La Conca - Anno X N° 1 - Gennaio 2002 |
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ANTENNE PER LA TELEFONIA CELLULARE: NOVITA' DALLA REGIONE
di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@tiscali.it
Nel numero di novembre e poi in quello di dicembre de La Conca avevamo spiegato il problema sorto per la volontà del Comune e della società Milanosport s.p.a., a cui è stata affidata la gestione degli impianti sportivi comunali di Milano, di fare installare un'antenna per la telefonia cellulare proprio sopra alla piscina comunale di via Sant'Abbondio, di fronte a un asilo nido, una scuola materna e a una media inferiore. Il problema era comune ad altri dodici impianti sportivi di Milano gestiti sempre dalla Milanosport.
I consiglieri comunali Aldo Ugliano e Marco Cormio dei DS si erano subito attivati prendendo a cuore il problema, presentando un esposto alla Procura della Repubblica per la violazione della Legge Regionale n° 11/2001 (l'Art. 4, punto 8) e costringendo così l'amministrazione comunale a fermare i lavori in tre di questi impianti, tra cui la Sant'Abbondio. Una volta tanto sembrava che tutto si fosse risolto per il meglio.
Le preoccupazioni dei cittadini si sono riaccese in seguito ai dubbi sorti su quale interpretazione dare al testo della Delibera di Giunta della Regione Lombardia n° 7351 del 11/12/2001.
C'è chi ritiene infatti che in essa la Regione abbia rinnegato il "principio di cautela" adottato fino a quel momento, consentendo l'installazione delle antenne per la telefonia mobile anche nelle vicinanze di scuole, asili, ospedali e delle altre strutture previste dall'Art. 4 comma 8 della LR n° 11/2001, qualora non vi sia il superamento del valore di 300 W di potenza al connettore d'antenna.
Nella delibera GR n° 7351 leggiamo infatti: "Nelle aree di particolare tutela è consentita l'installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione di cui alla legge regionale 11 maggio 2001, n°11 ad eccezione di quelli con potenza totale ai connettori di antenna superiore a 300 W".
Con questo escamotage, la Giunta Formigoni, avrebbe sconfessato la decisione precedentemente presa dalla Commissione Sanità della Regione Lombardia, poi divenuta Legge Regionale n° 11/2001, che mirava a tutelare la salute dei minori da qualsiasi rischio, evidentemente cedendo alle pressioni dei gestori della telefonia mobile.
I Comitati dei Genitori hanno organizzato una manifestazione davanti a Palazzo Marino che si è svolta il 20 dicembre, nel corso della quale hanno chiesto aiuto e sostegno al Comune di Milano, esprimendo tutta la loro preoccupazione.
Come dicevamo, però, c'è un dubbio interpretativo, poiché nel testo della delibera di Giunta Regionale n° 7351 leggiamo anche che "i medesimi criteri peraltro non possono essere riferiti al comma 8 dello stesso Art. 4, il quale dispone espressamente il divieto di installazione di impianti in corrispondenza - e pertanto entro il perimetro - di specifici edifici e strutture, con relative pertinenze, che ospitano soggetti minorenni".
Inoltre, nell'allegato "A" della delibera si dice espressamente: "Gli impianti collocati nelle aree definite conformemente ai criteri in oggetto devono comunque rispettare i limiti fissati dalla normativa vigente e nella loro installazione deve essere, inoltre, fatto salvo il divieto sancito dal comma 8 dell'articolo 4 della LR 11 maggio 2001, n° 11". Insomma, secondo questa diversa interpretazione, i cittadini possono stare tranquilli perché, almeno nei pressi delle scuole e degli altri edifici previsti dall'Art. 4 comma 8, i criteri emanati con la delibera di Giunta del 11/12/2001 non si applicano.
In attesa che qualcuno ci chiarisca le idee su come vada interpretato il testo della delibera GR n° 7351 del 11/12/2001, nel nostro cuore speriamo che sia corretta quella che tutela maggiormente i minori.
SITUAZIONE A MILANO E IN ITALIA - Milano ha già in funzione sul suo territorio più di 800 antenne per la telefonia mobile; a breve è previsto che ne vengano attivate altre 600 circa. Insomma, una vera e propria "moltiplicazione dei pani e dei pesci".
