La Conca - Anno VIII  N° 8 - Novembre 2000

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ASSEMBLEA PUBBLICA SULLA CASA:

COSA E' SUCCESSO

Il 27 ottobre si è svolta l'Assemblea Pubblica sui problemi della Casa. I tre Assessori del Comune invitati non si sono fatti vedere.

I cittadini hanno chiesto a gran voce di accelerare i tempi per la risoluzione degli eterni problemi dei quartieri Stadera, Spaventa e Gratosoglio. L’A.L.E.R. si giustifica e scarica le colpe sul Comune di Milano e sulla Regione Lombardia.

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@iol.it

Chi c'era il 27 ottobre?

L'A.L.E.R. era presente al gran completo (e a ranghi compatti) con il suo Presidente Vincenzo Guerrieri, l'arch. Manzoni e il geom. Zanotta. C'era poi il S.U.N.I.A., rappresentato dal Presidente Provinciale Stefano Chiappelli; l'U.N.I.A.T. nella persona della signora Pasina; i Democratici di Sinistra con il loro responsabile del settore casa Aldo Ugliano; il consigliere comunale Tenconi; ed infine il Consiglio di Zona 5 con il suo Presidente, il Presidente della Commissione Casa e numerosi Consiglieri.

E il Comune di Milano dov'è?

Dove sono i tre Assessori che dovevano rappresentare la Giunta di Palazzo Marino, invitati ufficialmente dal Consiglio di Zona 5?

La risposta è semplice: i vari De Corato (Ass. Edilizia Residenziale Pubblica), Lupi (Ass. Urbanistica) e Verro (Ass. Demanio) non hanno avuto il coraggio di farsi vedere.

Sulle considerazioni in merito ci eravamo già espressi nell'articolo su La Conca di ottobre (a pag. 2). Non ci resta che ribadire quanto detto in tale occasione: "se non verranno - e non sono venuti! - avranno dimostrato una volta di più (se ancora ce ne fosse bisogno) che a loro, dei quartieri popolari e della gente che vi abita, non gliene frega un tubo!"

In loro vece, per il Comune, è venuto il Presidente della Commissione Affari Sociali (poteri decisionali quasi zero rispetto a quelli di un Assessore).

Naturalmente a tale Assemblea non potevano certo mancare i cittadini - circa un centinaio - e i Comitati, i quali hanno denunciato le gravi carenze del Consiglio di Zona 5 nell'informare la cittadinanza, tramite l'affissione di manifesti (che non c'è stata), dell'importante appuntamento.

Risultato: l'unica informazione è avvenuta grazie all'articolo apparso su La Conca di ottobre; il resto lo hanno fatto i vari Comitati e il passa parola tra i cittadini.

I punti all'O.d.G. dell'Assemblea erano due: 1) i problemi inerenti gli affitti e gli sfratti; 2) lo stato di avanzamento degli interventi nei quartieri Stadera, Spaventa e Gratosoglio.

Per quanto riguarda il primo - gli affitti e gli sfratti - il Presidente della Commissione Casa ha letto un documento che tendeva a dare tutte (o quasi) le colpe della situazione esistente alla Legge N° 431 del 1998, più comunemente nota come Legge Zagatti.

In tale documento venivano formulate tre proposte. Il problema è che esistevano almeno due versioni del suddetto documento, e alcune delle proposte in essi formulate erano drasticamente diverse tra loro: qual è quella giusta? Come dire: "idee poche e confuse"!

Per quanto concerne invece le accuse rivolte alla Legge Zagatti, sia Aldo Ugliano (resp. settore casa dei DS) che Chiappelli (S.U.N.I.A.) hanno precisato che i problemi del rincaro degli affitti non sono imputabili ad essa, bensì alla precedente Legge sui patti in deroga del Governo Berlusconi, che consentiva di aumentare gli affitti dopo la scadenza dei contratti.

La Legge Zagatti N° 431 / 1998 (per altro sottoscritta da tutte le sigle sindacali: CGIL, CISL, UIL, SUNIA, SICET, UNIAT) è nata con lo scopo di contenere il livello degli affitti ed evitare l'esplosione dei costi.

