla mentalità che guida questa Giunta.

 

IL CAVILLO LEGALE

L'unica speranza per vincere la battaglia contro le antenne sembra legata ad un cavillo legale che potrebbe rivelarsi estremamente importante.

Nel documento di Denuncia Inizio Attività (DIA) presentato al Settore Concessioni ed Autorizzazioni Edilizie del Comune di Milano (PG 23.831..176/2001 del 26/06/2001) risulta che il proprietario del Centro Balneare Sant'Abbondio è la Milanosport s.p.a. e non il Comune di Milano. Per quanto ci è dato di sapere, alla Milanosport è stata affidata solo la gestione degli impianti sportivi che rimangono però di proprietà del Comune di Milano.

Questa inesattezza potrebbe costare cara alla Milanosport, perché offre la possibilità di azioni legali. Anche indipendentemente da queste, tale grave imprecisione consentirebbe all'Assessore all'Edilizia Privata, Giovanni Verga, di adottare misure che, di fatto, bloccherebbero l'installazione delle antenne negli impianti sportivi. Si potrebbe infatti verificare l'annullamento della DIA per vizio di forma oppure il Comune potrebbe addirittura decidere di togliere alla Milanosport la gestione degli impianti sportivi che gli ha affidato.

Purtroppo siamo stati informati che la Giunta Albertini sarebbe pronta a tutto pur di salvare le antenne e i soldi che ne derivano, anche a rifare le DIA alla Milanosport o addirittura a riprendersi la gestione dei centri sportivi per stipulare direttamente con la H3G il contratto per la posa delle antenne. Per il momento, è chiaro, si tratta solo di ipotesi.

Ma ai rischi per la salute dei cittadini e dei loro figli chi ci pensa?

 

SONDAGGIO TRA I LETTORI:

La Milanosport deve rinunciare alle antenne?

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