La Conca - Anno IX  N° 1 - Gennaio 2001

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STATI GENERALI DELLA CASA DELLE LIBERTA’ … A NUMERO CHIUSO

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@iol.it

La Zona 5 ha ospitato, nei giorni 18, 19, 20 gennaio presso l’ex area OM di via Bazzi, gli "Stati Generali della città di Milano - Il filo del futuro".

Questo è il titolo che la Giunta Albertini ha scelto per la manifestazione, ma probabilmente sarebbe stato più opportuno parlare di "Stati Generali della casa delle libertà", cioè di qualcosa di molto simile a un congresso di partito o, al massimo, di una coalizione di forze politiche.

Sui contenuti della manifestazione c’è poco da dire: è stato un enorme e costoso spot elettorale (durato tre giorni) per Sindaco, Assessori e forze politiche del centro-destra. E come ogni spot pubblicitario che si rispetti non è previsto nessun contraddittorio, nessuna critica, nessun intervento imprevisto o imprevedibile; e quando qualcuno dal pubblico si alza per chiedere o dire qualcosa viene subito messo a tacere e, nel peggiore dei casi, cacciato fuori.

Questa è "la casa delle libertà": libertà di dire solo una parte della verità, o meglio, di dire una verità di parte senza che vi sia alcuna possibilità di contraddittorio.

Filmati e tante parole. Una lunga serie di immagini accompagnate da una voce fuori campo che racconta le "meraviglie" che sarebbero state fatte da questa Giunta e mostra una Milano dove tutto va’ perfettamente bene, una Milano "da bere", o meglio, "da bersi"!

Sarebbe interessante sentire in proposito la voce di tutti quei cittadini che abitano nei Quartieri Popolari (Stadera, Gratosoglio, Spaventa, ecc.), ma anche quella di tutti gli altri milanesi: non credo che sarebbero così entusiasti di come vanno le cose!

E se a qualcuno venisse in mente il tanto sbandierato Questionario del Sindaco, usato di frequente come se si fosse trattato di un voto plebiscitario, sarebbe bene ricordare che su un totale di 1.300.000 abitanti della città di Milano, solo 160.000 hanno risposto: cioè meno del 15%. Se questo può essere considerato un dato statisticamente accettabile per un sondaggio postale (con busta di ritorno prepagata), non altrettanto può dirsi dal punto di vista del valore politico: il 15% è molto meno di quanto il solo partito di FI ha avuto alle ultime comunali! Da esso perciò si può al massimo trarre il dato che circa il 10% dei milanesi ha espresso una opinione favorevole all’operato del Sindaco Albertini. Ne prendiamo atto e rispettiamo l’opinione espressa da quel 10%, ma - per favore - non diamogli un peso politico maggiore di quello che ha, e cioè: a una parte degli elettori di FI e di AN il Sindaco Albertini è piaciuto. Grazie tante. Bisognava spendere dei miliardi (soldi pubblici) per sapere questo?

Ma torniamo alla manifestazione degli Stati Generali.

Sul programma ufficiale vi era in più punti la dicitura "ingresso libero", ma ovviamente si tratta dello stesso concetto di "libertà" di cui parlavamo poco sopra: "libertà … ma per pochi".

Eh sì, perché tutti quei cittadini che sabato mattina si sono alzati presto per andare ad assistere alla giornata conclusiva dei lavori degli Stati Generali (inizio previsto alle 9.30) e sono arrivati con il giusto anticipo (9.00-9.15) per trovare posto, si sono dovuti fermare di fronte a uno schieramento di forze che impedivano l’accesso alla sala a tutti quelli che non erano compresi in una fantomatica "lista" di pochi eletti.

Lista dalla quale erano stati esclusi (e quindi non sono potuti entrare) tutti i Consiglieri Comunali delle opposizioni, tutti i Consiglieri di Zona e tutti i 9 Presidenti di Zona (cioè tutte persone che amministrano la città di Milano). Ma vi è di più: non è stato possibile entrare neppure per il Segretario cittadino dei DS Majorino; ed il Segretario Provinciale dei DS Ottolenghi è stato addirittura spintonato dagli addetti al "servizio d’ordine".

"Ragioni di sicurezza" è stato detto a tutti.

"Quale sicurezza?" chiediamo noi.

Quali sono le ragioni per cui si stabilisce che un Segretario Provinciale di un partito non possa entrare? E un Consigliere Comunale dell’opposizione? E un Consigliere di Zona?

Ma non erano questi gli Stati Generali della città di Milano?

Forse abbiamo sbagliato posto.

Evidentemente questa era una riunione interna di Forza Italia o della casa delle libertà.

Ma no. Dovunque ci voltiamo vediamo stemmi del Comune di Milano e leggiamo scritte a caratteri cubitali che ci dicono che siamo proprio agli Stati Generali della città di Milano!

E i cittadini? Dove sono i cittadini?

Fuori.

Non li vogliono qui, nella riunione della "casa delle libertà". Naturalmente tra qualche mese chiederanno il loro voto, ma dopo … basta.

E fuori ci sono stati anche degli scontri tra le forze dell’ordine e gruppi di giovani che volevano manifestare in modo pacifico il loro dissenso. Le manganellate in testa sono state la risposta - tutt’altro che civile e democratica - che hanno avuto.

Nella "casa delle libertà" si ragiona con "le liste" e con i pass di diverso colore. Una lista per ogni occasione. Una lista da cui vengono accuratamente escluse le voci e le teste dissenzienti.

Una Lista! (Ricordiamoci il film di Spilberg!) Questo è il modo di concepire la "libertà" e la "democrazia" da parte del centro-destra.

Stiamo attenti!

Questo "filo del futuro" ci sembra troppo simile a "un filo del passato" di un ventennio che vorremmo non ci fosse mai stato.