Se gli affitti sono comunque aumentati ciò è dovuto a cause ben precise, come spiega Aldo Ugliano (DS): "Il Comune di Milano non ha fatto la sua parte, nessun intervento per ridurre gli affitti. Il Comune può ridurre l'ICI, offrendo così un incentivo fiscale che permetta di affittare a circa il 20 % in meno."

Sempre sull'ICI è intervenuto il Presidente dell'A.L.E.R. per chiedere ai consiglieri comunali presenti di presentare e sostenere in Consiglio Comunale la proposta di esentare l'A.L.E.R. dal pagamento dell'ICI; soldi che l'A.L.E.R. potrebbe meglio utilizzare destinandoli alle ristrutturazioni.

La proposta ha ricevuto il consenso dei presenti, ma con la consapevolezza che il 50% delle entrate del Comune vengono dall'ICI. Sarà perciò realisticamente assai improbabile che il Comune rinunci, anche solo in parte, a tali cospicue entrate!

Tornando alla Legge Zagatti, Chiappelli (S.U.N.I.A.) ricorda il ruolo importante che essa svolge anche per quanto riguarda gli sfratti: "La Legge 431 del 1998 ha bloccato gli sfratti per un anno, ciò è stato fatto con la finalità di dare un tempo sufficiente ai Comuni per far fronte all'emergenza sfratti. Grazie alla Legge Zagatti, infatti, il Comune può prendere in locazione alloggi privati da destinare alle famiglie sfrattate. Il problema è - continua Chiappelli - che il Comune di Milano in questo anno di tempo non ha fatto nulla. Il vicesindaco De Corato ha addirittura negato, per lungo tempo, l'esistenza del problema. Problema che De Corato è stato costretto a constatare in tutta la sua gravità nel momento in cui il Prefetto di Milano ha convocato i rappresentanti del Comune e delle varie sigle sindacali proprio per affrontare l'emergenza sfratti."

In quell'occasione il Prefetto ha assunto il ruolo e l'impegno di coordinare le procedure di sfratto per garantire le case agli sfrattati. Ovviamente il Comune di Milano dovrà fare la sua parte, altrimenti ogni sforzo sarà vano.

L'interesse dei cittadini presenti era però maggiormente rivolto al secondo punto dell'O.d.G.: la situazione dei quartieri Stadera, Spaventa e Gratosoglio.

Innumerevoli gli interventi dei cittadini e dei comitati; molte le questioni poste.

Arnò (Spaventa): "Che fine ha fatto il Contratto di quartiere per lo Spaventa?".

Gattavara (Stadera): "Chi è l'A.L.E.R.? Chi comanda l'A.L.E.R.? Che ruolo ha la Regione Lombardia?"

Gandolfi (Consigliere di Zona 5 dei DS): "Noi attendiamo ancora di sapere quando inizierà il P.R.U. Stadera? Come DS abbiamo presentato due Interrogazioni per conoscere la tempistica del P.R.U., ma l'A.L.E.R. non ha ancora risposto!"

Angiulli (Consigliere di Zona 5 dello SDI): "Al Gratosoglio è una storia infinita. Troppe sono le teste che cambiano in Regione. Tutti promettono, ma i fatti mancano."

Manera (Gratosoglio): "Situazione drammatica al Gratosoglio: 19 palazzi senza progetti e senza finanziamenti per la capottatura; scarafaggi e topi nelle case. Chiediamo un nuovo programma di finanziamenti e di aprire un tavolo Regionale per stabilire un piano integrato di interventi."

Brusaferri (Gratosoglio): "Mi sento offeso. È da più di dieci anni che si dice che i finanziamenti ci sono, eppure nulla si muove."

A tutte queste domande (e a molte altre che per ragioni di spazio non citiamo) l'A.L.E.R. ha cercato di dare una risposta.