Il problema deriva dal fatto che in Italia tendenzialmente ogni gestore di telefonia mobile (oggi sono quattro, ma in futuro potrebbero anche aumentare) ha la sua rete di gestione del segnale. Insomma, ogni gestore ha le sue antenne. Questo a noi sembra che vada contro ogni logica economica e di buon senso: non sarebbe meglio per tutti se i gestori di telefonia mobile avessero una rete comune di gestione del segnale? Possibile che sia così difficile trovare un accordo in tal senso?
Ma soprattutto, se si continuerà su questa strada, cosa succederà con l'introduzione dell'UMTS che richiede l'installazione di nuovi tipi di antenne per la gestione del segnale? Probabilmente vivremo in città che al posto dei boschi di alberi avranno "foreste di antenne" e noi saremo tutti belli "cotti" come in un gigantesco forno a microonde.
NOTIZIA DELL'ULTIMA ORA - L'interpretazione ottimistica purtroppo sembra essere stata smentita dai fatti. Mentre stavamo chiudendo il numero di gennaio abbiamo infatti appreso che la mattina del 15 gennaio sono ricominciati i lavori ed è stata installata la struttura che sosterrà l'antenna nei pressi della piscina Sant'Abbondio, a poche decine di metri dagli edifici scolastici. Il pomeriggio del 15 gennaio si è svolta una manifestazione di protesta dei cittadini e dei comitati dei genitori di fronte alla piscina.
Legge Regionale n°11 del 11/05/2001 Articolo 4, comma 8: "È comunque vietata l'installazione di impianti per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione in corrispondenza di asili, edifici scolastici nonché strutture di accoglienza socio-assistenziali, ospedali, carceri, oratori, parco giochi, orfanotrofi e strutture similari e relative pertinenze, che ospitano soggetti minorenni." |
CURIOSA COINCIDENZA Il Presidente dell'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (A.R.P.A.) è stato per tre anni anche nel Consiglio di Amministrazione della Milanosport s.p.a., la società che gestisce gli impianti sportivi comunali di Milano e che ha detto sì all'installazione delle antenne di telefonia mobile nei pressi di molti di questi impianti sportivi. |
DANNOSE O NO? Mancando ancora studi attendibili che analizzino gli effetti prodotti nel corso del tempo, gli esperti si dividono in due correnti di pensiero: quelli che sottolineano la mancanza di prove scientifiche che attestino la dannosità delle antenne per la telefonia mobile e sono quindi permissivi nella loro installazione; e quelli che invece si richiamano a un sano principio di cautela, almeno fino a quando non vi saranno prove scientifiche della loro non-dannosità. Entrambi vedono comunque positivamente la progressiva riduzione delle potenze delle antenne installate, cosa che rende però necessaria l'attivazione di un numero maggiore di antenne sul territorio. Le onde prodotte dalle antenne si propagano frontalmente, gli eventuali pericoli riguardano pertanto i palazzi posti di fronte alle antenne e non quelli su cui esse vengono installate. |
ALCUNI CONSIGLI PER UN SANO USO DEL CELLULARE Per il momento, l'unico effetto accertato scientificamente è quello termico, facilmente riscontrabile anche in chi parla per più di dieci minuti tenendo il cellulare all'orecchio. Usate quindi il cellulare per telefonate brevi; non tenetelo attaccato all'orecchio, anche un centimetro di distanza può fare una grande differenza e ridurre il surriscaldamento; non fate mai telefonate lunghe se vi trovate in ambienti piccoli e chiusi come ad esempio l'abitacolo di un'automobile; non parlate al cellulare mentre guidate, oltre a essere vietato è anche estremamente pericoloso per voi e per gli altri. |
da "EL PAIS" del 15/01/2002 MENO EMISSIONI PER I RIPETITORI TELEFONICI IN SPAGNA - Gli operatori che dispongono di antenne telefoniche sia fisse sia mobili posizionate nei centri urbani a meno di 100 metri da luoghi sensibili come collegi, ospedali, centri sanitari e caserme saranno costretti a minimizzare le emissioni e dimostrare tecnicamente le riduzioni. Lo ha deciso il ministero spagnolo della scienza e della tecnologia e lo ha comunicato tramite l'ultimo Bollettino ufficiale dello stato (Boe). Spetterà ad equipe di ingegneri delle telecomunicazioni controllare che gli operatori della telefonia rispettino l'ordinanza. Alla base del provvedimento, le polemiche scattate dopo il riconoscimento negli ultimi 15 mesi di 4 casi di tumori su bambini esposti direttamente alle emissioni di alcune antenne. |
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