La Conca - Anno VII  N° 2 - Aprile 1999

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IL FUTURO DELLO STADERA

I Democratici di Sinistra presentano il Programma di Recupero Urbano dell’ALER per il quartiere Stadera. Sogni o realtà?

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@iol.it

Giovedì 11 marzo i Democratici di Sinistra della U.d.B. Clapiz, insieme ad Aldo Ugliano (Responsabile dei problemi della casa dei Ds) hanno organizzato un incontro al CTS di via Palmieri nel quale è stato presentato il Programma di Recupero Urbano (PRU) del quartiere Stadera preparato dall’Aler.

L’architetto Mariangela Manzoni ha illustrato i punti principali del Programma di Recupero Urbano del quartiere Stadera, spiegando che esso intende sfruttare le opportunità offerte dalla nuova legislazione dello Stato (vedi il "contratto di quartiere" già utilizzato dallo Spaventa).

Tale piano non si limita a una semplice ristrutturazione del quartiere, bensì si pone l’obiettivo ambizioso e del tutto legittimo di una vera e propria riprogettazione degli spazi e delle strutture che lo compongono per creare un nuovo modo di vivere il quartiere all’insegna di una riscoperta qualità della vita.

Il tutto tenendo anche conto del fatto che entro 5 anni dovrebbe essere realizzato il prolungamento della MM2 che arriverà fino a p.zza Abbiategrasso, e ciò renderà più vicino al centro tutta la zona.

I 15 punti del piano non si limitano - come dicevamo - alla semplice ristrutturazione degli stabili del quartiere, ma cercano di ricreare le condizione per una sua piena vivibilità, ponendosi inoltre l’obiettivo di non limitare l’utenza ai soli alloggi adibiti ad abitazione.

Le novità più eclatanti riguardano: la riprogettazione dei "labirinti"; lo spostamento del deposito dei pullman della SILA; la creazione di 60 nuovi alloggi; una rete di parcheggi sotterranei; viali alberati con isole pedonali in via Palmieri e via Barrilli; lo spostamento del mercato comunale; la creazione di una piazza per la Chiesa; oltre, naturalmente, alla sistemazione degli stabili ancora da ristrutturare.

Per quanto concerne gli stabili di via Palmieri 8 e 10, il vicepresidente dell’Aler Cecchi ha spiegando che i lavori erano stati fermati per problemi con la ditta a cui erano stati commissionati, assicurando però che dovrebbero riprendere al più presto, subito dopo l’assegnazione del nuovo appalto. Cecchi ha inoltre aggiunto che per questi stabili esiste già sia il progetto che i finanziamenti.

Lo stabile di via Palmieri 11 dovrebbe essere il primo a subire gli interventi di ristrutturazione, anche perché per il 70% i suoi alloggi sono già vuoti. Per esso è prevista una ristrutturazione totale che dovrebbe avere un costo di circa 8 miliardi, una parte di tale finanziamento dovrebbe venire dalla Regione Lombardia, l’altra da privanti. I tempi di realizzazione - dicono quelli dell’Aler - dovrebbero essere di circa un anno e mezzo dall’inizio dei lavori. Nell’intervento è prevista la costruzione di mansarde abitabili che si affacciano sul bosco (che sostituirà i depositi della SILA) e la costruzione di ascensori.

I "labirinti" (poiché non possono essere abbattuti perché vincolati dal piano dei navigli) vengono completamente ridisegnati nella loro struttura e abitabilità: spezzati al centro; con una vetrata al posto del tetto centrale, dando così luce a un cortile interno vivibile e con un ascensore centrale. Al loro interno dovrebbero ospitare un pensionato per gli studenti e un centro assistenza per anziani gestito da associazioni no profit. Il costo dovrebbe essere di circa 11 miliardi per ogni labirinto e i finanziamenti verranno chiesti in parte alla Regione e in parte a privati.

"In origine - spiega l’arc. Manzoni - lo Stadera aveva 1864 appartamenti, di cui circa un quarto inferiore a 25mq. La legge oggi prevede che gli appartamenti per essere abitabili non devono essere meno di 30mq. Ciò comporta che gli alloggi di metratura inferiore devono essere uniti tra loro per ottenere l’abitabilità e poter essere assegnati." La conseguenza è che da due alloggi piccoli ne nasce uno nuovo abitabile, con una riduzione del numero totale di alloggi. A tale inconveniente si è posto parziale rimedio prevedendo la costruzione di 60 nuovi alloggi realizzati dove oggi ci sono i solai.

L’area dove oggi sorge il deposito della SILA è già vincolata a verde comunale. Si spera di riuscire al più presto a trasferire altrove tale deposito e di trasformare l’area in un grosso parco con affiancate strutture pubbliche che potrebbero venire utilizzate come museo dei navigli, centro culturale e biblioteca multimediale. Sotto tale area verrebbe creato un parcheggio pubblico.

La via Barrilli e la via Palmieri diventano - in tale progetto - dei viali alberati con un passaggio centrale per le auto e delle isole pedonali con panchine sui due lati. Per il parcheggio delle auto è prevista la costruzione di una serie di autorimesse sotterranee (box e posti auto) poste al di sotto di ciascuno stabile. L’Aler chiede che tali lavori vengano appaltati dal Comune di Milano.

Il progetto prevede anche lo spostamento del Mercato Comunale dall’attuale sede alla zona dove oggi sorge il parcheggio, adeguandolo ai nuovi standard. Al suo posto verrebbe creata una piazza per la chiesa. E’ inoltre prevista la ristrutturazione del vecchio stabile dell’Impdai per il quale la Regione Lombardia sembrerebbe disposta a dare i soldi al Comune di Milano per l’acquisizione.

Nel suo complesso il PRU del quartiere Stadera sembra assai ambizioso e se effettivamente giungesse a completa attuazione rappresenterebbe un enorme salto di qualità per tutta la zona circostante.

La gran parte del progetto però attende ancora di trovare i finanziamenti necessari e spera di ottenerli in parte dalla Regione Lombardia e in parte da privati o da futuri "contratti di quartiere" con finanziamenti dello Stato.

Certo è che oltre al problema di trovare i soldi è necessario anche - come sottolinea l’arc. Manzoni - "che gli inquilini delle case coinvolte nei lavori collaborino con i funzionari dell’Aler facilitando il loro trasferimento in altri alloggi durante i lavori".

La speranza di tutti è che tale progetto non rimanga solo sulla carta. Dal canto loro i Democratici di Sinistra sembrano soddisfatti dai contenuti del Progetto e pronti a sostenerlo con forza perché esso giunga a compimento, nella speranza di riuscire a risolvere una situazione drammatica del quartiere Stadera che dura ormai da troppo tempo, come ben sanno i suoi abitanti, molti dei quali visibilmente giunti al limite della sopportazione per una condizione di disagio abitativo (ma non solo) spesso insostenibile.

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