Il primo ad intervenire è stato il Presidente dell'A.L.E.R. Guerrieri, il quale ha elencato tutta una serie di dati:

"Senza i soldi non si fanno le ristrutturazioni. Per questo l'A.L.E.R. dipende dalla Regione Lombardia, alla quale per la gestione abbiamo chiesto 140 miliardi, nel 1999 ce ne hanno dati 113. L'A.L.E.R. deve pagare l'ICI (ai privati il Comune chiede il 4 per 1000, all'A.L.E.R. il 5 per 1000), l'IRAP, i fondi sociali. L'A.L.E.R. - continua il Presidente Guerrieri - ha 258 cantieri aperti e per fare ciò si è indebitato. L'A.L.E.R. è un "privato" atipico: non decide neanche chi mette dentro alle proprie case: è il Comune che sceglie gli inquilini delle case dell'A.L.E.R.; ci ritroviamo così con 1200 prostitute che esercitano; 500 handicappati a cui il Comune solo in parte fornisce l'assistenza necessaria; numerosi malati di mente abbandonati a loro stessi. C'è poi il problema degli abusivi, che all'A.L.E.R. costano 8,5 miliardi ogni anno. Con tutte le spese che abbiamo, ogni 100 lire che incassiamo da un inquilino ne possiamo usare solo 50. Ci viene detto di vendere parte del patrimonio, ma se vendiamo abbiamo bisogno dei soldi della vendita di tre case per pagare le ristrutturazioni di una. Dalla finanziaria 2000 alla Regione Lombardia dovrebbero arrivare circa 1000 miliardi per l'edilizia pubblica, di questi, molto probabilmente, l'A.L.E.R., dopo aver pagato tutte le spese, ne potrà utilizzare circa 300 per le ristrutturazioni."

La parola passa all'arch. Manzoni dell'A.L.E.R. che ci da alcune notizie sul P.R.U. Stadera (finalmente!):

"La Regione Lombardia ha prorogato al 31 marzo 2000 le procedure per i privati intenzionati a finanziare il P.R.U.; dal canto suo l'A.L.E.R. ha già individuato un operatore privato per i box interrati. Per quanto concerne la tempistica, il primo intervento riguarderà i Labirinti e l'inizio dei lavori dovrebbe essere nella primavera del 2001."

La Manzoni ci informa anche sul Contratto di Quartiere per lo Spaventa:

"Il Progetto è pronto, il ministero ha dato l'ok, manca solamente il decreto attuativo per il finanziamento. Esiste tuttavia un problema per quanto riguarda le famiglie che abitano allo Spaventa: non sappiamo dove metterle durante il periodo dei lavori."

Il geom. Zanotta dell'A.L.E.R. - che lavora attualmente nei quartieri Stadera, Spaventa e Savoia - è invece chiamato a rispondere alle domande sul Gratosoglio. Egli ci informa che:

"dal Gratosoglio Nord sono stati stornati 10 miliardi per il Gratosoglio Sud. Al Gratosoglio Sud sono presenti delle impalcature, ma i lavori sono fermi perché sono in corso delle perizie finalizzate ad ottimizzare lo sfruttamento dei pochi soldi fino ad ora disponibili. L'impresa a cui sono affidati i lavori è la stessa che a Rozzano ha ottenuto dei buoni risultati."

Insomma, forse un filo di speranza per il futuro ci potrebbe anche essere. Il problema è quello di sempre: passare dalle tante parole ai FATTI!

Certo il Presidente Guerrieri ha detto una frase che ci preoccupa non poco: "purtroppo, dei quartieri popolari non gliene frega niente a nessuno."

Per concludere, alcune considerazioni finali sono d'obbligo.

Preso atto che gli assenti hanno sempre torto e che per i presenti è gioco facile scaricare su di loro le colpe maggiori giustificando le proprie mancanze; l’impressione di chi scrive è che fino a quando le responsabilità sull’Edilizia Residenziale Pubblica saranno suddivise tra Stato, Regione, Comune e A.L.E.R., sarà sempre facile per ciascuno di questi attori scaricare le responsabilità dell’inefficienza sugli altri, con un unico risultato certo: il degrado abitativo dei quartieri popolari che peggiora di anno in anno.

Insomma, alla fine chi ci rimette sono sempre gli stessi: quelli che abitano nei quartieri popolari.

Ma non solo loro, più in generale il problema tocca, direttamente e indirettamente, tutti i cittadini di Milano e hinterland (anche se qualcuno non ne ha la piena consapevolezza); perché il permanere del degrado abitativo e sociale dei quartieri popolari è un danno grave per tutti, oltre che un segno di inciviltà amministrativa e politica.