La Conca - Anno IX N° 9 - Novembre 2001 |
www.laconca.org |
pag. 6 |
ASCENSORI: ETERNO PROBLEMA
di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@tiscali.it
Il problema degli ascensori nelle case di proprietà del Comune o dell'Aler sembra essere eterno: in molti stabili mancano del tutto; in altri ci sono, sono nuovi, ma non li si può ancora utilizzare perché manca il collaudo; in altri ancora sono guasti da mesi (o da anni) e nessuno li ripara, nonostante le ripetute segnalazioni.
ALCUNI CASI - Molti sono i casi che sono giunti a nostra conoscenza, talmente tanti che ci è impossibile dare spazio a tutti, perciò ci limiteremo ai più eclatanti.
In via Ulisse Dini 14/2, uno stabile di 12 piani di proprietà del Comune abitato soprattutto da persone anziane e da alcuni disabili, gli ascensori ci sono, ma non funzionano. Quello della scala B è fermo da qualche mese, si era guastato prima dell'estate, era stato riparato, aveva funzionato per qualche giorno e poi si era nuovamente rotto, e così è rimasto fino ad oggi. Nella scala C, sempre di via Dini 14/2, di ascensori ce ne sono 2, ma uno è guasto ormai da circa tre anni. Gli abitanti hanno segnalato più volte il problema e sono - giustamente - esasperati; ormai conoscono per nome i vari responsabili della ditta che dovrebbe occuparsi della manutenzione degli ascensori.
Al quartiere Stadera, la situazione è a macchia di leopardo e la casistica è estremamente varia. Nella maggior parte degli stabili, abitati soprattutto da persone anziane, gli ascensori mancano del tutto. Sono invece presenti negli stabili dello Stadera di via Neera 11, via Barrili 12, via Palmieri 1 (scala A e D), 5/D, 6 (scala A e D), 9/D e 14 (scala A e D). Alcuni funzionano, altri invece sono guasti e da mesi attendono che qualcuno li ripari. Un caso assai curioso è presente in via Neera 11 (stabili ristrutturati) alla scala C, dove l'ascensore funziona, ma solo fino al terzo piano, al quarto e ultimo piano risulta sempre "fuori servizio". Nonostante ciò, gli inquilini del quarto piano si vedono costretti a pagare per intero la loro quota mensile per un servizio, l'ascensore, di cui in realtà non possono usufruire a pieno.
Al quartiere Gratosoglio ci sono, ma in alcuni casi sono guasti e prima che qualcuno esca per ripararli passano dei mesi, come è avvenuto in via C. Baroni 42 (problema risolto nella prima decade di ottobre, dopo una lunga attesa e ripetute segnalazioni). In altri casi - come abbiamo constatato in via C. Baroni dal 48 al 82 - il problema è costituito dal fatto che la porta dell'ascensore si apre nel verso opposto che la logica imporrebbe e rappresenta quindi un impedimento notevole per qualsiasi persona disabile (permanente o temporaneo) e comunque un disagio per tutti.
Il problema della manutenzione degli ascensori si è manifestato anche nella centralissima via Santa Redegonda 7/9, dove hanno sede i Gruppi Consiliari dei DS e di AN (a piani diversi). Per alcuni mesi i due ascensori presenti nello stabile sono rimasti guasti e nulla hanno potuto le continue segnalazioni dei consiglieri comunali dei due partiti.
PROBLEMI E SOLUZIONI - Per quanto concerne gli stabili dove gli ascensori mancano, la soluzione appare banalmente ovvia: si facciano i lavori per metterli e i proprietari degli stabili (Comune o Aler) se ne assumano le spese. Per quanto concerne l'Aler il problema è che non ha soldi sufficienti per un simile intervento su larga scala e deve quindi chiederli alla Regione Lombardia e al Comune di Milano. Per quanto concerne questi ultimi due attori, soprattutto dopo la recente riforma costituzionale in senso federalista, è esclusivamente un problema di volontà politica: se questa ci fosse, trovare i soldi non sarebbe un problema.
Un ulteriore problema sembra essere quello della manutenzione degli ascensori e dei tempi di attesa per la riparazione di eventuali guasti che sono scandalosamente troppo lunghi. Secondo alcuni la ragione risiede nel fatto che le ditte per vincere l'appalto della gestione e manutenzione degli ascensori sono costrette a fare un'offerta a prezzi eccessivamente bassi; con il prevedibile risultato che poi, per rimanere nei costi, devono limitare il numero dei loro interventi di manutenzione, spesso inventando banali scuse per calmare le ire degli inquilini. Evidentemente c'è un problema di fondo in questa procedura che va risolto, altrimenti la situazione sarà destinata a rimanere immutata nel tempo.
Una possibile soluzione alternativa poterebbe essere rappresentata dalla autogestione. Questa appare, almeno per il momento, "l'unica soluzione percorribile in tempi brevi per gli abitanti delle case di proprietà del Comune o dell'Aler" - come sostiene il consigliere comunale dei DS Aldo Ugliano che, grazie alla sua pluriennale esperienza come responsabile del settore casa di Milano per il partito della quercia - "grazie all'autogestione i cittadini che abitano nelle case popolari del Comune o dell'Aler possono migliorare la loro condizione abitativa. Molti sono gli esempi positivi in tal senso, a Milano e nell'hinterland."
È innegabile, infatti, che con l'autogestione si possono risolvere molte problematiche, soprattutto per quanto concerne i tempi di intervento per la manutenzione ordinaria, mentre quella straordinaria rimane a carico della proprietà: Aler o Comune.
I vantaggi dell'autogestione consistono quindi in un miglioramento generale dei servizi; una maggiore tempestività negli interventi di manutenzione ordinaria; costi più bassi (almeno così sembra da alcune delle esperienze fatte a Milano); una maggiore responsabilizzazione degli inquilini che sono quindi più motivati a comportarsi in modo civile e a fare fronte comune contro eventuali vandali.
Per quanto concerne il problema degli inquilini morosi, l'autogestione non ne viene minimamente toccata: se vi sono persone che non pagano l'affitto, il problema riguarda la proprietà (l'Aler o il Comune); se alcuni inquilini non pagano le spese è il Comune che è obbligato a tamponare la falla, in base a quanto stabilito dalla Legge N° 28/1990, fatta salva poi la possibilità del Comune di chiedere agli inquilini morosi - anche tramite azioni legali - il rimborso di quanto anticipato.
Preso atto di tutti i vantaggi dell'autogestione, rimane comunque il fatto che il Comune e l'Aler evidenziano tutte le loro inefficienze e incapacità gestionali, dimostrando di non essere neppure in grado di trovare delle soluzioni per gestire in modo efficiente, efficace e tempestivo tutte quelle problematiche che riguardano la manutenzione ordinaria. E i cittadini sono chiamati, ancora una volta, a fare da "scialuppa di salvataggio".
È compito degli organismi politici - Comune di Milano e Regione Lombardia - analizzare in profondità le cause di tutte queste problematiche e trovare delle soluzioni adeguate. Purtroppo l'impressione è che alle maggioranze di centrodestra che governano queste due istituzioni manchi la volontà politica di occuparsene in modo serio.
Nell'attesa, che sembra essere "eterna", l'unica cosa che rimane da fare per gli anziani che hanno la sfortuna di abitare negli stabili in cui l'ascensore manca del tutto o è guasto, sembra proprio essere quella di prendere fiato e salire con calma a piedi per le ripide ed interminabili rampe di scale.
N.B. L'articolo è stato scritto alla fine di ottobre. Al momento della pubblicazione dello stesso alcune delle situazioni segnalate potrebbero - speriamo - essere state risolte.
Per segnalazioni o commenti mandateci una E-mail posta@laconca.org
Pubblicato su LA CONCA - Anno IX - N° 9 - Novembre 2001 - pag. 6